Dati recenti ci informano che oltre il 60% dei pazienti americani (percentuale che è di sicuro minore in Italia ma cresce giorno dopo giorno) consultano il web prima di rivolgersi ad un dottore.
Questo è certo una cosa buona, e va persino incoraggiata, ma i problemi sorgono quando iniziano a credere che queste informazioni possono prendere il posto di una consiglio dato da un medico in carne ed ossa.
In america questi “pazienti” vengono oggi definiti come “amateur physicians” ovvero “medici amatori” e sono caratterizzati da credere di sapere molto di più di quanto in realtà sanno. C’è però un pericolo nel avere troppe informazioni e nell’essere incapaci di applicarle correttamente. Infatti, ad esempio, avere le informazioni per costruire un’automobile non significa certo che tu sia in grado di costruirla davvero.
Ci sono infatti un paio di cose che non si possono trovare online, non sono gratuite e richiedono 6 anni di laurea e 5 di specializzazione: l’occhio clinico e il giudizio cinico. Il primo permette al medico di farsi un’idea solo guardando il paziente, il secondo invece permette al cervello del medico di processare tutte le informazioni teoriche e pratiche acquisite nel corso degli anni per arrivare a dare una diagnosi o quanto meno un’ipotesi diagnostica. Si parla quindi di anni e anni di teoria e pratica che di certo non sono paragonabili alla mezz’ora che si impiega per una ricerca online.
Infine vorrei ricordare che anche un parere di un medico che “visita” i suoi pazienti online non è certo accurato perchè per fare una buona visita il medico deve usare 4 sensi: il tatto (es. per palpare l’addome o per sentire il fremito vocale tattile), l’udito (es. auscultare i polmoni), la vista (es. vedere una lesione cutanea), l’olfatto (es. sentire il caratteristico odore di un’infezione). Inutile dire che per usare i 4 sensi (il gusto per fortuna non dobbiamo usarlo…) serve una visita dal vivo.
Fonte
Dermatologia Myskin
Pienamente d’accordo con quanto è stato egregiamente scritto.
Trattasi di un problema emergente che va affrontato e discusso.
Proprio per questo motivo abbiamo provocatoriamente affrontato anche noi in un post il tema della diagnosi via internet in dermatologia.
http://www.myskin.it/blog/dermatologia-la-diagnosi-via-internet/
Mattia
E quella che scrivi è l’opinione di un medico, che è in leggero conflitto di interessi. Se tutti si rivolgessero ad Internet i medici “tradizionali” non avrebbero senso di esistere, o sbaglio?
E se unissimo la comodità di Internet con la professionalità di un medico?
:)
Daniele Aprile
E l’occhio clinico e il giudizio cinico che fine farebbero?
Mattia
Non credo che occhio clinico e giudizio cinico servano *assolutamente* per *qualsiasi* tipo di diagnosi.
Dott. Montini
Non sono d’accordo quando dici: “avere le informazioni per costruire un’automobile non significa certo che tu sia in grado di costruirla davvero”.
Secondo me è sbagliata la metafora.
“Avere le informazione per costruire un’automobile non significa certo che tu sia un costruttore di automobili”, sarebbe meglio secondo me.
C’è chi ha informazioni per costruire automobili ,palazzi e moto ma al massimo costruisce castelli di sabbia. Internet insegna a fare il medico, non a esserlo.
Renderebbe di più.
Distinti saluti.
Napolux
Ora la domanda sorge spontanea… Che odore ha un’infezione?
domenico
Io trovo che in confronto a MOLTISSIMI medici che si sono seduti SOPRA la laurea,internet sia una possibilita’ di sapere che ci rende piu’ consapevoli quando il medico pecca di pressapochismo e di superficialita’,(e succede, orca se succede)
silvia
Beh sarà superficiale, approssimativo e qualche volta pericoloso ma su internet ci ho trovato molte informazioni che mi sono state utili, a volte più del consulto del medico. Certo dipende dal medico, dal paziente, dal disturbo.
Ad esempio un po’ di tempo fa mia mamma improvvisamente è rimasta immobilizzata con forti dolori alla schiena e il suo medico curante che gli aveva diagnosticato una generica neuropatia, non sapeva da quale specialista mandarla. Nel senso che non lo sapeva proprio. Dai sintomi che accusava e dopo una ricerca su internet io l’ho mandata dal neurologo. E ci ho preso. Se avesse ascoltato il medico della mutua sarebbe andata forse dall’angiologo, e poi non so dove ancora. Perciò viva internet e la capacità di discernimento di chi lo usa. Ciao
Mattia
Da vegetariano posso dire che anche a me sono capitati casi di superficialità del medico, risolte poi con qualche consiglio su Internet.
Il caso era una mancanza di ferro e quindi un’anemia. Il consiglio del medico fu “mangia carne”, cosa che non si può dire a un vegetariano… Un giro su http://www.scienzavegetariana.it/ e si scopre che la vitamina C può regolare (aumentare) l’assunzione di ferro fino a 6 volte.
Perchè il medico non mi ha dato questo preziosissimo consiglio? Perchè i medici non sono aggiornati?
clara
Informarsi su internet non compensa la mancanza di una laurea in medicina, ma – se usato nel modo giusto – il web ti rende sicuramente un paziente più consapevole