Psiche e Soma

Ricette per una vita migliore!

Category: sport

La scienza dà i voti allo sport

Lo sport ideale? Si chiama triathlon: un misto di corsa, nuoto, bicicletta. Fa bene più di ogni altro, non comporta rischi, è ecologico. Eppure in Italia è sconosciuto: praticato da poco più di 4 mila persone. A decretarlo sport ideale è stato lo studio più completo mai effettuato sui benefici dell’attività sportiva, realizzato da Raimund Sobotka, direttore dell’Istituto di scienza dello sport dell’università di Vienna. Al secondo posto nella speciale classifica da lui redatta è il canottaggio. Al terzo l’atletica leggera. Per arrivare a queste conclusioni Sobotka ha passato in rassegna 50 tra le discipline sportive più diffuse e le ha messe a confronto, utilizzando dati emersi da oltre un centinaio di ricerche scientifiche. Per ogni sport ha vagliato la capacità di migliorare caratteristiche fisiche quali la resistenza, la velocità, la forza, la coordinazione, ha valutato la probabilità di subire infortunarsi o di farsi male e ne ha misurato l’impatto sull’ambiente. Il primo posto del triathlon si deve soprattutto alla completezza atletica e alla regolarità degli sforzi che richiede. Ovviamente, Subotka non pensa certo al triathlon dell’ironman. L’ironman (letteralmente “uomo d’acciaio”) è una famosa gara di triathlon che si svolge ogni anno alle Hawaii: 3,8 chilometri a nuoto nell’oceano Pacifico, 180 chilometri in bicicletta, 42 chilometri e 195 metri di corsa. Il triathlon normalmente praticato è decisamente meno faticoso: una gara media consiste di 750 metri a nuoto, 30 chilometri in bici, 5 chilometri di corsa. Con questa combinazione di attività si coinvolgono tutte le grandi masse muscolari e si sollecita il sistema cardio-vascolare e respiratorio, con uno sforzo regolare e prolungato nel tempo. Nuotando, pedalando e correndo regolarmente si riesce ad abbassare il tasso di colesterolo “cattivo” e ad alzare quello del colesterolo buono, si diminuisce di molto il rischio di ipertensione, obesità, malattie cardiovascolari, infarto, osteoporosi, insonnia, depressione, stati ansiosi. E gli altri sport? Hanno i loro meriti. L’atletica leggera e il canottaggio sono ottimi per la salute. Nuoto, golf e karate sono i meno pericolosi. Il pattinaggio è il più rispettoso dell’ambiente.

E’ sempre meglio non esagerare con gli sport pericolosi
La classifica penalizza decisamente gli sport “pericolosi”: il kayak fluviale ha un ottimo punteggio sotto il profilo del benessere fisico per chi lo pratica, ma crolla in classifica a causa dell’elevata probabilità di farsi male tra scogli affioranti e rapide. Il volo in deltaplano presenta un rischio di incidente mortale 56 volte più elevato di quello del nuoto. Agli ultimi tre posti si classificano snowboard, paracadutismo e volo a vela con alianti. Qualche sorpresa? Lo sci alpino è più sicuro di quanto non si pensi: non corre, sotto il profilo statistico, più pericoli rispetto a chi va in bicicletta o a chi fa pattinaggio sul ghiaccio. Ed è più al sicuro di chi gioca a basket o a pallavolo. Ma lo sport fa sempre e solo bene? «A patto di non esagerare», osserva David Nieman, ricercatore della State university di Boone (Usa). Nieman ha esaminato 2.300 maratoneti e ha scoperto che chi corre per più di 90 chilometri ogni settimana subisce il doppio di infezioni alle prime vie respiratorie rispetto a chi si limita a correre per una trentina di chilometri. E dopo aver concluso una maratona, gli atleti corrono sei volte di più il rischio di avere un raffreddore o un mal di gola rispetto a chi si è allenato allo stesso modo ma non ha partecipato alla gara. Una pratica regolare dello sport migliora le difese immunitarie e diminuisce il numero e la durata delle infezioni, mentre il superallenamento riduce lo scudo immunitario ed espone l’atleta a un maggior numero di episodi infettivi. A definire che cosa significa quantitativamente una “pratica regolare” sono stati i ricercatori dell’università Harvard, negli Usa. Secondo loro bisogna fare sport almeno 2-3 volte alla settimana, fino a consumare circa 2 mila chilocalorie. Pari a 4 ore di jogging, 3 di tennis, una e mezza di calcio.

