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Non disprezzare…

povertà

Oggi vi propongo una poesia di Stefano Benni dal titolo “Non disprezzare

Non disprezzare il poco, il meno, il non abbastanza
L’umile, il non visto, il fioco, il silenzioso
Perché quando saranno passati amori e battaglie
Nell’ultimo camminare, nella spoglia stanza.

Non resteranno il fuoco e il sublime, il trionfo e la fanfara
Ma braci, un sorso d’acqua, una parola sussurrata, una nota
Il poco, il meno il non abbastanza.

Fa riflettere, vero?

La legge delle tre lancette

orologio

Dopo avervi parlato della “Teoria del Bonus vitale individuale” vorrei proporvi la legge delle tre lancette… anche questa fa riflettere e ci farà domandare a che categoria di uomini apparteniamo.

“Gli uomini sono soggetti alla legge delle tre lancette.

Ad alcuni manca la lancetta dei secondi: e costoro non sanno mai godere un singolo attimo, ma pensano sempre a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, e non si accorgono delle piccole quiete gioie, o delle grandi e rapide gioie che li circondano.

Ad altri manca la lancetta dei minuti. Costoro corrono all’impazzata, gareggiano contro gli attimi inseguendo chissà cosa, poi di colpo si fermano delusi, poiché nulla hanno trovato, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell’altra.

Ad altri manca invece la lancetta delle ore. Ed essi vivono, si agitano, fanno piani, appuntamenti, progetti, ma non sanno se è notte o giorno, o mattina o sera, se sono felici o disperati, non vedono mai la loro vita, solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili.

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Teoria del “Bonus vitale individuale”.

elianto Ma chi lo ha detto che le teorie mediche di oggi siano poi così esatte? E se non fossero vere manco un pochino? Certo la teoria proposta dal mitico Stefano Benni  nel libro “Elianto” renderebbe i medici inutili o quantomeno adatti solo ad opere di solidarietà, perchè questo, in fondo, è l’unico motivo per curare le malattie. Certo questa teoria potrebbe risultarvi un po’ strampalata ma, come sempre accade quando si legge Benni, sono sicuro che dopo averla letta ci rifletterete un po’ su e magari vi convincerete che è vera e che un mondo senza medici è possibile…

“Io credo- disse Talete- che la morte di una persona non dipenda da una malattia o morbo che dir si voglia. le malattie sono, diciamo così, dei trucchi con cui il Supremo Manovratore dissimula il vecchio meccanismo della vita e della morte, e cioè il Bonus Vitale Individuale. se mi consentite, esimi paracolleghi, vi esporrò la “teoria del bonus” abbozzata da Cornelis Noon nella sua Terza Fase Manicomiale e da me sviluppata e perfezionata. Codesta teoria sostiene che a ogni essere vivente prima della nascita viene assegnato un bonus di attività vitali, che lo accompagnerà nel suo cammino terreno.
Per fare un esempio, nel bonus sono compresi:
trecentomila birre
un milione e diciassettemila starnuti
trenta viaggi all’estero
la possibilità di dire seicentosedicimila volte la parola “insomma”
seicentoventitrè pediluvi
un milione di gelati
tre grandi amori
nove biciclette
seicentodue bagni di mare
sessanta litri di lacrime
quarantasei chilometri di spaghetti
trecentosettantamila errori di ortografia
quarantamila cruciverba
tre uscite di strada a centoventi
tremila ore di poker
dieci milioni e settemila tra sigarette, sigari e tiri di pipa
sedici grosse disillusioni…
E così via per un totale di 10 elvato 14 voci.
-E come avete calcolato la cifra?- Chiese siliconi.
-Ho detto “circa”. Mettiamo allora che Tizio sia trovato morto per uno scaramaccino, infarto, ictus. Il medico non avrà dubbi: è colpa del cuore trascurato, delle sigarette, dei trigliceridi. Nulla di più falso. Avrebbe potuto continuare a fumare e mangiare: la colpa è dello sforamento del bonus! Lo scaramaccino è stato solo l’arma del delitto, come avrebbe potuto esserlo un incidente stradale, o lo sbranamento da parte di una tigre, o un vaso di fiori da un ottavo piano. Tizio è morto, ripeto, perchè un attimo prima dell’ictus, ha magiato il miliounesimo gelato, o ha detto “insomma” una volta di troppo, o ha pianto una lacrima in più di quelle che gli erano consentite. Naturalmente, c’è chi nasce particolarmente sfortunato: se un tale ha come bonus un solo starnuto o un solo litro di latte, non gli servirà a nulla avere trecentomila scopate a disposizione. Il poveretto starnutirà o tetterà e lo troveranno secco nella culla. Un bonus abbondante, ecco la vera salute!
-Ma come si può sapere qual’è il nostro bonus?- domandò Satagius

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