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La scienza non potrà mai dimostrare o confutare l’esistenza di Dio o di un Potere Superiore. Dopo tutto non è forse questa la pietra angolare della fede? Una fede che non ha bisogno di prove?
Ma forse la prova è sempre stata nei nostri cervelli.

Le nostre percezioni, emozioni e reazioni al mondo intorno noi cominciano alla nascita e modellano i nostri atteggiamenti e le nostre interazioni durante tutta la nostra vita e, attraverso queste, capiamo di chi fidarci, cosa aspettarci e come far fronte alle cose. La formazione delle credenze coinvolge varie aree del cervello. Benché i meccanismi esatti non possano essere ben definiti, gli scienziati sanno che la nascita delle credenze causa dei cambiamenti fisiologici nel cervello.
Come in effetti viviamo l’esperienza delle Fede se non attraverso il nostro cervello? Il nostro cervello processa ogni esperienza che incontriamo – sensitiva, somatica, emotiva e metafisica. Il cervello deve processare ed interpretare le nostre esperienze con le nostre credenze, le nostre emozioni ed incontri precedenti e con la sua struttura fisica e chimica.
Un aumento di attività nella parte anteriore del cervello è stata evidenziata nei monaci buddisti tibetani mentre meditano e nelle suore mentre pregano. Tuttavia è stato visto, nei monaci e nelle suore, che questa parte di cervello aumenta la sua attività anche durante mansioni che richiedono una forte attenzione. La domanda interessante è quindi se i loro cervelli siano stati cambiati dalla pratica spirituale o se siano più suscettibili sin dall’inizio alle forti esperienze religiose.

E’ noto che i lobi temporali sono coinvolti nelle esperienze religiose e spirituali; l’ amigdala e l’ippocampo sono coinvolti nelle visioni mistiche e nelle emozioni religiose. Questo richiama alla mente un possibile collegamento fra i disordini mentali e le esperienze soprannaturali. Ad esempio, alcuni pazienti, durante le crisi epilettiche, specialmente nei casi di epilessia del lobo temporale, raccontano di aver avuto premonizioni e visioni religiose poco prima o poco dopo la crisi. Questi ritrovamenti scientifici dimostrano che c’è un meccanismo neuronale alla base delle esperienze religiose?

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