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Tag: terapia

Se ti gratti sempre leggi qua.

prurito

Definizione e aspetti clinici
Il prurito può essere considerato come una risposta a molteplici stimoli, sia chimici che fisici. L’istamina, alcune peptidasi e serinproteasi attivate costituiscono i mediatori chimici del prurito, ma i meccanismi con cui il sintomo si instaura non sono noti.
Cause

Si riconoscono 4 tipologie principali di prurito:
Prurito associato ad eruzione cutanea: virtualmente ogni lesione cutanea può condizionare la comparsa di prurito. Ecco alcune cause più frequenti:
a. dermopatie papulo-squamose:
1.eczema;
2.lichen planus;
3.dermatite seborroica;
4.psoriasi;
5.pitiriasi rosea;

b. dermopatie vescico-bullose:
6.dermatite erpetiforme;
7.eritema multiforme;

e. reazioni allergiche:
8.dermatite da contatto;
9.reazioni da farmaci;
10.orticaria comune, orticaria-angioedema idiopatica;
11.fotosensibilizzazione;

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Cinque modi per ridurre il dolore lombare.

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Spesso parlando con chi mi è vicino scopro che molti di loro si lamentano del mal di schiena. E’ un problema trasversale che coinvolge uomini e donne e svariate fasce d’età. Io personalmente proprio la scorsa settimana ho dovuto lottare con dolori lombari e ho cominciato a chiedermi se si potesse fare qualcosa per combattere questo insidioso compagno di vita. Diverse sono le cause che concorrono al verificarsi di questo inconveniente, e diversi sono i rimedi per prevenirlo e curarlo e in molti casi è possibile farlo senza ricorrere a medicinali.

Qui di seguito elenchiamo le cause più comuni del mal di schiena:

– Postura scorretta (leggetevi questo post sulla giusta postura)
– Non tenere il computer ad un’altezza adeguata
Trascorrere troppe ore seduti alla scrivania senza fare alcun esercizio
– Non essere abbastanza coperti quando la temperatura è molto bassa
Dormire nella giusta posizione

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I venti ingredienti presenti in cucina con proprietà curative.

menta

Recentemente usare rimedi naturale per combattere il cancro e tante altre malattie è diventato molto comune. Siamo tutti a conoscenza che ci sono alcune erbe che vengono consigliate nella cura di varie patologie croniche, ma sapete quali sono?

Molto probabilmente molti di questi ingredienti molto salutari sono presenti già in casa, vengono usati regolarmente nelle vostre ricette ma ignorate altri vantaggi. Qui vi forniamo una breve lista di alimenti molto comuni che raggiungono il doppio obbiettivo di essere “buoni e bravi”.

Zenzero.

Lo zenzero è da sempre conosciuto da molte generazioni per le sue proprietà calmanti per i disturbi allo stomaco. Questa “ricetta della nonna” è stata oggetto di numerosi studi. Infatti per verificare l’attendibilità sono stati esaminati dei passeggeri di nave da crociera e se ne è potuta verificare l’efficacia.
Molte persone in giro per il mondo usano lo zenzero come leggero analgesico. E’ consigliato per curare l’emicrania e per i dolori dell’artrite. Questa spezia consumata fresca o in polvere, aggiunta ai cibi che di solito mangiamo può contribuire a ridurre questi sintomi.
Da quanto emerso da una ricerca condotta dall’Università del Michigan il consumo di zenzero ha un benefico effetto sui tumori alle ovaie, gli studi sono ancora in corso e non è stata espressa alcuna parola definitiva, tuttavia fanno ben sperare.

La cannella.

La cannella è stata di recente analizzata dagli scienziati tedeschi per i suoi effetti positivi su chi è affetto da diabete. Sorprendentemente hanno scoperto che i diabetici potrebbero far diminuire lo zucchero nel sangue del 10% prendendo l’estratto di cannella ogni giorno. Un altra ricerca ha riscontrato che la cannella è d’aiuto per chi deve tenere i valori del colesterolo bassi.
Tuttavia va ricordato che consumare la cannella in grosse quantità può avere un effetto tossico sull’organismo umano. E’ importante capire che quando parliamo d’intossicazione ci riferiamo ad una quantità veramente eccessiva, molto più elevata di quella che consumiamo di solito.

L’aglio.

L’aglio è veramente un cibo amico dell’uomo. Infatti non solo è un ottimo condimento per molte pietanze, ma aiuta a ridurre il rischio di cancro. Uno studio pubblicato nel 2006 da parte del’American Journal of Clinical Nutrition dimostra che l’aglio è utile nel combattere diverse tipologie di tumore.
L’aglio è molto utile contro i batteri, perfino quelli che si dimostrano resistenti agli antibiotici. Altre proprietà assai note sono quelle antivirali, e mantiene bassi i valori del colesterolo.

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Nocebo ovvero l’altra faccia del placebo…

nocebo

L’effetto che i placebo provocano sono stati oggetto di studio di molti ricercatori. In generale un placebo è una sostanza innocua che non costituisce alcun supporto farmacologico, ma può apportare effetti di miglioramenti sul malessere del paziente. Recenti studi parlano dell’effetto nocebo, ad esso collegato, che si riferisce alle conseguenze negative che si verificano dopo la somministrazione di un placebo. Il placebo può provocare due tipi differenti di reazione positiva ed un’altra negativa, ovvero il pazienta inizia ad accusare i principali “effetti secondari” legati al consumo di farmaci.

Il meccanismo psicologico principale per l’effetto nocebo, come per l’effetto placebo, appare collegato a fattori inconsci e ad aspettative consce. Pazienti fortemente suggestionabili che mostrano una spiccata predisposizione a contrarre gli effetti collaterali dei medicinali, saranno gli stessi che riscontrano un’alta efficacia con i placebo. Alcuni pazienti possono avvertire sintomi legati agli effetti collaterali dei medicinali soltanto dopo aver letto i potenziali effetti indesiderati che i ricercatori descrivono prima di somministrare il farmaco durante la prova-placebo. Tuttavia a volte è sufficiente il ricordo degli effetti collaterali legati a quel farmaco. Questo problema naturalmente non sorge quando il paziente è cosciente che si tratta di un farmaco placebo.
Anche i fattori biologici sembra che giochino un ruolo importante; infatti studi hanno evidenziato nel fenomeno l’incidenza dell’interessamento dell’asse adrenergico ipotalamico pituitario.

Il risultato dei vari studi sugli effetti nocebo hanno mostrato una notevole incidenza di mal di testa, astenia, sonnolenza e tutti i comuni sintomi collaterali, inoltre si evince la maggior parte dei volontari che accusavano questi sintomi sono di sesso femminile.

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