Partecipa salute è un sito che chiunque scelga internet come fonte di informazioni deve avere fra i preferiti. E’ il portale sulla salute più importante d’Italia, non sponsorizzato da case farmaceutiche, e che ci fornisce tutte le informazioni per decidere consapevolmente.
Ne ho già parlato nel post sui falsi comunicati stampa e oggi ve ne parlo a proposito del loro articolo “Le dieci trappole dell’informazione sulla salute” che vi invito a leggere.
In particolare voglio approfondire il punto 3 ovvero “Confondere la fantascienza con la scienza“:”Sia alla televisione sia sui quotidiani e i rotocalchi, la notizia scientifica merita la prima pagina se prefigura una svolta epocale, quando non un miracolo; è molto comune dare per terapie a portata di mano sperimentazioni allo stadio iniziale, forzando in sede di titolo e sommario, le ricadute positive del “progresso medico”. Oltre un terzo degli studi, pubblicati su riviste prestigiose, che riportano risultati molto positivi o annunciano novità vengono successivamente smentiti o ridimensionati. (Ioannidis – JAMA 294:218-228; PLOS Med 2:e124)”
L’antidoto è quello di sospettare di giornali e/o trasmissioni che usano le sette parole che non dovrebbero mai essere usate nelle notizie mediche. Nel sito linkano l’articolo in inglese e ho deciso di tradurlo per farlo leggere anche ai tantissimi italiani che non conoscono bene l’inglese.
Le sette parole che non dovrebbero mai essere usate nelle news scientifiche
Dopo una carriera di 25 anni nel giornalismo medico e nelle agenzie di comunicazione scientifiche ho elaborato la mia propria lista di termini taboo – che ivece compaiono troppo frequentemente sulla stampa in televisione e radio.
Pubblico qua la lista delle sette parole che non dovrebbero mai essere usate nelle notizie e nelle comunicazioni medico-scientifiche nella speranza che al più presto i colleghi e tutti i medici abbandonino l’uso di queste parole di sanità. Invito inoltre i lettori ad essere prudenti difronte a queste parole perché possono avere un significato diverso a seconda di chi le legge:
1. Guarigione
E’ stato sempre uno dei termini più usati e peggio definiti dai medici e dalle persone che parlano di medicina. Significa l’assenza della malattia? Significa il non ripresentarsi della malattia una volta che è stata curata? Significa oggi, la settimana prossima, fra 5 anni, o “una speranza di vita normale”? Ha lo stesso significato sia per i medici che per i pazienti? Il termine può essere insignificante quanto “esperto,” che è stato definito come chiunque parli di qualche cosa più di 25 miglia lontano da casa…