II consumo di pesce e frutti di mare è in crescita. Non così le risorse ittiche selvatiche utilizzate a scopo commerciale. Una situazione critica In tutto il mondo: il 75% degli stock ittici è oggetto di una pesca indiscriminata, o rischia di esserlo.
L’International Council for the Exploration of the Sea (Ices) è un organismo internazionale per le ricerche scientifiche nel Nord Atlantico. Coordina i lavori di oltre 1.600 scienziati marini dei 19 paesi che lo costituiscono. Fornisce annualmente nuovi dati scientifici sui mari alla Commissione europea.
Stop alla pesca.
Tutti gli ultimi rapporti presentati alla Commissione europea richiedono uno stop alla pesca, nei nostri mari i pesci si stanno estinguendo. L’Ices non fa che ribadire l’allarme: “zero catture” per merluzzo, nasello e platessa. Stanno finendo! Il loro numero nelle acque continentali, tra l’Atlanticoe l’Irlanda, diminuisce irreversibilmente.
Scorrendo il sommario delle raccomandazioni Ices degli ultimi anni, per i merluzzi nei Mari del Nord e Skagerrak, del Mare d’Irlanda, di Scozia, zero catture fino al ristabilirsi degli stock. Per la platessa nei Mari del Nord si consiglia l’attuazione di un piano di limitazione della pesca e recupero per ricostituire lo stock. Idem per il nasello dall’Irlanda al Portogallo. Gli scienziati continuano a raccomandare di ridurre la pressione della pesca.
“Insieme ad altri stock, i merluzzi nei Mari del Nord, Mare d’Irlanda e della Scozia sono diminuiti costantemente, da molti anni, e ne abbiamo dato ripetuti allarmi – spiega David Griffith, segretario generale Ices – e questi stock sono a livelli talmente bassi che alla fine ci siamo risolti a emanare una raccomandazione di ‘zero catture’, per dare loro una tregua. Se verrà data loro la possibilità di ritornare al loro stato precedente, speriamo che in futuro potranno sopportare ancora un’attività di pesca”. Gli stock di platesse nei Mari del Nord sono prossimi ai livelli minimi storici. La pressione della pesca è troppo alta. Il problema maggiore è che ben l’80% delle platesse vengono scartate dopo essere state uccise, perché pescate insieme alle sogliole, ritenute più pregiate.
Ci sono altri pesci atlantici per cui l’Ices dice “zero catture”: eglefini, capelan e merlano (pesci simili al merluzzo, impiegati dalle industrie ittiche come filetti o per preparazioni a base di pesce).
Dove si pesca il merluzzo.
Tra avvertimenti di “zero catture” e forti limitazioni di pesca, il “capitano” degli spot tv non è stato capace di barcamenarsi in altro modo che andandosene a pescare illegalmente. La multinazionale del pesce surgelato è stata accusata nel 2006 di vendere merluzzi pescati illegalmente nel Mare di Barents, dove, ufficialmente, il pesce è pescabile solo in quote limitate. Un canale televisivo svedese ha mandato in onda un documentario in cui si mostravano i pescherecci intenti a saccheggiare illegalmente le riserve di pesca. Greenpeace si è unita alla protesta. Pare che l’azienda, forse spaventata dai danni di un possibile boicottaggio del suo merluzzo, abbia chiuso i contratti in corso con la compagnia di pesca danese colpevole del misfatto, impegnandosi a garantire una migliore tracciabilità del pescato.
Il Wwf suggerisce alcune norme a cui attenersi:
• Non considerare il pesce come una pietanza per tutti i giorni (un consumo eccessivo fa male al mare!).
• Acquistare preferibilmente pesce autoctono.
• Orientarsi su prodotti ittici contrassegnati dall’etichetta Msc (pesce selvatico) o da marchi di qualità ambientale per l’allevamento
• Evitare di acquistare varietà di pesce a rischio di estinzione.
Bibliografia
100 domande sul cibo di Stefano Carnazzani, Ed. Ambiente
gabriele
sì, è interessante…
da vegano, posso dire che è orrendo il modo in cui il nostro uso di animali abbia conseguenze negative su più livelli (etico, ovviamente, ma anche salutistico e ambientale).
e mi sorprendono sempre queste uscite delle grande associazioni che dicono: comprate meno pesci. mangiateli un giorno sì e tre no. mangiate solo queste e queste specie, ma non queste altre.
