Psiche e Soma

Ricette per una vita migliore!

Tag: medicina

Ma il Dr. House è davvero un bravo medico?

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Mi dichiaro subito: adoro il Dr. House!

Ci sono però due domande che mi sono posto spesso: è tutto vero? Non è che crea delle false aspettative negli spettatori? Per trovare le risposte a queste domande vediamo insieme cosa c’è dietro ad una delle più belle e seguite

In un recente episodio di House MD* una ragazza tossisce sangue e sviene. I sintomi inizialmente suggerivano una diagnosi di leucemia o forse della malattia di Von Willebrand, un’anomalia della coagulazione. Ma andando avanti l’attenzione si sposta poco alla volte su altre malattie: un tumore pancreatico o un linfoma splenico o un infezione da picornavirus. Infine – giusto in tempo per la fine dell’episodio – il brillante ed arrogante dottore interpretato Hugh Laurie riesce ad individuare la diagnosi giusta: un difetto congenito del cuore. La paziente viene sottoposta con successo ad un intervento chirurgico. Titoli di coda. Un’altra vittoria per il Dr. House e, visto che ci siamo, anche per il dottore che si cela dietro House. Il dottore in questione è David Foster, Medico interno, specializzato ad Harvard; è lui il consulente medico e scrittore-produttore della serie televisiva vincitrice dell’Emmy Award, che da poco ha superato i 100 episodi.
E’ da qualche tempo infatti che i medici a cui piace scrivere più di qualche ricetta si reinventano scrittori di serie televisive di successo come “Grey’s Anatomy,” “Law & Order: Special Victims Unit,” “E.R.” e “House MD”. A differenza delle maggior parte delle serie mediche in cui l’attenzione è centrata sull’individuare il migliore trattamento salvavita o la cura per la “malattia del giorno”, in questa serie televisiva è il mistero a farla da padrone.

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6 modi per essere sicuri di non dimenticare di prendere le medicine.

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Ci sono alcune terapie (ad esempio la terapia del diabete) che purtroppo obbligano il paziente ad assumere ogni giorno le proprie medicine e in alcuni casi saltare anche una sola somministrazione potrebbe essere estremamente dannoso per la salute!Ecco i modi per ricordarsi di assumere ogni giorno le proprie medicine:

1. Metti le tue medicine in un piccolo flacone che puoi portare sempre con te in una tasca o nella borsa.

2. Metti l’allarme sul telefonino per ricordarti di prendere le medicine tante volte quante sono prescritte nelle indicazioni

3. Metti un post it sul muro quando vai in ufficio per ricordarti che devi prendere le medicine

4. Aggiungi “prendere le medicine” nella tua lista delle cose da fare durante la giornata e assicurati di spuntare la lista quando le hai prese.

5. Dì ad un amico di aiutarti a ricordare di prenderle ( Ma come puoi essere sicuro che anche il tuo amico non si dimentichi? E’ semplice, dagli questi suggerimenti! ;-)

6. Fai in modo di dover rendere conto a qualcuno e sarai sicuro di prendere giornalmente la tua dose di medicine. Ogni giorno fai un resoconto ad un amico o ad un familiare raccontandogli quante volte le hai prese. Se non lo hai fatto dovrai subire una “punizione”, cioè pagare un piccolo pegno alla persona con cui hai stretto il patto. Dovrai pagare un prezzo se non ti ricordi,ok?

Le terapie psichiatriche più malsane della storia.

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Conoscere la storia è utile perchè ci permette di anche di capire gli errori del passato e quindi aiuta dovrebbe aiutare o non farne di nuovi. La storia della medicina è piena di esempi di terapie facilmente definibili “stupide” ma ho la sensazione che fra 100-200 anni molte delle avanzatissime terapie attuali sembreranno quantomeno bizzarre…
La psichiatria è ua branca della medicina che ha fornito parecchi esempi di terapie basate su presupposti più magici che scientifici e tutt’oggi il pensiero che tutte le malattie psicologiche si possano curare solo con i farmaci, da prendere solo per tutta la vita, già fa sorridere per non dire piangere…
Ecco quindi un paio di esempi di terapie psichiatriche storiche e malsane:

