Con una bibita si potrebbero salvare milioni di bimbi dalla diarrea.
A volte basterebbe poco per salvare milioni di vite nei Paesi in via di sviluppo. Un cucchiaino di sale e 8 di zucchero sciolti in 1 litro d’acqua pulita (o bollita) da bere lentamente e continuamente: con questa semplice ricetta si potrebbero salvare 5 mila giovani vite al giorno, stroncate dalla disidratazione da diarrea cronica: più della malaria, dell’Aids e della Tbc insieme. Lo zucchero fa assorbire il sale, e il sale trattiene l’acqua nei tessuti: in più del 90% dei casi la disidratazione si inverte. La ricetta fu sperimentata nel 1971 nell’epidemia da colera sviluppatasi nel campo profughi ai confini tra l’India e il Bangladesh, e ora sta diffondendosi. Ma ancora oggi molti genitori non la conoscono, e la diarrea miete 1,9 milioni di morti l’anno solo fra i bambini di età inferiore a 5 anni.
Vaccini salvavita
Poi c’è il problema dei vaccini: dal 1999 la Gavi (Global Allian- ce for Vaccines and Immunisation) che riunisce Oms, Unicef, Bill and Melissa Gate Foundation e le industrie farmaceutiche, si prefigge di vaccinare i bambini del Terzo Mondo contro le malattie prevenibili. Dei 130 milioni di bambini che nascono ogni anno, 2-3 milioni moriranno di malattie che un vaccino avrebbe potuto prevenire. Dal 2000 il programma vaccinale di Gavi ha salvato milioni e milioni di vite.
Brevetti contesi
Ma i vaccini non bastano. Ci vogliono farmaci. E quelli del mondo industrializzato costano troppo per i Paesi in via di sviluppo. Il primo a reagire fu il Sud Africa che per arginare l’ecatombe dell’Aids iniziò a produrre, a prezzo contenuto, i farmaci nonostante fossero coperti da brevetto: 38 aziende farmaceutiche risposero facendogli causa. Le proteste dell’opinione pubblica mondiale le convinsero a ritirarsi e il 14 novembre 2001 l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) firmò la dichiarazione di Doha che dava la priorità alla salute pubblica rispetto ai brevetti. Ma il principio non è accettato ovunque. L’azienda svizzera Novartis,per esempio, ha fatto ricorso contro la legge indiana sui brevetti. L’India è una delle principali fonti per tutti i Paesi in via di sviluppo di farmaci generici a prezzi accessibili, incluse molte versioni di medicine contro l’Aids. La legge indiana riconosce infatti solo i brevetti sui medicinali veramente innovativi e rifiuta i miglioramenti insignificanti apportati sulle molecole già in commercio. I farmaci indiani sono “copie” dei farmaci occidentali con la stessa efficacia (spesso certificata dall’Oms),ma molto più economici: la meflochina, un antimalarico, costa 37 $ negli Usa e 4 in India. L’Azt per l’Aids costa 239 $ al mese negli Usa e 48 in India. Metà dei farmaci utilizzati nella lotta all’Aids nei Paesi poveri provengono dall’India. Ma per fortuna la Novartis ha perso il ricorso!
Mancano quelli veri, in compenso abbondano i falsi
L’Oms stima che sul mercato del mondo in via di sviluppo un farmaco su 4 sia falso. Non vengono tutti da Paesi del Terzo Mondo: il 30% di questi viene da Paesi sviluppati. Sono farmaci che contengono principio attivo in dosi insufficienti o ingredienti sbagliati. Si tratta di ormoni, analgesici, ma soprattutto antibiotici, antimalarici e anti Aids. L’ordine dei farmacisti della Guinea per esempio ha segnalato che più del 70% degli antimalarici venduti in quel Paese è contraffatto.
Pure in Occidente Anche in Europa e nel resto del mondo sviluppato si diffondono i falsi. L’Oms stima infatti che il 60% dei falsi vada nel Terzo Mondo e il 40% nei Paesi industrializzati. Dove internet è il canale privilegiato; qui infatti costano poco e non richiedono ricetta: soprattutto psicofarmaci, compresi gli antidepressivi, e il Viagra. La legge li vieta, ma è difficile fermarli perché sono recapitati in pacchetti anonimi.
Franca
C’è di che stare allegri se i farmaci che spacciano per curativi altro non sono che dei placebo… Almeno li distribuissero gratuitamente, invece che farceli pagare come fosse l’oro che cola!! Questo però fa riflettere… tutti i medicinali di cui riempiamo i nostri armadietti sono davvero tutti indispensabili o non ci rifugiamo sempre e subito nella soluzione più immediata e sbrigativa?
La tristezza nasce davvero per quelle popolazioni che hanno davvero bisogno dell’indispensabile e gli distribuiscono polvere bianca compressa!!
Jean
Your cranium must be prtntcoieg some very valuable brains.
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Yves dit :Bonjour aux agents d’Erdf,ne pouvez vous pas appeler ou laisser un message un quart d’heure ou une demie heure avant vos interventions comme le font les agents de Veolia ?Yves