insonnia

Se una persona soffre di insonnia potrà trovare utile il seguente articolo in cui proviamo a classificare i vari tipi di insonnia.
Una semplice classificazione dell’insonnia è, secondo il criterio della durata, in tre forme: occasionale (di pochi giorni); transitoria (da una settimana a tre mesi); persistente (superiore a tre mesi).
Un’ altra suddivisione riguarda la differente distribuzione della veglia nel corso della notte che permette di riconoscere un’insonnia iniziale, caratterizzata da difficoltà a passare dallo stato di veglia quello di sonno, con latenza di addormentamento superiore ai 20 minuti; un’insonnia intermedia con presenza di risvegli, numero e durata variabili, tali da rompere con frequenza la regolare lettura del sonno; un’insonnia finale, caratterizzata dalla brusca interruzione sonno con un risveglio finale precoce. Questi tre tipi di insonnia possono coesistere realizzando una forma mista.

I quadri di insonnia sono:
L’insonnia psicofisiologica persistente è uno dei tipi di insonnia più frequente che in genere si riscontra in pazienti presentano uno stato di ansia la cui entità non è però sufficiente a rispondere ai criteri di un disturbo mentale:
la falsa percezione di sonno in cui i pazienti si lamentano di aver dormito poco o affatto, mentre con registrazioni poligrafiche non risultano evidenti disturbi del sonno;

L’insonnia idiopatica è invece l’incapacità ad ottenere un sonno adeguato tutto l’arco dell’esistenza, presumibilmente mente a causa di una alterazione meccanismi neuronali di controllo ciclo veglia-sonno.

Una causa di insonnia è il “mioclono notturno” disturbo caratterizzato da contrazioni muscolari periodiche, in una o in entrambe le gambe, che si manifesta prevalentemente in corso di sonno leggero (stadi 1 e 2). E’ caratterizzato da momenti di estensione dell’alluce e dal flessione della caviglia, accompagnati talora dalla flessione del ginocchio e dell’anca, che si manifestano generai in età avanzata. Tali movimenti che durano pochi secondi, inducono una frammentazione del sonno, responsabile del di sonno non ristoratore che spesso i pazienti lamentano al mattino.

Frequente è l’associazione con la sindrome delle gambe senza riposo.