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Può una ciotola di crusca d’avena impedire un attacco di cuore? E una manciata di noci?
L’ipercolesterolemia è il viatico per patologie più serie come l’infarto o l’ictus quindi è sempre meglio un controllo medico, spesso è legata anche a fattori genetici e comunque la dieta è una dlle terapie ma spesso purtroppo non l’unica. I cosngili alimentari che leggerete in questo articolo quindi sono utili per prevenire, nei casi di valori di poco alterati e come supporto ad una eventuale terapia farmacologica.

Crusca d’avena e farina d’avena

la crusca contiene fibra solubile, che riduce le lipoproteine, che rappresentano il colesterolo “cattivo”.Le fibre solubili sono anche si trovano anche in molti altri alimenti come i fagiolini, i cavolini di bruxelles, mele, pere, prugne e orzo.
Le fibre solubili servono a ridurre l’assorbimento di colesterolo nel tuo intestino. Le fibre solubili si comportano come un gel che avvolge la bile (dove è contenuto il colesterolo) e si proceda ad un processo di espulsione del colesterolo.
Da Cinque ai dieci grammi di fibra solubili al giorno aiutano a diminuire il colesterolo “cattivo” di circa il 5% del colesterolo totale. Quindi è consigliabile di consumare in molti modi originali ogni giorno un po’ di crusca o farina d’avena,

Noci e mandorle

Gli studi mostrano che le noci possono ridurre in maniera significativa il colesterolo nel sangue. Sono ricche di grassi polinsaturi, le noci son un aiuto nel mantenere i vasi sanguigni sani ed elastici.
Le mandorle sembrano avere un effetto simile, infatti dopo un mese si riscontra già un miglioramento.
Una dieta in cui è previsto che il 20% delle calorie provengono dalle noci possono ridurre il colesterolo del 12%. Per una dieta di 1200 calorie giornaliere, 1/3 di una tazza di noci corrispondono a 240 calorie, quindi al 20% delle calorie totale.
Tutti gli arachidi sono altamente calorici, tuttavia basta mengiarne una manciata. Per evitare di acquistare peso sostituite cibi che contengono grassi saturi come ad esempio i formaggi con un po’ di noci. Vi consigliamo di mettere una manciata di gherigli nell’insalata.

Il pesce e gli omega 3

Studi compiuti nel 1970 mostrarono che gli Eschimesi avevano un tasso più basso di problemi al cuore rispetto a tutti gli altri abitanti della Groenlandia nello stesso periodo. Furono ovviamente le analisi delle differenze nelle abitudini alimentari a mostrare che gli Eschimesi mangiavano meno grassi saturi e più omega 3 che si trovano nel pesce.
Da quel momento furono avviate delle ricerche che hanno supportato la teoria che mangiare il pesce fa bene al cuore. Gli Eschimesi inoltre reperivano l’omega 3 anche dai semi di lino e dall’olio di soia.
Gli omega-3 sono conosciuti per le proprietà di riduzione del colesterolo, ma sono importanti anche per la pressione sanguigna e per un effetto positivo sui vasi sanguigni. Per le persone che hanno già avuto attacchi cardiaci, il consumo di pesce significativamente riduce il rischio di nuovi problemi al cuore.
I medici raccomandano di mangiare pesce almeno due volte alla settimana. Il tasso più alto di omega-3 si trova nelle trote, nelle sardine, nel salmone e nel tonno. Inoltre vi consiglio di consumare il pesce cucinandolo alla brace.

Cibi con aggiunta di stenoli naturali

Sono da poco in commercio cibi che hanno gli stenoli, che sono sostanze reperibili in natura nelle , che aiutano a tenere basso il livello di assorbimento del colesterolo.
Il succo d’arancia con aggiunta di stenoli naturali contribuisce alla diminuzione del colesterolo del 10 %. Si raccomanda un consumo quotidiano di circa due grammi di stenolo, che corrispondono ad un bicchiere di succo d’arancia.
Bisogna sottolineare che i cibi con aggiunta di stenoli vegetali non interferiscono in alcun modo con l’assorbimento delle vitamine A, D, E, e K.
Tuttavia l’Associazione americana di malati cardiaci consiglia il consumo di cibi con l’aggiunta di stenoli naturali solo a chi presenta il colesterolo alto.

Soia

Uno studio per comprendere come mantenere il colesterolo basso compiuta recentemente dalla Associazione Nutrizionisti Americana ha mostrato che le proteine della soia hanno un effetto molto lieve nella riduzione del livello di colesterolo. Infatti in una pubblicazione realizzata da questa associazione uscita nel 2006 si afferma che l’incidenza delle proteine della soia rispetto ai problemi legati ai disturbi cardiovascolari sono minimi nei casi migliori, altrimenti inesistenti. Non si riscontrava alcun beneficio sui trigliceridi e nemmeno sulla pressione sanguigna.
Sebbene mangiare soia non farà abbassare il livello del vostro colesterolo, la soia è comunque un buon alimento che contiene vitamine e minerali, ed inoltre rappresenta un’ottima fonte di fibre. Inoltre la soia costituisce un’alternativa per l’assunzione di proteine con un apporto molto basso di grassi.

Per prima cosa bisogna diminuire i grassi

Il primo passo per una dieta dal cuore sano consiste nel ridurre tutti i grassi “cattivi”, specialmente quelli saturi. Vi consiglio di mettere in pratica i suggerimenti di cui vi ho parlato, tenendo presente però che i cambiamenti nel nostro stile alimentare possono non bastare e che forse bisogna considerare anche l’attività fisica ed eventualmente un supporto farmacologico consigliato dal vostro medico.

Fonte

Libro consigliato

 
  Daniel Green Catherine Collins
Abbasso il Colesterolo!
Un cuoco e una dietista ci insegnano a mangiare bene e in modo salutare