Come se così facendo si risolvesse in qualche modo il problema!
annagarelli
è necessario ridurre il consumo di carne e di pesce
chi dice che è giusto mangiare gli animali se sono stati allevati, non tiene conto delle torture a cui vanno incontro e alla vita che fanno gli animali allevati dall’ uomo
per fortuna per il pesce non è ancora così
non si riesce a legarlo con una catena
comunque noi siamo fatti per mangiare semi e frutta e semi e frutta sono fatti per essere mangiati….
Fabio Pi.
Ciao Anna,
il tuo commento è vero e indiscutibile…gli animali sono maltrattati. E fin qui non si discute.
Quando però dici che siamo fatti per mangiare semi e frutta assolutamente ti vado contro. Come puoi dire una cosa simile senza peccare di saccenza ed egoismo?
Ti ricordo che l’uomo è al vertice della catena alimentare in un mondo dove anche gli animali mangiano altri animali. Visto e considerato che altro non siamo che animali ma con piu cervello (o almeno dovremmo!) e come tali abbiamo piu o meno le stesse conformazioni fisiche (occhi per vedere, orecchie per sentire etc…) non siamo tanto diversi da un leone che mangia una zebra.
Se la natura vuole che il leone mangi la zebra perche non dovrebbe volere che un uomo mangi un pollo, un maiale, un pesce o altra fonte di carne?
Poi ti ripeto…l’uso indiscriminato è un’altra cosa…e ti do ragione…ma non puoi affermare che l’uomo è fatto per mangiare frutta.
Scusa dimenticavo…nelle raffigurazioni dei nostri antenati quando non c’erano metodi di allevamento si evince chiaramente che l’uomo si alzava il giorno per cacciare…cosi come lo fa un leone…ergo il bisogno di mangiare carne non è relativo ai nostri giorni ma insito nel nostro dna.
Massimo
Mi trovi perfettamente d’accordo!
Emma
Grazie! Sai quali sono i marchi di qualità per il pesce d’allevamento?
annagarelli
fabio, non ho detto che non sia giusto mangiare carne
ho una teoria a proposito di semi e frutta
le piante desiderano che gli animali si nutrano di semi e frutti (anche quelli “salati” e cioè quelli che normalmente saliamo tipo zucchine) perchè così disseminano
il discorso vale anche per i semi che non sono gastroresistenti e che quindi vengono divorati e quindi distrutti (semini di graminacee, nocciole, noci, castagne ecc), infatti:
le piante fanno una quantità di semi esagerata
prova a pensare se ogni anno crescessero, per ogni nocciolo, più piante di nocciolo
la stessa cosa pensala per i castagni, i faggi ecc
ogni faggio fa centinaia di castagnole piccine
buone come sono e nutrienti sono ghiottonerie che fanno gola agli abitanti del bosco
ha possibilità di sopravvivere solo la castagnina che, eventualmente sfugge di bocca a un ghiro, molto lontano dalla pianta madre.
anche per le nocciole e tutti gli altri semi il discorso è identico
per quanto riguarda la frutta vera e propria il discorso è leggermente diverso in quanto i semi sono gastroresistenti
le piante, se vogliono che gli animali disseminino, devono fare frutta buona e mantenere in buona salute chi dà una mano in un lavoro così importante come la riproduzione
questa è la mia teoria, che ne dite?
in più, personalmente, quando mangio riso o cereali integrali, noci, nocciole accompagnate da pane e miele sto benissimo, molto meglio di quando mi ingozzo di intingoli e carnacce
gabriele
ma pure ignorando il fatto che i prodotti animali non siano salutari, non basta il fatto che non è necessario consumarli per rimanere in salute (anzi, c’è in effetti evidenza che suggerisce che stiamo meglio e possiamo prevenire parecchie malattie evitandoli) a rendere diventare vegani la cosa più logica da fare?
Amy
Grazie! Sai quali sono i marchi di qualità per il pesce d’allevamento?
Rob
Mi trovi perfettamente d’accordo!
Don
Mi trovi perfettamente d’accordo!
Simon
Grazie! Sai quali sono i marchi di qualità per il pesce d’allevamento?
