Psiche e Soma

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I 3 principali motivi per cui continuiamo a rimandare i nostri impegni e le 3 soluzioni pratiche per combattere la sindrome “lo faccio dopo”.

procrastinazione

Nota dell’autore: questo è un guest post di Andrea Giuliodori del Blog EfficaceMente.com. Puoi seguirlo iscrivendoti ai suoi feed RSS.

Ammettilo, se hai iniziato a leggere questo articolo, forse è perché ti rispecchi in una di queste situazioni: studi fino alle 3 di notte il giorno prima dell’esame; non inizi a lavorare a quell’importantissimo progetto se non mancano meno di 48 ore alla scadenza; paghi una bolletta solo se è scaduta da almeno una settimana… insomma, se stai leggendo questo articolo, ci sono buone probabilità che tu sia un vero e proprio procrastinatore d.o.c..

Non preoccuparti… nulla di grave, leggi fino in fondo e ti prometto che la notte prima del prossimo esame dormirai come un bebè! ;-). Iniziamo dai motivi che ti spingono a procrastinare.

le 3 cause della procrastinazione

Se continui a rimandare i tuoi progetti o i tuoi impegni, è quasi sicuramente dovuto ad uno di questi 3 motivi:

  1. Hai paura di fallire. Molti di noi continuano a rimandare i propri impegni perché hanno paura del fallimento: in fondo, è difficile perdere quando non giochiamo. Se sei un procrastinatore “fifone”, passi le tue giornate a pianificare obiettivi, a sognare traguardi, o a parlare dei tuoi progetti. Queste azioni ti fanno sentire sicuro: nessuno è mai uscito sconfitto dai propri sogni, giusto? Eppure, procrastinare per paura di un probabile fallimento, ti garantisce un fallimento certo.
  2. Ti senti impotente. A volte continuiamo a rimandare i nostri impegni perché non sappiamo da dove iniziare: le cose da fare sono semplicemente troppe! Se sei un procrastinatore “impotente” (ehm, nessun riferimento alla tua sessualità ;-) ), passi le tue giornate a navigare senza meta su internet, a controllare il tuo profilo su Facebook, o a lobotomizzarti davanti a programmi televisivi trash. Queste azioni ti danno un benessere momentaneo; la frase che ti ripeti più frequentemente è: “ancora 5 minuti ed inizio”. Quei 5 minuti si trasformano magicamente in 4 ore, sono ormai le 7 di sera, ed ancora una volta non hai combinato un… bel niente.
  3. Non hai ben chiari gli obiettivi. Spesso, procrastiniamo perché non abbiamo realmente capito cosa dobbiamo fare: continuiamo a vagare in una sorta di limbo senza chiari riferimenti. Se sei un procrastinatore “disorientato”, passi le tue giornate a svolgere compiti poco importanti, a controllare la tua casella di posta elettronica, o a reagire alle urgenze. Queste azioni ti fanno sentire impegnato, ma sotto sotto hai l’impressione di essere come un motore che “gira a vuoto”: consumi benzina, ma non avanzi di un metro.

Tu che procrastinatore sei: fifone, impotente o disorientato? Qualsiasi sia il motivo per cui continui a rimandare i tuoi impegni, esiste una soluzione per te.

le 3 soluzioni per combattere la procrastinazione

Sconfiggere la procrastinazione è più semplice di quanto tu possa immaginare. Ecco 3 soluzioni pratiche ed immediate:

  1. Semplicemente inizia. Se continui a pianificare, a progettare o a sognare ad occhi aperti, senza mai concludere nulla di concreto, la soluzione per te è una sola: semplicemente iniziare. Non pensare, non pianificare, non aspettare che tutte le condizioni siano perfette: inizia e, se sarà necessario, “aggiusta il tiro in corsa”.
  2. Individua la prossima azione. Se continui a rimandare i tuoi impegni perché non sai da dove cominciare, la soluzione che fa per te è: individuare la prossima azione. Scomponi il tuo progetto in piccole azioni, ben definite, che ti impegnino per massimo mezz’ora; individua la prima azione che devi completare e… falla. In fondo: “anche un viaggio di mille miglia inizia con un passo” (Lao Tse).
  3. Definisci il risultato atteso. Se la tua procrastinazione è legata ad obiettivi poco chiari, l’unica soluzione intelligente è: definire, in modo chiaro ed incontrovertibile, il risultato atteso. Usa dei numeri quando possibile: se, ad esempio, hai intenzione di migliorare i tuoi risultati come studente, non limitarti a fissare come obiettivo “studiare di più”; decidi piuttosto di “superare 7 esami, con la media del 27, studiando 70 ore per ogni esame” (se vuoi, puoi usare i numeri per giocarti un terno secco sulla ruota di Milano ;-) ).

E tu? Che strategie utilizzi per combattere la sindrome “lo faccio dopo”?

Ringrazio il Dr. Aprile  per avermi ospitato nel suo blog ed un grazie a te per… non aver procrastinato la lettura di questo articolo. ;-)

Andrea.
Blog EfficaceMente.com | Crescita personale: esempi pratici.

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6 Comments

  1. matteo

    Vorrei ringraziare Andrea per avere scritto questo piccolo trafiletto. Ho cominciato una terapia da una psicologa, la quale mi ha aiutato molto. I punti ripresi da lei erano esattamente i tre che Andrea ha descritto con molta semplicità.
    Vorrei aggiungere ancora un’osservazione, valida nel mio caso: il cambiamento di sé era molte volte sperato, ma sentivo di non riuscire a farcela. Progettavo troppo (molte volte aggiungevo inconsciamente degli ostacoli per evitare il cambiamento; inconscio sadico). La strada per liberarsi di questa incapacità metodica è quella di iniziare ad agire, come ha scritto Andrea, come mi ha detto la psicologa, e come tutte le persone soddisfatte del loro lavoro fanno giorno per giorno.

    Concludo con l’ultima frase di un libro di Seth Godin, sedicente guru del marketing (Contiene una fantastica sorpresa, Sperling&Kupfer):

    Iniziate. Adesso.
    Sbagliate spesso.
    Buon viaggio!

  2. Grazie Matteo per il commento,
    ci tengo a sottolineare che quello che scrivo non ha alcuna valenza medica… pensare che sono un ingegnere! ;-)

    Sono però appassionato di tematiche legate alla produttività, all’efficacia e alla crescita personale in generale.

    il Blog EfficaceMente.com nasce proprio per poter condividere, quelle che per me si sono dimostrate, le “strategie” più efficaci per affrontare le sfide di tutti i giorni.

    Grazie ancora a DanieleMD per lo spazio che mi ha offerto.
    Andrea.

  3. Il mio metodo? Fisso data e…. premio!
    Per un gelato ho fatto cose difficilissime!!!!
    :D :D :D

  4. Ahahah sei una grande Adriana! ;) le scadenze (ovvero applicare la legge di parkinson) ed i premi, sono 2 strumenti estremamente efficaci… anche se a volte la “carota” non basta e serve il “bastone”!

  5. marco

    riporto un estratto sulle decisioni del libro di Roberto Re “Leader di te stesso”
    http://migliorare-autostima-pnl.blogspot.com/2010/09/limportanza-delle-decisioni.html

  6. Raffaella

    Certo – e’ come dire “vuoi dimagrire? smetti di mangiare” – “vuoi smettere di fumare? non mettere piu’ in bocca una sigaretta”
    Bravo Andrea! Mi hai svelato il VERBO
    Sembri proprio mio marito: scopre sempre l’acqua calda e me lo comunica aspettandosi che io sgrani gli occhi, faccia OOOHHHHHH e dica: grazie amore mio, come sempre mi hai salvata, cosa farei senza di te che mi spieghi il mondo e mi dai sempre tutte queste soluzioni a cui io non avrei mai pensato da sola !!!!!!”

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