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Tag: scadenza farmaci

12 consigli per un uso intelligente dei farmaci.

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1) evitare di prendere pastiglie alla presenza dei bambini, perche’ cio’ potrebbe stimolare curiosita’ e pericolose imitazioni;
2) non conservare vicino ai medicinali sostanze facilmente evaporabili (trielina, ammoniaca, canfora, naftalina, ecc.) perche’ i loro vapori possono alterare i farmaci;
3) lasciare sempre i farmaci nelle confezioni originali, non solo per controllare la scadenza, ma anche per evitare pericolose confusioni;
4) non mettere mai nelle confezioni vuote dei farmaci altre sostanze pericolose;
5) non gettare i foglietti illustrativi, perche’ le istruzioni sull’ uso i dosaggi e le controindicazioni sono sempre utili;
6) non modificare i tempi della cura o i dosaggi di propria iniziativa, perche’ un miglioramento non corrisponde sempre a guarigione e per ogni dubbio chiedere spiegazioni al medico o al farmacista;
7) non scambiare cucchiai, misurini o contagocce tra un prodotto e l’ altro, perche’ i dosaggi potrebbero cambiare;
8) annotare sulla scatola la data di apertura del flacone, perche’ a parte le confezioni monodose o le pillole in blister, gli altri medicinali hanno una potenzialita’ ridotta dopo l’ apertura (per esempio, colliri e pomate oftalmiche devono essere usati entro 15 – 20 giorni dall’ apertura, le gocce entro 1 – 2 mesi, le pomate in tubo entro 2 – 3 mesi, le gocce e gli spray nasali entro 15 – 20 giorni, gli sciroppi entro 2 – 3 mesi);
9) evitare di curarsi da soli durante la gravidanza e l’ allattamento, se si e’ allergici o se si soffre di altre malattie (come ipertensione, diabete, ecc.), informare sempre il farmacista o il medico prima di iniziare una cura e non usare di propria iniziativa neanche farmaci che si sono assunti in precedenza;
10) non bere alcolici quando si usano farmaci e non guidare se si tratta di medicinali che possono dare sonnolenza o altri effetti collaterali pericolosi;
11) non usare un farmaco perche’ ha fatto bene a un amico, non lasciarsi condizionare dalla pubblicita’ ;
12) non pensare che i farmaci siano in grado di risolvere ogni problema, o che possano correggere le cattive abitudini alimentari e di vita dei vostri figli.

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Come si smaltiscono i farmaci?

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Spesso dimentichiamo i farmaci nello stipetto del bagno, a volte riemergono se frughiamo in qualche cassetto, oppure li ritroviamo abbandonati nelle valigie che abbiamo usato nell’ultimo viaggio all’estero.
E quando ci servono ancora, ci accorgiamo che sono scaduti e li buttiamo via distrattamente. Niente di più sbagliato: un medicinale non è spazzatura qualunque,

Contenitori da usare per i farmaci
I farmaci danno origine a rifiuti speciali, che non possono essere gettati nell’ambiente come se niente fosse. Perché contengono sostanze attive, in grado di interagire con l’ecosistema. Si calcola che ogni anno le famiglie italiane si disfino di circa un miliardo di compresse: una quantità che può alterare i normali ritmi biologici dell’acqua e del suolo. Questo esercito di pastiglie, creme, fiale e quant’altro dovrebbe finire negli speciali contenitori bianchi posti al di fuori delle farmacie, che servono a raccogliere i farmaci ormai scaduti o non più usati. Sono facili da individuare e non richiedono sforzi particolari: basta ricordarsi di portare con sé le vecchie medicine (dopo avere gettato le scatoline di cartone insieme alla carta da riciclare) in una delle nostre visite alla farmacia. In qualche Comune sono presenti anche nelle piazzole ecologiche.

Inceneriti o in discarica
I medicinali destinati alle terapie anticancro vengono trattati separatamente, a causa della loro particolare tossicità. Gli altri finiscono direttamente nei termovalorizzatori, dove vengono bruciati: questi impianti possono essere specializzati nella distruzione di soli farmaci oppure essere anche usati per bruciare normali rifiuti solidi urbani. Qualcuno potrà storcere il naso, ma in realtà la combustione è il modo migliore per eliminare questo tipo di sostanze. La fiamma dei moderni termovalorizzatori (a 600 – 900 gradi) è in grado di scomporre le complesse molecole organiche dei principi attivi nei componenti di base, che hanno un basso impatto ambientale. Inoltre i sistemi di filtrazione delle ciminiere degli inceneritori hanno filtri tali da permettere di bloccare la maggior parte degli inquinanti più pericolosi.

L’alternativa è la discarica, dove invece i rischi che le sostanze filtrino nel terreno e contaminino l’acqua delle falde è molto più alto.
Fonte.

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