Ecco una breve descrizione delle 10 fasi in cui viene sviluppato un farmaco:
1. Test di laboratorio individuano una molecola che ha effetto su cellule in cultura; 2. la si sperimenta su animali; 3. su volontari sani si valuta la tossicità; 4. test su malati ne valutano l’efficacia, confrontata rispetto al placebo, cioè all’acqua. Secondo gli esperti sarebbe meglio testarla rispetto a un altro farmaco (che si sa efficace) per valutare se c’è un vero progresso. Si passa alla fase di approvazione. 5. La documentazione favorevole al farmaco viene portata all’Emea (Agenzia europea per la valutazione dei farmaci), che non dipende dalla Sanità, ma dall’industria ed è finanziata al 70% dalle ditte farmaceutiche. Se la documentazione, che resta segreta, viene considerata adeguata, il farmaco viene approvato. 6. Poi la documentazione va all’Aifa (Agenzia del farmaco) che fissa prezzo ed eventuale rimborso del Servizio Sanitario Nazionale. 7. Il ministro della Sanità firma il decreto. 8. Nel frattempo ai congressi medici i relatori finanziati dall’azienda parlano da tempo della terapia per convincere i medici a prescriverla. Contemporaneamente gli uffici stampa delle aziende ospitano i giornalisti a tavole rotonde e simposi, spesso all’estero. I relatori sono ricercatori apparentemente neutri, ma spesso sono pagati dall’azienda per reclamizzare solo i vantaggi della nuova terapia ed enfatizzare i rischi e le dimensioni della malattia, a volte costruita “ad hoc”per il nuovo farmaco: se nell’articolo di un giornale non ci sono voci critiche, fuori dal coro, è probabile che la fonte sia solo quella pagata dall’azienda farmaceutica. 9. Alla fine. il farmaco arriva in farmacia. A questo punto si muovono gli informatori farmaceutici che visitano i medici nei loro studi e cominciano a vantare i vantaggi di quella molecola rispetto alle concorrenti presenti sul mercato per aumentarne la prescrizione. 10. Poi a distanza di anni arrivano i generici: in Italia più tardi che altrove. Il brevetto di un farmaco non dura 20 anni, ma 38, un vero record europeo, grazie a un certificato di protezione complementare che ha esteso la durata della copertura sull’84% dei farmaci in vendita.
Sembra solo a me o c’è davvero qualcosa che non quadra? Su quale punto agireste per migliorare questa catena di passaggi?
Mattia
Io eliminerei gli esperimenti sugli animali, sono totalmente inutili e non hanno alcun valore per l’uomo.
Molte informazioni sulle alternative agli esperimenti animali si possono trovare qua:
http://www.limav.org/
http://www.infolav.org/