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Li smaltisci i farmaci scaduti?

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Fa una prova: apri lo stipetto del bagno o il cassetto dove di solito tieni i farmaci e controlla quanti di questi medicinali sono scaduti. Tanti vero? Questo piccolo esperimento, oltre ad essere utile per sapere quali farmaci ancora validi hai, mi è servito per introdurre un argomento spesso ignorato ovvero lo smaltimento dei farmaci.

Cosa fare con i medicinali scaduti?
Prima di tutto non assumerli (!) e poi trattarli come rifiuti speciali quindi evita di buttarli nei semplici bidoni dell’immondizia ma portali negli speciali contenitori posti vicino a tutte le farmacie, agli ospedali e ai presidi medici. Si è calcolato che ogni anno le famiglie italiane si disfino di circa un miliardo di compresse, creme, fiale etc e il danno che inflitto all’ecosistema potrebbe essere molto serio perchè contengono numerose sostanze attive in grado di interagire con a flora e con la fauna. Certo se un orso col mal di denti trovasse una confezione di nimesulide potrebbe esserne felice ma è un’evenienza abbastanza rara…
Smaltire quindi i farmaci scaduti è molto facile basta ricordarti di portarli con te quando farai visita al tuo farmacista di fiducia.

Che fine fanno i farmaci?
I farmaci chemioterapici vengono trattati separatamente in quanto particolarmente tossici. Tutti gli altri farmaci finiscono negli inceneritori (detti anche termovalorizzatori…) che possono essere specializzati nella distruzione dei soli farmaci o essere usati anche per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. In realtà, anche se sugli inceneritori ci sono dubbi seri da un punto di vista di impatto ambientale, la fiamma dei moderni inceneritori è l’unica in grado di scomporre le complesse molecole organiche dei principi attivi nei componenti di base con un basso impatto ambientale.
L’alternativa finale è la discarica, dove invece i rischi che le sostanze filtrino nel terreno e contaminino l’acqua delle falde è molto più alto.

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Come si smaltiscono i farmaci?

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Spesso dimentichiamo i farmaci nello stipetto del bagno, a volte riemergono se frughiamo in qualche cassetto, oppure li ritroviamo abbandonati nelle valigie che abbiamo usato nell’ultimo viaggio all’estero.
E quando ci servono ancora, ci accorgiamo che sono scaduti e li buttiamo via distrattamente. Niente di più sbagliato: un medicinale non è spazzatura qualunque,

Contenitori da usare per i farmaci
I farmaci danno origine a rifiuti speciali, che non possono essere gettati nell’ambiente come se niente fosse. Perché contengono sostanze attive, in grado di interagire con l’ecosistema. Si calcola che ogni anno le famiglie italiane si disfino di circa un miliardo di compresse: una quantità che può alterare i normali ritmi biologici dell’acqua e del suolo. Questo esercito di pastiglie, creme, fiale e quant’altro dovrebbe finire negli speciali contenitori bianchi posti al di fuori delle farmacie, che servono a raccogliere i farmaci ormai scaduti o non più usati. Sono facili da individuare e non richiedono sforzi particolari: basta ricordarsi di portare con sé le vecchie medicine (dopo avere gettato le scatoline di cartone insieme alla carta da riciclare) in una delle nostre visite alla farmacia. In qualche Comune sono presenti anche nelle piazzole ecologiche.

Inceneriti o in discarica
I medicinali destinati alle terapie anticancro vengono trattati separatamente, a causa della loro particolare tossicità. Gli altri finiscono direttamente nei termovalorizzatori, dove vengono bruciati: questi impianti possono essere specializzati nella distruzione di soli farmaci oppure essere anche usati per bruciare normali rifiuti solidi urbani. Qualcuno potrà storcere il naso, ma in realtà la combustione è il modo migliore per eliminare questo tipo di sostanze. La fiamma dei moderni termovalorizzatori (a 600 – 900 gradi) è in grado di scomporre le complesse molecole organiche dei principi attivi nei componenti di base, che hanno un basso impatto ambientale. Inoltre i sistemi di filtrazione delle ciminiere degli inceneritori hanno filtri tali da permettere di bloccare la maggior parte degli inquinanti più pericolosi.

L’alternativa è la discarica, dove invece i rischi che le sostanze filtrino nel terreno e contaminino l’acqua delle falde è molto più alto.
Fonte.

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