Ecco la seconda parte del post sui medici di famiglia. La prima parte la trovate QUA.
2. Depresso? Proprio no In altri casi alla base di una corretta diagnosi c’è la conoscenza umana del paziente. M.M., 55 anni, sembrava per esempio essere caduto in depressione. La moglie l’aveva portato da uno psichiatra, che aveva tentato una cura farmacologica. Il suo medico di famiglia, E. M., lo conosceva da vent’anni come un uomo allegro ed estroverso. Quando la moglie lo portò in ambulatorio, capì che era impossibile che soffrisse di una depressione così grave. Constatò anche che M. M. aveva problemi di equilibrio. Mettendo assieme gli elementi, ebbe un sospetto: quell’uomo forse soffriva di un tumore cerebrale, che alterava anche la psiche. Gli esami confermarono la diagnosi: M. M. fu subito ricoverato. E guarì.
3. Corri anche se non credi Quanto infine sia importante una preparazione specifica lo dimostra quest’ultimo caso. Una notte, quando era medico condotto, P. C. sentì bussare alla porta. «Presto, dottore, mia moglie ha un mal di pancia terribile», implorava un agricoltore della zona. P. C. era perplesso: bisognava proprio uscire in piena notte per un semplice mal di pancia? Poi ricordò le parole di un suo docente universitario: «Dolore addominale, dolore precordiale, trauma cranico: correte anche se non ci credete ». Prese la sua valigetta e si incamminò. Scoprì così che il mal di pancia era in realtà provocato dalle doglie: la donna era incinta. P. C. si improvvisò ostetrico e in pochi minuti il bambino nacque
Mal di schiena: da chi vai?
Il medico di famiglia non è un tuttologo. Se dunque il paziente soffre di un disturbo serio, è corretto che consigli di consultare uno specialista. Spesso, tuttavia, i malati scavalcano il medico di famiglia e decidono da soli a chi rivolgersi. Una scelta simile può rivelarsi fonte di guai: se si consulta il professionista sbagliato, si perdono tempo e denaro. Reumatologo? Un esempio classico è il mal di schiena. Il primo dilemma è: ortopedico o reumatologo? Solo il medico di famiglia può dirlo, verificando se il disturbo alle ossa è di tipo infiammatorio – e allora si va dal reumatologo – oppure no. Ma possono esserci altre cause. Gastroenterologo? Un male alla spalla destra, in una particolare posizione, può essere provocato dalla colecisti, l’organo che raccoglie la bile: in questo caso serve un gastroenterologo. O dentista? Anche un problema di masticazione può causare dolori alla schiena: lo specialista giusto è allora il dentista. Un’ulteriore causa può essere un’ernia al disco, da sottoporre a un neurochirurgo.
Vertigini: dal neurologo? La testa gira, si soffre di vertigini: un errore classico è quello di rivolgersi subito a un neurologo. O otoiatra? I disturbi all’equilibrio, in molti casi, sono determinati dalla labirintite, l’infiammazione di una parte dell’orecchio interno, che dev’essere curata da un otoiatra. E i pruriti? Infine, un altro tranello: un prurito alle gambe accompagnato da problemi alla pelle come eczemi o ulcerazioni non è necessariamente un sintomo da sottoporre al
dermatologo. I disturbi possono essere provocati da vene varicose e in tal caso lo specialista giusto è l’angiologo.