Anche chi fa sport, nel suo piccolo, distrugge l’ambiente.
Anche le attività sportive più sicure e salutari possono però avere un impatto negativo sull’ambiente in cui vengono praticate. La ricerca di Sobotka ha il merito di aver considerato un aspetto in genere dimenticato dello sport. L’11% di tutti i chilometri percorsi dalle automobili ha, secondo uno studio recente, motivazioni sportive: il che significa che per raggiungere la palestra o il bosco dove fare jogging o la piscina, si immettono nell’aria milioni di tonnellate di anidride carbonica e di ossidi di azoto. Negli ultimi decenni 200 mila ettari di bosco e alpeggio sono stati sacrificati ai comprensori sciistici sulle Alpi e si calcola che siano 850 milioni i kilowattora consumati ogni anno per alimentare gli impianti di risalita del grande lunapark alpino della neve, una quantità di energia elettrica pari a quella utilizzata da 230 mila abitazioni. Dopo recenti proteste, in Alto Adige è stato vietato l’eliski, cioè l’elicottero che porta in cima alle piste, ma sono sempre vive le polemiche degli ambientalisti contro i golfisti, accusati di fare un gran uso di diserbanti per mantenere perfetti i green e sono noti gli attacchi dell’alpinista Reinhold Messner contro chi dissemina le pareti di montagna di migliaia di chiodi da arrampicata o contro le funivie che profanano il monte Bianco. Le proteste dei “verdi” tedeschi hanno avuto successo contro i canoisti bavaresi: la tradizionale discesa del fiume Isar, dal 1921 disputata a primavera, è stata spostata in agosto per non turbare le nidiate della rondine di mare, del piovanello e del martin pescatore.

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Sport fatelo, ma con giudizio. Parte 2

Ecco la seconda parte del post sullo sport. La prima parte la trovate QUA.

Scarpe instabili
Chi pensa che maratone, jogging e footing non siano cambiati perché non dipendono dall’attrezzatura si sbaglia. I piedi non calzano più le familiari scarpe “da ginnastica”. Le moderne scarpe “da running” sono strumenti di alta tecnologia: super imbottite, super molleggiate, con inclusioni d’aria. E c’è una bella differenza anche tra un sentiero di campagna e un tapis roulant molleggiato da palestra. Insomma, con queste premesse le lesioni caratteristiche, distorsioni e lesioni tendinee al piede, alla caviglia, al ginocchio e allo stinco dovrebbero essere scomparse. Ma c’è chi sostiene il contrario. Steven Robbins, esperto in biomeccanica e medicina dello sport a Montreal (Canada), è convinto che alcune attrezzature facciano aumentare le lesioni. «Certe scarpe imbottite possono causare una perdita di stabilità sulle superfici morbide» spiega. «Per compensarla, l’atleta tende ad atterrare più pesantemente, a gamba tesa, mentre normalmente, per assorbire l’impatto col terreno, atterrerebbe a gamba piegata». Insomma anche correre può far male. E non solo alle ginocchia. C’è da ricordare che il rischio per le coronarie è 56 volte più alto se si corre senza allenamento e che l’età media di morte improvvisa nel corso di sforzi eccessivi è scesa da 60 a 47 anni.

Subacquei a rischio
Anche ai sub della domenica la tecnologia consente oggi di scendere a profondità un tempo inavvicinabili; ma questo aumenta anche il rischio di embolia. Fra i fattori predisponenti, i ricercatori dell’Università tedesca di Heidelberg hanno segnalato, sul British medical journal, una correlazione tra le lesioni cerebrali di 87 sub e la presenza di una particolare e diffusa malformazione cardiaca, l’incompleta chiusura del dotto di Botallo, che favorisce la formazione di bolle di azoto nel sangue. Ne è portatore un sub su 4, e basta un esame diagnostico per individuarla.

