aereo

Ormai viaggiamo sempre più in aereo, grazie soprattutto all’avvento delle compagnie low cost che ci permetteno di risparmiare tanti soldi. Ma vi siete mai domandati cosa succede se si viene colpiti da un malore mentre si è in volo? Dal mal d’ aereo all’ infarto, dagli acufeni alle crisi ipoglicemiche: in volo può capitare di tutto. Ma chi interviene? Quali cure sono disponibili a bordo e chi decide se atterrare in caso di malori gravi? A queste domande ha risposto un documento della prestigiosa Mayo Clinic, negli Usa, con l’ intento di tranquillizzare i passeggeri: quando si sale su un aereo, riferiscono gli esperti americani, anche la nostra salute è in buone mani. Pur con differenze fra le compagnie aeree, infatti, esistono standard minimi internazionali che garantiscono una corretta gestione di molte “emergenze”, senza necessità di atterraggi fuori programma.

La legge parla chiaro
Almeno uno fra gli assistenti di volo deve essere abilitato alle procedure di pronto soccorso, come valutazione dei parametri vitali, respirazione artificiale, massaggio cardiaco: per questo il capo-cabina (il responsabile degli assistenti di volo) frequenta un apposito corso di 80 ore, gestito dalla Croce Rossa. Si tratta del minimo richiesto dalla legge: la Compagnia di bandiera italiana, ad esempio, obbliga tutti gli assistenti di volo a seguire le lezioni di pronto soccorso ogni due anni e a frequentare annualmente delle sessioni in cui si “rinfrescano” gli argomenti. Lo scopo è essere in grado di riconoscere le diverse patologie e dare un primo aiuto in caso di necessità.

Per la verità, prima di prendere qualsiasi iniziativa gli assistenti di volo fanno la classica domanda da film: «c’ è un medico a bordo?». In caso affermativo, infatti, è il medico a decidere il da farsi. