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I ricordi bloccati sulla punta della lingua.

Qual’è il nome dell’attore che stava in quel film …oh… non è possibile ce l’ho sulla punta della lingua …assomiglia a Denzel Washington ..ma non è… Mi sento che sto impazzendo se non ricorderò quel nome..”
La “ punta della lingua” detto anche “fenomeno TOT” (tip of the tongue) è stato molto documentato in psicologia. E’ un esempio molto comune di quello che Daniel L. Schacter chiama “blocco”, uno dei sette peccati della memoria (Schacter,1999 ). E’ un’esperienza soggettiva che si trova nella memoria ma per alcune ragioni non è possibile accedervi.
Può capitare che tutto quello a cui riesci a pensare è a qualcosa di molto simile, ad esempio incominci a pronunciare il nome di un attore che interpreta film molto simili. Sembra che sia proprio questo ricordo che impedisca il recupero di quello che realmente vogliamo. Altre volte non c’è nulla apparentemente che blocca il reperimento dell’informazione desiderata.
Gli studi realizzati sul “blocco” hanno mostrato che nella metà delle volte noi ci “sblocchiamo” dopo circa un minuto dalla dimenticanza. Il resto delle volte impiegheremo giorni a ritrovare la parola perduta.

Mi è venuto in mente era Will Smith!

Così finalmente ci viene in mente quello che stavamo cercando! Ma come accade che ad un certo punto dalla nebulosa appare la parola tanto anelata? Una teoria afferma che la nostra memoria riceve un aiuto ascoltando una parola con un suono simile. (James e Burke,2000). Questo forse è vero , ma va detto che bisogna essere dotati di una buona dose di fortuna per udire proprio in quel momento un parola che suona in maniera simile.

La sensazione delle parole sulla punta della lingua.

Un aspetto affascinante del “fenomeno TOT” sono gli studi sulla sinestesia. La sinestesia è una condizione abbastanza comune, in cui le persone attraversano dei collegamenti tra i loro pensieri e i sensi. Questo significa che alcuni sono in grado di associare un’esperienza di numeri, di colori, rumori, immagini, persino parole oppure sensazioni.
Quest’ultima categoria, una rara forma conosciuta come sinestesia lessicale-sensoriale, costituisce un’opportunità per studiare il fenomeno TOT in un modo inusuale. Simner e Ward (2006) hanno affermato che l’attraversare i pensieri nella sinestesia trasforma le parole in gusti, forse questi potrebbero letteralmente essere in grado di sentire il gusto delle parole che sono sulla punta della lingua prima che queste ricompaiano.
Magicamente, c’è la prova di quello che realmente succede.
Sinner e Ward (2006) hanno tentato di indurre un episodio TOT in laboratorio mostrando a 6 partecipanti con questa rara forma di sinestesia immagini di oggetti stravaganti, come ad esempio un ornitorinco. In alcune prove gli sperimentatori erano in grado di creare con successo un fenomeno TOT nelle cavie.
In maniera straordinaria questi soggetti capaci di provare una sinestesia lessicale-sensoriale provavano un gusto mentre cercavano di descrivere una parola. In un caso è accaduto che un partecipante ha provato il sapore del tonno mentre provava a ricordarsi la parola “nacchere”.
Dopo l’esperimento sono state poste delle domande per verificare l’esattezza delle risposte, ai partecipanti veniva chiesto quale gusto associavano a ciascuna parola usata durante la prova. Il gusto che comunicavano di assaporare era sempre lo stesso che avevano già comunicato.
Gli sperimentatori hanno ritenuto opportuno chiamare gli stessi partecipanti un anno dopo e sottoporli ad un test a sorpresa. Con sufficiente certezza il partecipante che aveva associato la parola nacchere al gusto del tonno, lo ha ripetuto parimenti dopo un anno.
In maniera simile gli altri 5 partecipanti allo studio hanno ripetuto gli stessi collegamenti tra sapori e parole.
Sebbene ciascuno di noi senta questo genere di esperienze estranee alla maggior parte di noi, Simner e Ward suggeriscono che un collegamento tra parole e sapori può essere attivo in ciascuno di noi, ad un livello inconscio.

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