Pizzicorio in sella
E la bicicletta? È uno degli sport più consigliati dai medici. Non sottopone le articolazioni a sforzi eccessivi, fa bene al cuore, si può fare a qualsiasi età. Tutto bene dunque? No, neppure le bici è immune da rischi. Per chi esagera (o magari ha già problemi nella zona che poggia sul sellino), le conseguenze possono essere serie. Al Policlinico di Trondheim (Norvegia) i neurofisiologi hanno notato sintomi di parestesia (disturbi come pizzicorio, insensibilità ecc.) che suggerivano la compressione di nervi nell’area del sellino. Su 160 ciclisti intervistati che avevano partecipato a un tour norvegese che si svolge ogni anno su un percorso di 540 km, 33 avevano sintomi di anestesia al pene, che in uno su tre è durata più di una settimana; 10 sono diventati temporaneamente impotenti, e in 4 l’impotenza è durata 8 mesi. A questi rischi si aggiungono quelli ambientali. Se l’attività sportiva si svolge in ambiente inquinato, meglio evitare. L’anno scorso, a gennaio, la rivista scientifica Lancet ha pubblicato uno studio condotto da Rob McConnell della Keck School of Medicine dell’University of Southern California a Los Angeles. Studiando 3.500 bambini per 5 anni ne ha identificati ben 265 al primo attacco d’asma: quelli che facevano 3 o più sport all’aperto, in ambiente con alta concentrazione di ozono, avevano il triplo delle probabilità di sviluppare asma rispetto ai bambini che non facevano attività sportiva.

Meglio farlo tutti i giorni
«Prima che si mettano a fare sport è meglio che i non atleti si sottopongano a una visita attitudinale per scoprire quali sono i loro limiti, con prove da sforzo per scoprire quanto il loro corpo e la loro testa possono sopportare» precisa Danilo Tagliabue, ortopedico e traumatologo degli Ospedali riuniti di Bergamo e vice presidente della federazione medico sportiva italiana. Poi ci vuole solo costanza. «E allenamento. Deve essere una goccia quotidiana che incide sul proprio corpo, non una cascata una volta la settimana che può solo fare annegare e non incide» aggiunge Rodolfo Tavana, medico dello sport. «Lo sport fa bene solo se praticato con regolarità, tutti i giorni. Se pretendiamo di improvvisarci sportivi la domenica, allora lo sport può davvero fare male». Il ritmo ideale è 3 allenamenti la settimana di 30-60 minuti l’uno, puntando sugli sport di resistenza: nuoto, bicicletta,camminata a passo veloce. Lo sport, se ben praticato rinforza il cuore, le ossa, le articolazioni, riduce i dolori vertebrali, mantiene costanti le secrezioni ormonali, consente di resistere meglio allo stress e agli sbalzi di umore.

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Sport fatelo, ma con giudizio. Parte 1

Giovanni Milesi di San Pellegrino Terme (Bg) aveva 25 anni e aveva appena finito un allenamento di pallavolo. All’improvviso, è crollato al suolo ed è morto: infarto. Si era sentito male anche il mese prima, sempre dopo un allenamento, ma esami di laboratorio e controlli non avevano rivelato nulla di anomalo.
Allenamento troppo impegnativo? Non necessariamente: a volte basta la classica partitella scapoli-ammogliati. Come è successo a Massimiliano Guarino, un trentenne fiorentino, che si è accasciato mentre giocava a calcetto con gli amici sulla spiaggia della Giannella a sud di Grosseto. Poi ci sono tutti gli altri infortuni, per fortuna molto meno gravi ma in continuo aumento: distorsioni, rotture dei legamenti, strappi muscolari, ernie… Al punto che qualcuno comincia a chiedersi se lo sport fa davvero bene.

