Si è intolleranti al lattosio quando nell’intestino manca un certo enzima, necessario per digerire il lattosio, lo zucchero presente nel latte e nei prodotti caseari. Poco dopo aver mangiato questi alimenti, in unperiodo che va dai 30 minuti alle due ore dopo l’ingestione, potresti soffrire di crampi, gas, gonfiore e diarrea. Sfortunatamente, dall’intolleranza al lattosio non si guarisce. Ma effettuando pochi cambiamenti nelle tue abitudini alimentari o usando compresse di lattasi, potrai alleviare i sintomi dell’intolleranza in modo tale da poter gustare il tuo gelato o il tuo formaggio preferito. Inoltre, poichè la maggior parte dei latticini sono ricchi di calcio, potrai più facilmente attingere ad un’ ottima fonte di questo minerale, che manterrà forti le tue ossa e i tuoi denti.
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Quando vi viene voglia di mangiare qualcosa a cosa pensate? Io penso prima di tutto al sapore e poi alla quantità, alle calorie, ai grassi e pian piano faccio una scelta figlia di tutte queste variabili.
La possibilità di ingrassare però è di solito l’unico effetto secondario dei cibi a cui pensiamo; gli effetti collaterali infatti di solito li attribuiamo ai farmaci o a procedure mediche e non certo ai cibi. Ma questo è un errore poiché il cibo può dare effetti collaterali, alcuni seri altri fastidiosi e infine alcuni imbarazzantiEcco quindi una lista dei comuni effetti collaterali causati da alcuni alimenti:
Un dizionario per tradurre, in tutti i principali idiomi, gli ingredienti dei prodotti alimentari. Pensando alle intolleranze e alle allergie
Se un italiano è allergico al latte di capra e va in vacanza a Praga, come fa a individuare al volo, leggendo la lista degli ingredienti, l’alimento proibito? È sufficiente stamparsi una guida dal sito dell’associazione Food-Info per partire tranquilli, nella consapevolezza che latte di capra si dice kozi mleko. Uno dei principali problemi delle vacanze è rappresentato infatti dal cibo: cibo che non sempre piace, cibo che provoca forti nostalgie, cibo cui non si è abituati o di cui semplicemente talvolta non si capiscono gli ingredienti, anche per un ostacolo linguistico. Ad aggravare la situazione sono le possibili allergie o anche le semplici intolleranze alimentari, sempre più frequenti tra la popolazione. Secondo alcuni si tratta di un’alimentazione sempre più discutibile, secondo altri esiste anche un effetto moda che porta a chiamare «intolleranza alimentare» quello che banalmente un tempo veniva identificato come esagerazione nell’assunzione di alcuni prodotti. Sta di fatto che la sensibilità all’argomento aumenta, tanto che è nata un’iniziativa utile quanto curiosa.
■ Un altro dizionario da scaricare in Pdf
IL GLOSSARIO – In collaborazione con l’Università di Wageningen, il sito Food-Info.net e la Federazione europea per la Scienza e la Tecnologia alimentare (EFFoST) presentano un glossario dedicato a più di 200 ingredienti tipici, come il lattosio, la soia e il glutine, divisi a loro volta in varie categorie e tradotti in più di trenta idiomi. In tutto nella lista sono contemplate più di 700 combinazioni di lingue: dal danese al turco, dal cinese al giapponese, dall’italiano al tedesco, dall’arabo al swahili. Una guida utile al turista, per identificare al volo l’eventuale ingrediente traditore che rischia di mimetizzarsi dietro l’ostacolo della lingua. E rovinare le vacanze.