Psiche e Soma

Ricette per una vita migliore!

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Colpa del cervello se lui non si accorge della nuova acconciatura della propria partner.

capelli

Uomini in ascolto: non vi siete mai accorti che lei era appena tornata dal parrucchiere? Non è colpa della vostra sbadatezza o superficialità. Una nuova ricerca infatti, pubblicata pochi giorni fa dalla rivista britannica ‘New Scientist’, mostra che il cervello umano elabora l’aspetto della capigliatura distintamente dagli altri elementi del volto rendendoci in alcuni casi ‘ciechi’ ai capelli.
In realtà si parla di un’evenienza abbastanza rara tanto che Brad Duchaine, neuroscienziato della cognizione allo University College London, che ha presentato le sue conclusioni preliminari in una tavola rotonda al Mit del Massachusetts, ha ammesso:”Mi piacerebbe scoprirne qualcuno di loro, ma per il momento non ne abbiamo ancora trovati”.
Duchaine, che lavora in maniera molto estesa su persone che hanno la cosiddetta ‘cecita’ per i volti’ o prosopagnosia, ha notato come i suoi pazienti abbiano elaborato modi diversi per riconoscere amici o parenti. ”I miei pazienti prosopagnostici mi hanno detto di usare i capelli come mezzo per riconoscere la gente”, spiega il neurologo.
Circa quaranta di anni fa i ricercatori notarono come le persone che non hanno difficolta’ a riconoscere i visi, spesso entrano in crisi se questi vengono loro mostrati sottosopra, cosa che pero’ non avviene mostrando sottosopra vari oggetti, come a esempio immagini di automobili. Questo ‘effetto inversione’ dimostrerebbe che gli umani ‘processano’ le facce diversamente dagli altri oggetti, dice Duchaine, il quale ha notato come i prosopagnostici, che hanno difficolta’ a riconoscere nasi, bocche o gli occhi, siano pero’ molto piu’ abili nel riconoscimento dei capelli. Questo dunque porta a supporre, con una certa scientificita’, che possano esserci persone con problemi opposti, ossia che si concentrano sul ‘riconoscimento’ dei volti, ma ignorano i capelli.
(Fonte)

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I trattamenti di bellezza più terrificanti della storia!

bellezza

Certo che il detto “se bella puoi apparire un po’ devi soffire” fino a un secolo fa diceva proprio il vero!

Curare la calvizie con l’aiuto della mosca spagnola

Un tempo venivano usati dei metodi che al giorno d’oggi non esiteremmo a definire bizzarri visti gli effetti collaterali a cui si sottoponevano. Adesso vi descriviamo i più curiosi.
In epoche passate vi era un metodo per far crescere i capelli che consisteva nel bere un intruglio con un’essenza di noce vomica e con un po’ di cantaride. Per caso queste parole non vi giungono familiari? E se invece le sostituiamo con stricnina e mosca spagnola (altrimenti detta cantaridina, composto velenoso che può causare priapismo e morte). Dunque da un lato questo miscuglio vi fa crescere i capelli, da un altro vi procura orribili spasmi, paralisi, e contemporaneamente anche un’erezione (vd. priapismo).
Per quelli che sentono questo metodo non proprio sano, possiamo consigliare in alternativa un’altra terapia dell’epoca ovvero un trattamento a base di paraffina. Dovete soltanto prendere una parte solida di questo metano liquido e strofinarla sui capelli fino alle radici per poter godere dei capelli di Lorenzo Lamas. Certamente questa cura agli inizi del novecento non era “sicura” poiché la chioma cosparsa di questa mistura risultava altamnte infiammabile soprattutto vista la notevole presenza di fiamme libere in quegli anni. Tuttavia se decidete di provare ricordatevi sempre di essere all’erta soprattutto se invitati ad in barbecue.
Questi buffi e pericolosi metodi consigliati dai nostri nonni furono inventati per prendere il posto di altri trattamenti ancora più antichi tipo quello usato nell’Antica Roma, di cui ci parla Plinio, che consiste nel condire una gustosa insalata, e una volta mescolata a feci di topo, cospargerla sulla vostra testa. Non ha funzionato? Allora rassegnatevi fate parte di quella nutrita schiera di uomini originali che la natura ha creato calvi così da renderli facilmente riconoscibili anche a distanza.

Fare la pulizia del viso con le sostanze allucinogene

Aver una pelle pulita priva d’imperfezioni è il sogno di tutti, e alcuni per raggiugere questo scopo sono disposti a tutto… anche ad usare droghe allucinogene per combattere l’acne.

Il trattamento raccomanda di usare un miscuglio a base di vasellina con l’aggiunta di ergotina per eliminare quelle piccole impurità; in effetti molto probabilmente i vostri brufoli saranno spariti, però purtroppo potreste girare per casa correndo perchè inseguiti da giganti antropofagi, perchè nell’ergotina è contenuto l’acido lisergico (chiamato anche LSD) che è una sostanza allucinogena.

Se invece le vostre preoccupazioni riguardano le lentiggini, esiste un metodo semplice e per niente pericoloso per “curarle” non certo come l’impiego di sostanze tossiche allucinogene per l’acne. Infatti in passato si usava una lozionealla lavanda per le lentiggini, dall’apparenza per nulla pericolosa, sfortunatamnte però oltre la lavanda c’era acido cloridrico! Un po’ estrema come soluzione..

Truccarsi con il bromuro

Più di duemila anni fa le donne avevano inventato un modo per mantenere uno spesso strato di trucco che non andava via nemmeno dopo aver bevuto il cocktail al bar. Questo rimedio veniva adoperato dalle donne egiziane si erano inventate questo rimedio completamente fatto in casa che incluìdeva l’uso di bromuro.

In effetti il bromuro è una sotanza liquida e rossa a temperatura ambiente e probabilmente ha contribuito a rendere quelle donne ancora più belle, non va però dimenticato che ai nostri giorni questa sostanza viene trasportata in contenitori in acciaio poiché ne è stata accertata l’alta tossicità, (infatti veniva spessso usata durante la prima guerra mondiale come arma chimica).

L’esposizione prolungata a questa sostanza può procurare seri danni alla pelle come escoriazioni e ulcerazioni, e crea anche problemi ai reni e al cervello alle donne che lo hanno usato. Ma delle lesioni possono averle subiti anche gli accompagnatori di queste avvenenti donne.

Fonte

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