Meglio la vita sedentaria? No, rispondono gli esperti: fare sport continua a essere il modo migliore per stare bene e prevenire molte malattie . Ma c’è modo e modo di farlo. Non bisogna mai sforzarsi oltre i propri limiti. E bisogna scegliere con attenzione lo sport più adatto alla propria struttura fisica

Pancetta e ginocchia
Purtroppo i casi di persone che in nome dello sport corrono qualche rischio sono sempre più frequenti: ci sono bambini che si ammalano di asma perché fanno sport in città con troppo ozono nell’aria; joggers attempati che crollano nel tentativo di bruciare in un solo giorno la pancetta accumulata in mesi di colazioni di lavoro. Tennisti dalla chioma argentea che si cimentano in singolari all’ultima palla sotto il sole del pomeriggio agostano. E poi ginocchia rovinate dal calcio, spalle disarticolate dagli strappi in parete, disturbi ai coccigi di ciclisti: tutti sportivi della domenica. Marco Giustini, del laboratorio di epidemiologia e biostatistica dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma, stima che a livello nazionale i ricoveri per trauma “da sport”al cranio e al midollo spinale da sport siano circa 1.600 ogni anno; che i ricoveri per incidente sportivo siano circa 14 mila (25 casi ogni 100 mila abitanti) e che gli infortuni dovuti all’attività sportiva siano circa 115- 120 mila. Dati che non comprendono i decessi senza ricovero. Per esempio i casi di morte improvvisa da sforzo per attività sportive, circa 1.000-1.500 l’anno in Francia. E neppure le lesioni da usura.

Correre sulle cartilagini
Piedi piatti (punta verso l’esterno), scoliosi, ginocchia valghe (verso l’interno) o vare (verso l’esterno), se sollecitate da una pratica sportiva inadatta, come la corsa, sono condizioni che predispongono all’artrosi. Per chi ha questi problemi sarebbe meglio fare altri sport, come nuoto o ciclismo. La signora sovrappeso e con ginocchio valgo che fa jogging nella speranza di dimagrire, non sa che tutte le volte che poggia il piede, scarica tutto il peso della sua cellulite solo su una parte del sottile strato di cartilagine che fa da ammortizzatore fra i due capi articolari delle ossa al ginocchio. Col tempo lo strato si consuma, e poi inizia a consumarsi anche l’osso e cominciano i dolori. Non a caso negli Usa la condropatia rotulea si chiama anche “ginocchio del corridore”. Gli esami diagnostici hanno dimostrato che oltre i 55 anni l’artrosi colpisce il 60-80% delle persone, dolorosamente nel 50% dei casi. Per non parlare del mal di schiena che col passare del tempo affligge chi ha la spina dorsale “fragile”, e che sconsiglia sport come equitazione, rally automobilistici, motocross e mountain-bike, ma anche jogging e sollevamento pesi. E il tennis: Stéphane Cascua, medico dello sport dell’Hôpital de la Pitié-Salpêtrière di Parigi, rivela che nei tennisti il rischio il mal di schiena e danni vertebrali si moltiplica per 3 rispetto ai sedentari, e per 10 tra i patiti della ginnastica.

Nonni culturisti
Un tempo fare movimento coincideva col detto mens sana in corpore sano, “mente sana in corpo sano”, che racchiudeva la filosofia del mondo classico, l’ideale di equilibrio tra le facoltà dell’intelletto e quelle del corpo. Se il corpo è malato, sosteneva il poeta latino Giovenale nelle Satire, anche lo spirito perde vigore. E viceversa. Ma al tempo dei Romani, fino alla prima metà di questo secolo, l’immagine dello sport era diversa da quella attuale: i genitori non si aspettavano dai figli, come succede oggi, risultati agonistici. E anche i nonni sembrano aver perso la testa: un tempo si limitavano alla partita di bocce all’ombra dei platani o alla gitarella a pedalate lente in sella a una bicicletta, oggi giocano a tennis, sciano e pedalano fino allo sfinimento o fanno culturismo. Talvolta è la tecnologia a complicare le cose. La pallina da tennis un tempo viaggiava a velocità ragionevoli: rimbalzava su campi in terra o erba, non sul velocissimo tartan; la racchetta era in legno, non in titanio; l’incordatura di budello, non di nylon. Oggi la palla fila tanto veloce che c’è chi propone di aumentarne il diametro per frenarla.

Fra due giorni la seconda parte! Se ti va, nella parte destra del blog puoi cliccare sull’elefantino per iscriverti ai feed o puoi inserire la tua email per ricevere gli articoli nella tua posta elettronica!

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Gli errori principali che facciamo in palestra.

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Per i principianti, il primo giorno in palestra è abbastanza imbarazzante. Iniziare senza un programma di allenamento è la cosa peggiore che possiare fare.
Qui sono elencati gli errori che comunemente facciamo tutti e che dovreste riconoscere immediatamente.