Lello
gli esseri umani non sono carnivori ne onnivori, recenti studi provano quanto segue:
Muscoli facciali
Carnivori: ridotti, per permettere un’ampia apertura della bocca
Erbivori: ben sviluppati
Onnivori: ridotti
Umani: ben sviluppati
Tipo di mandibola
Carnivori: ad angolo non ampio
Erbivori: ad angolo ampio
Onnivori: ad angolo non ampio
Umani: ad angolo ampio
Posizione dell’articolazione mandibolare
Carnivori: sullo stesso piano dei denti molari
Erbivori: al di sopra del piano dei molari
Onnivori: sullo stesso piano dei denti molari
Umani: al di sopra del piano dei molari
Movimento mandibolare
Carnivori: tranciamento; minimo movimento laterale
Erbivori: nessun tranciamento; buon movimento laterale e anteriore-posteriore
Onnivori: tranciamento; minimo movimento laterale
Umani: nessun tranciamento; buon movimento laterale e anteriore-posteriore
Principali muscoli mandibolari
Carnivori: temporali
Erbivori: massetere e pterigoideo
Onnivori: temporali
Umani: massetere e pterigoideo
Apertura bocca della bocca in rapporto alla dimensione della testa
Carnivori: grande
Erbivori: piccola
Onnivori: grande
Umani: piccola
Denti incisivi
Carnivori: corti ed acuminati
Erbivori: ampi, piatti e a forma di spada
Onnivori: corti ed acuminati
Umani: ampi, piatti e a forma di spada
Denti canini
Carnivori: lunghi, affilati e curvi
Erbivori: non taglienti e corti o lunghi (per difesa), o assenti
Onnivori: lunghi, affilati e curvi
Umani: corti e smussati
Denti molari
Carnivori: affilati, a forma di lama frastagliata
Erbivori: piatti con cuspidi, superfici complesse
Onnivori: a lame affilate e/o piatti
Umani: piatti con cuspidi nodulari
Masticazione
Carnivori: nessuna; deglutizione del cibo intero
Erbivori: necessaria una prolungata masticazione
Onnivori: deglutizione del cibo intero e/o semplice schiacciamento
Umani: necessaria una prolungata masticazione
Saliva
Carnivori: assenza di enzimi digestivi
Erbivori: enzimi digestivi per i carboidrati
Onnivori: assenza di enzimi digestivi
Umani: enzimi digestivi per i carboidrati
Tipo di stomaco
Carnivori: semplice
Erbivori: semplice o a camere multiple
Onnivori: semplice
Umani: semplice
Acidità dello stomaco
Carnivori: pH inferiore o uguale a 1 con cibo nello stomaco
Erbivori: pH 4 – 5 con cibo nello stomaco
Onnivori: pH inferiore o uguale a 1 con cibo nello stomaco
Umani: pH 4 – 5 con cibo nello stomaco
Capacità dello stomaco
Carnivori: 60% – 70% del volume totale del tratto digestivo
Erbivori: inferiore al 30% del volume totale del tratto digestivo
Onnivori: 60% – 70% del volume totale del tratto digestivo
Umani: tra il 21% e il 27% del volume totale del tratto digestivo
Lunghezza dell’intestino tenue
Carnivori: da 3 a 6 volte la lunghezza del corpo
Erbivori: da 10 a piu’ di 12 volte la lunghezza del corpo
Onnivori: da 4 a 6 volte la lunghezza del corpo
Umani: da 10 a 11 volte la lunghezza del corpo
Colon
Carnivori: semplice, corto e liscio
Erbivori: lungo, complesso, puo’ essere con anse
Onnivori: semplice, corto e liscio
Umani: lungo, con anse
Fegato
Carnivori: puo’ detossificare la vitamina A
Erbivori: non puo’ detossificare la vitamina A
Onnivori: puo’ detossificare la vitamina A
Umani: non puo’ detossificare la vitamina A
Reni
Carnivori: urine estremamente concentrate
Erbivori: urine moderatamente concentrate
Onnivori: urine estremamente concentrate
Umani: urine moderatamente concentrate
Unghie
Carnivori: artigli affilati
Erbivori: unghie piatte o zoccoli
Onnivori: artigli affilati
Umani: unghie piatte