Per la prima volta, gli scienziati hanno collegato la preferenza per un alimento, il cioccolato, ad un marker specifico che può essere programmato nel sistema metabolico ed è rilevabile dalle prove di laboratorio. Il marker è attivo negli amanti del cioccolato e spento in tutti gli altri.
Lo studio fatto da ricercatori svizzeri e inglesi accende una luce su una nuova branca della medicina che potrà finalmente classificare gli individui in base al loro tipo metabolico e che potrà essere usato per programmare diete adattate ai bisogni individuali. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Proteome Research dell’ American Chemical Society.
Sunil Kochhar e colleghi hanno studiato 11 volontari che si sono classificati come “amanti del cioccolato” e 11 volontari “indifferenti al cioccolato”. In uno studio clinico controllato, ogni soggetto ha mangiato il cioccolato o il placebo per un periodo di cinque giorni e i loro campioni dell’urina e di sangue sono stati analizzati. Gli amanti del cioccolato hanno mostrato un profilo metabolico caratterizzato da bassi livelli di colesterolo LDL ( per intenderci il cosiddetto colesterolo “cattivo”) e livelli leggermente elevati dell’albumina, una proteina “buona”.
Gli amanti del cioccolato hanno espresso questo profilo metabolico (molto sano) anche quando non hanno mangiato cioccolato(!). L’attività dei batteri dell’intestino negli amanti del cioccolato era inoltre diversa rispetto agli altri soggetti dello studio.
Il Dr. Kochhar uno scienziato con il centro di ricerca Nestlè in Svizzera, ha detto:” Il nostro studio indica che alcune preferenze alimentari, compreso il cioccolato, potrebbero essere programmate nel nostro sistema metabolico in modo da far adattare il corpo ad una dieta particolare; questo potrebbe darci in futuro la possibilità di programmare una dieta veramente personalizzata partendo dal profilo metabolico del nostro paziente. Gli esami necessari per conoscere il metabolismo potrebbero essere effettuati facilmente dal medico di famiglia”.
Tanta speranza quindi per un futuro “migliore”. Solo una domanda però: ma una ricerca sul cioccolato finanziata dalla Nestlè non vi fa venire in mente le parole “conflitto di interessi”? A me si…
anecòico
in effetti quando c’è di mezzo la Nestlè sono sempre moooolto scettico… però, a essere cattivelli, un conflitto di interessi vero e proprio non c’è: nei suoi dolciumi la multinazionale usa sempre meno il burro di cacao, sostituito con grassi vegetali di dubbia provenienza e composizione
per il cioccolato è sempre bene leggere l’etichetta, controllate sempre la presenza di burro di cacao ;)
complimenti per il post, chiaro e divulgativo al punto giusto!
anecòico
Comicomix
Conosco troppo bene la Nestlè per fidarmi di una ricerca da loro finanziata.
Ma ha ragione Anecoico. Parlare di cioccolato quando si parla di Nestlè, è come parlare di politica citando molti degli attuali protagonisti della croncaca parlamentare quotidiana
^_^
Ciao!
Luigi Gallo
Interessante quest’idea di studiare i profili metabolici. Per quanto riguarda il cioccolato quindi il sillogismo sarebbe:
A) Chi ama il cioccolato è sano
B) Il cioccolato è Nestlè
C) Chi mangia Nestlè è sano
Eccellente marketing. Bravi! :)
Agenzia comunicazione
Il ciccolato è buona ma quello genuino e non quello della Nestlè che ha comprato tutto pur di dominare
Diego
Questi risultati assomigliano tanto ai primi studi fatti sui danni provocati dal fumo fatti dalle multinazionali del tabacco!
DanieleMD
@ Luigi: bellissimo il sollogismo! Aristotele sarebbe fiero di te ;)
@ Diego: quanto hai ragione!