Controlla il tuo respiro.

Questo può anche non sembrare uno sforzo. Non dimenticate di respirare quando si sollevano pesi. Quando si comincia una nuova attività, ci si concentra di più sul svolgerla correttamentee per questo ci si dimentica di fare le cose più elementari . Per il sollevamento,lo schema respiratorio è espirare durante il sollevamento e inspirare quando si lascia il peso. Una respirazione fatta male può provocare lo svenimento.

Non preoccuparti di diventare troppo muscolosa.

La maggior parte delle donne andando in palestra teme che allenando si eccessivamente possano diventare troppo muscolose, ma questo è completamente sbagliato. Per diventare veramente eccessivamente muscolosi è necessario usare steroidi, ma in realtà non vi è alcuna necessità di farlo.
Godetevi invece l’aspetto asciutto e pieno di salute che otterrete con i vostri sforzi.

Non tentate di dimagrire miracolosamente.

E’ impossibile. Se avete la pancia, indossare una guaina di plastica attorno alla vostra pancia non vi aiuterà a trasformare il vostro grasso in meravigliosi addominali come per magia mentre praticate gli esercizi. Nessuno farà 20.000 addominali in un giorno. L’unico metodo per costruire e conservare i tuoi addominali è essere costante nell’allenamento e stare attenti a ciò che si mangia. Solo in questo modo, si ottengono i più forti, più definiti addominali del mondo.

Non mettete il vostro stereo ad alto volume.

Se non ti piace la musica in palestra allora puoi usare le cuffie. Tutti sono d’accordo con il fatto che la musica migliora l’energia e lo spirito, ma tenetelo basso. Di solito, cuffie producono più di 100 dBA. Ma l’esposizione a più di 85 dBA provoca danni temporanei o permanenti perdite di udito.

Non indossare una cintura per pesi.

Evitate di indossare cinture per ipesi quando state per iniziare il vostro esercizio. E alla stessa maniera non usate pesi troppo pesanti.. E se proprio volete usarla non dimnticate di toglierla tra una serie e l’altra. La pressione sanguigna aumenta determinando in tal modo sintomi simili a quelli dell’ulcera, come dolori addominali o al cuore. Non dimenticate che la cintura deve sostenere la schiena, ma non funzionare come una panciera.

All’inizio non usare pesi troppo pesanti.

Resistete alla tentazione di alzare il più possibile le prime volte… e non ci provate solo perché un piccolo ragazzo vicino a voi solleva pesi più pesanti dei vostri. Anche se i muscoli sono pronti per il sollevamento di pesi pesanti, il tessuto connettivo non è pronto per questo. Optate per un maggior numero di sollevamenti e gradualmente usate pesi più grandi.

Non bevete poca acqua.

Bere molta acqua perché il vostro cervello è costituito per il 75% di acqua, il sangue per l’85% e i muscoli per il 70%
Bere prima di sentire sete.

Per sorridere un po’ potete vedere questo simpatico video pieno di errori commessi da atleti esperti e non.

Bicicletta: piccola guida per inziare. Freni, ingranaggi, sicurezza stradale.

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Come preannunciato ecco la seconda parte della piccola guida per inizare ad andare in bicicletta.

I vestiti

Tutti abbiamo avuto modo di vedere i vestiti aderenti e con colori sgargianti indossati dai ciclisti, e a volte abbiamo anche sorriso..
Io per andare in bici ha adottato scelte minimaliste, indosso un paio di bermuda e i sandali, però se devo percorrere strade non cittadine le mie scelte cambiano..
Infatti se si comincia ad intendere la bicicletta in maniera più seria,e non soltanto per fare un giro la domenica anche il nostro abbigliamnto deve cambiare. I vestiti adatti alla biciclette devono essere sottili, in modo da non produrre troppo calore, flessibili e molto comodi, realizzati con materiale speciale che anche se avete sudato non ne rimangono impregnati. E’ importante che siano stretti, in modo tale che il vento non li agiti. I colori sono sempre luminosi per essere sempre visibili sulle strade! Qualora decidete di comprare questi articoli vi consigliamo di fare prima un giro nei mercatini dell’usato disseminati in gran quantità nelle nostre città , lì si possono acquistare cose interessanti a prezzi ancor più interessanti!

