Un gruppo di ricercatori australiani ha dichiarato che un uso prolungato della marijuana potrebbe causare un restringimento di due aree del cervello.
Le risonanze magnetiche hanno infatti mostrato che l’ippocampo ed il amigdala erano più piccoli in coloro che erano consumatori abituali rispetto a chi non ne aveva mai fatto uso. Gli uomini avevano fumato giornalmente almeno cinque spinelli per 20 anni. L’ippocampo regola la memoria e l’emozione, mentre il amigdala svolge un ruolo critico nella gestione dell’aggressività e della paura.
Lo studio, pubblicato sull’ American Medical Association’s journal Archives of General Psychiatry, inoltre ha evidenziato che i consumatori cronici hanno anche ottenuto punteggi più bassi rispetto ai non fumatori in un esercizio di apprendimento verbale ovvero il ricordare una lista di 15 parole. I fumatori hanno mostrato alcuni sintomi di disordini psicotici , troppo leggeri però per fare una qualsiasi diagnosi di disturbo psicotico. Murat Yucel del centro di ricerca di ORYGEN e dell’Università di Melbourne, che ha condotto lo studio, ha dichiarato: “Questi risultati sfidano la percezione diffusa che la canapa non ha alcun effetto nocivo sul cervello e sul comportamento. Come con la maggior parte delle cose, alcune persone avvertiranno i maggiori problemi connessi con uso della canapa rispetto ad altre ma i nostri risultati suggeriscono che, di fronte ad un uso pesante e prolungato di cannabis, tutti siano vulnerabili ai cambiamenti potenziali nel cervello, ad alcuni problemi di memoria e ai sintomi psichiatrici”
Nello studio, fra i 15 fumatori cronici di marijuana, il volume dell’ippocampo era 12 per cento inferiore ed il volume del amigdala era 7 per cento inferiore rispetto ai 16 uomini che non avevano mai fumato marijuana.
“Fumato” per 20 anni
Mentre circa la metà dei fumatori cronici di marijuana ha mostrato alcune forme di paranoia e di ritiro sociale, soltanto uno dei non fumatori ha mostrato tali sintomi. I fumatori, 40 anni di età media, hanno dichiarato di aver usato poche volte (meno di dieci) altre droghe illegali.
Un gruppo degli Stati Uniti, che sostiene le vendite e la legalizzazione della marijuana, ha contestato i risultati, specialmente perché sono state basate su uomini che erano consumatori cronici di forti quantità di marijuana.
Bruce Mirken portavoce del Marijuana Policy Project ha infatti dichiarato:” Questo studio non dice niente circa gli utenti moderati o occasionali, che sono la vasta maggioranza.”
Yucel ha infine detto che i ricercatori hanno cominciato una nuova ricerca sugli effetti a breve e a lungo termine dell’uso sia moderato che pesante di cannabis.
Fonte: Reuters.com