Lobotomia

Immagina di essere seduto davanti ad uno psichiatra con il cuore vessato da mille turbamenti e decisamente depresso. Lui siede dall’altro lato della scrivania, ti osserva con piglio concentrato e prende nota sul taquino in maniera puntuale. “ Ho la soluzione per liberarti per sempre dal tuo stato d’animo.. “ e mentre dice questo maneggia un maglio piuttosto ingombrante. “Attraverso un piccolo intervento chirurgico asportando una parte della corteccia prefrontale la tua vita cambierà in meglio, e non preoccuparti quella parte della testa non ti serve. Te lo garantisco io.”
Questa scena che ai nostri occhi non sembra vera era invece molto frequente negli anni 40. La lobotomia veniva praticata con molta facilità nella prima metà del ventesimo secolo e veniva fatta passare come “cura” per numerosi disturbi che andavano dalla schizofrenia alla depressione, all’ansia. I risultati sui pazienti erano devastanti si riducevano le abilità verbali, mostravano uno stadio cerebrale infantile e spesso regredivano fino all’incontinenza.
All’inventore della lobotomia è stato consegnato il Premio Nobel nel 1949. Il dottore di nome Antonio Egas Moniz ha affermato che la pratica della lobotomia era veloce e semplice come andare dal dentista. Dal 1960 i genitori erano soliti sottoporre i loro figli adolescenti a questa terapia quando si mostravano volubili e un po’ ribelli.
Per fortuna hanno smesso di praticare questa tortura che chiamavano terapia, tuttavia pare che almeno 70.000 persone sono state sottoposte a lobotomia. Questa tecnica così semplice veniva presentata come la risposta moderna a tutti i problemi.
La storia ha dimostrato che non era così.

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Ma cosa sentono i medici?

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Di solito non si dice al proprio dottore tutta la verità anche perchè spesso si è in soggezione di fronte al medico e ci si comporta come dei bambini che hanno paura di essere sgridati per le loro marachelle.
Il effetti un medico con un po’ di esperienza sa che è così e per questo applica le relative correzioni alle informazioni che gli date applicando un fattore di moltiplicazione pari almeno a 2….

Quindi se voi dite:
Fumo non più di cinque sigarette al giorno.
Il medico sente:
Sto fumando quasi un pacchetto e non credo proprio che smetterò.

Se voi dite:
Bevo una birra un paio di volte a setimane.
Il medico sente:
Bevo almeno una birra al giorno!

Se voi dite:
Bevo solo nei weekend.
Il medico sente:
Ogni sabato e domenica torno a casa ubriaco fradicio.

Se voi dite:
Mangio poco durante la settimana e solo la domenica mi concedo qualche sfizio.
Il medico sente:
Cavolo che ottimo vitello mi sono mangiato Domenica a pranzo!

Se voi dite:
Non si preoccupi dottore. Seguirò i suoi consigli!
Il medico sente:
Appena esco da questo studio dimenticherò i suoi consigli e anche il suo nome…

Questo è ciò che sente il medico ma sarebbe simpatico se voi mi diceste cosa in realtà sente il paziente quando il medico gli da dei consigli o delle avvertenze.

Test: c’è feeling con il tuo medico?

housePensando al rapporto che hai col tuo medico, scegli per ogni coppia di affermazioni quella che ti rappresenta maggiormente. La prevalenza di un tipo di scelta (A o B) determina il [W: profilo]. Buon test!

A) Mi capita di uscire dallo studio del mio medico e non aver capito e scelte di medicine e/o terapie prescritte
B) Il mio medico sa ascoltare, o un buon dialogo con lui

B) Mi offre supporto e consiglio per aiutarmi nelle scelte da fare per stare meglio
A) Mi offre diverse possibilità terapeutiche, poi dovrò decidere da solo

A) Raramente mi visita, si basa su esami di laboratorio
B) Sa prendersi cura delle mie condizioni fisiche, si interessa dei miei sintomi ma anche dei miei timori, dubbi, preoccupazioni

A) In sala di aspetto ho diverse domande a porre ma quando esco non tutte hanno trovato risposta
B) Ho affrontato cure, interventi chirurgici, esami invasivi confortato dalle spiegazioni del mio medico (cosa avrei provato durante e dopo)

B) Se ne ho esigenza posso contattarlo e informarlo sull’andamento della terapia
A) Lo consulto solo ed esclusivamente e non ne posso fare a meno

B) Sono soddisfatto del mio medico e delle sue cure
A) Cambio spesso medico e/o consulto autonomamente specialisti

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