Cattivo tempo.

E’ fondamentale vestirsi a strati, in modo tale da non esser colti di sorpresa dai cambiamenti del tempo. Ovviamente vi consigliamo la soluzione “cipolla” così da eliminare strati superflui in caso di caldo, ma di non soffrire nemmeno in caso d’intemperie.

Ricordatevi di rispettare tutte le norme stradali.
Non bisogna osare mai! Dobbiamo osservare qualsiasi precedenza e divieto, non siamo speciali, siamo uguali a tutti gli altri frequentatori dlle nostre strade. Ricordiamo infatti che alla base di molti incidenti in cui sono coinvolti ciclisti si verifica un mancato rispetto delle norme stradali.

Dooring.
Molte volte si verifica la triste situazione di ricevere uno sportello in faccia per evitare questo spiacevole inconveniente dobbiamo TENERE GLI OCCHI APERTI su tutte le auto parcheggiate e provare a tenere una distanza di sicurezza. Non dimenticate di illustrare tutte le norme stradali più importanti ai vostri bambini, così quando decideranno di avventurarsi da soli sulle strade lo faranno n modo consapevole.
E’ importante che quando dovete girare informiate le auto dietro di voi con un gesto del braccio che indichi la direzione che state per intraprendere. In generale cercate di stare al centro della strada e rendetevi visibili sempre.

Ingranaggi

Imparare ad usare gli ingranaggi è un passaggio obbligato, ma all’inizio vi informiamo che è naturale sentirsi confusi, ma non preoccupatevi è sufficiente un po’ di pratica…

Tre ingranaggi anteriori. Di solito abbiamo tre ingranaggi frontali – uno largo, uno medio e uno piccolo. Esiste un meccanismo per cambiare gli ingranaggi sul manubrio che usiamo con facilità mentre pedaliamo. Gli ingranaggi vengono chiamati 1, 2 e 3. Quello più largo è il numero uno, e lo usiamo quando stiamo pedalando in zone che non presentano alcuna difficoltà e andiamo ad una velocità sostenuta. E’ inoltre indicato per le discese e per le zone pianeggianti. L’ingranaggio più piccolo è adatto per le salite. L’ingranaggio medio è quello che andrebbe usato in tutte le situazioni di normale percorrenza che non prevedono salite ma nemmeno discese.

Sette ingranaggi posteriori. Anche questi variano da più grande e più piccolo (dall’interno verso l’esterno) e hanno un meccanismo che permette alla catena di passare da uno all’altro. Di solitouso con l’ingranaggio piccolo anteriore con i primi tre più grandi posteriori (1-3), il medio anteriore con i due medi posteriori (4-5) e il grnae anteriore con i due più piccoli posteriori (5-7).

Fondamentalmente bisogna pedalare usando l’ingranaggio più grande anteriore con quello più piccolo posteriore quando vai ad una velocità sostenuta ( stai pedalando velocemente). Questo significa che se puoi cambiare ad un ingranaggio anteriore più grande mentre stai pedalando ad un ritmo sostenuto, fallo. Ma se tu cominci usando un ingranaggio troppo duro per pedalare per te ad una velocità sostenuta, devi scendere ad un ingranaggio anteriore più piccolo ( oppure un ingranaggio posteriore più grande o mettere entrambi). Per impararead usare gli ingranaggi con facilità è necessaria una certa pratica, ma vi garantiamo che no è affatto difficile. Quando diventerai pratico di questi meccanismi potrai passrea provare le combinazioni più difficili.

Frenare.

Ovviamente frenare è un’abilità che bisogna subito imparare per la sicurezza nostra e degli alti. Se state scendendo da una collina, vi verrà la tentazione di limitare la velocità per tutto il percorso per non perdere il controllo. Non è cosigliabile fare così perchè rischiate di bruciare i freni.

Il freno anteriore: molti principianti usano simultaneamente entrambi i freni. Ma i ciclisti esperti ( io non sono ancora uno di loro) consigliano di usare soprattutto il freno anteriore. E’ importante fare molta pratica, e farla in fretta.
Il freno posteriore: è utile per determinate situazioni soprtattutto se il terrreno si presenta sdrucciolevole in questa situazione la ruota anteriore potrebbe mostrare difficoltà asllora usiamo il greno posteriore.

Colline.

Per i ciclisti alle prime armi possono esserte una sfida importante. Gli esperti non hanno alcun problema a percorrere strade con salite o discese perchè hanno fatto pratica.
Se sapete usare bene gli ingranaggi nemmeno pedalare in salita risulta arduo. Io ha impiegato un po’ di tempo ad imparare a fare questo. Bisogna sviluppare una certa velocità scendendo dalla collina usando l’ingranaggio anteriore potete riuscirci.
Se siete in discesa cercate di non percorrerla troppo rapidamente, suggerisco di spostare sull’ingranaggio grande anteriore e su quello piccolo posteriore potete così raggiungere una certa velocità che vi godrete andando sull asuccessiva zona piana.

Gomme.

Accade ahimè capita a tutti, noi pensiamo che a noi non succederà e invece capita… per questo motivo non fatevi cogliere impreparat. Leggete su qualche guida come si fa portatevi sempre con voi i pezzi di ricambio necessari e assicuratevi di avere sempre una pompa con voi.

Bicicletta: piccola guida per inziare. Le basi.

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Siamo in pieno periodo del Giro d’Italia e la voglia di pedalare aumenta a dismisura anche grazie a queste splendide giornate; vien voglia di inforcare la bici e correre per i prati… ecco quindi alcuni suggerimenti che vorremmo condividere con voi per evitare spiacevoli inconvenienti.
Questi che seguono sono dei suggerimenti importanti da non dimenticare mai.

Iniziare lentamente

Non c’è alcun motivo di ammazzarsi di fatica le prime volte che salite sulla bici. Anche se godete già di un’ottima forma fisica, andando in bici si stimolano altri muscoli rispetto all’attività fisica svolta in palestra, questi nuovi muscoli chiamati in causa hanno bisogno di un po’ di esercizio prima di essere completamente operativi. Quindi prima regola progredire gradualmente, vi consigliamo di iniziare facendo 4 Km e pedalando lentamente. Buon divertimento !

Il secondo punto da tenere presente è la sicurezza.

Andare in bici può essere molto pericoloso, ci sono troppi guidatori da strapazzo, per questo motivo bisogna avere molta attenzione quando usciamo soprattutto se lo facciamo in compagnia dei nostri bambini. Vi suggeriamo di pedalare con la luce del sole sia che siate su una pista ciclabile sia su una strada normale, se lo fate durante le ore notturne assicuratevi di avere le luci funzionanti, indossate indumenti molto colorati e non dimenticate di indossare un casco.

La bici

Quale bici è meglio usare ? Io sono un principiante e consiglio di incominciare con la vecchia bici che trovate nel garage. Se al momento non ne avete una a disposizione potete chiederla a qualcuno che conoscete e che non la stanno usando.
Riparate le parti con la ruggine, fate controllare i freni, gonfiate le gomme … e buon viaggio.

Le bici veramente confortevoli sono quelle che costano parecchie centinaia di euro, ma per godere di una sana passeggiata in bici non è necessario sperperare un patrimonio. Infatti iniziate con una bici qualunque e se vedete che questo è il vostro sport allora provvedete a comprarne un’altra più efficiente.
Le bici più piacevoli da guidare a mio giudizio sono quelle da strada, sono leggere, con una struttura forte e con ruote sottili che rendono la corsa veloce e facile. Tuttavia questa rimane una scelta dettata soltanto dai gusti personali, infatti molti dei miei amici che continuano a preferire la loro mountain bike..
Una cosa importante è fare in modo che la bicicletta sia a misura vostra. Bisogna controllare l’altezza e regolate anche la distanza tra il sellino e il manubrio. Io non sono un esperto e mi rivolgo ad negozio di bici di fiducia del mio paese, però conosco posti ad esempio a Roma presso il centro sociale ex-snia, dove è possibile ricevere un aiuto gratuito per riparare la bici da parte dei ragazzi che gestiscono la cicloofficina, informatevi se anche dove abitate è possibile godere di questo servizio.

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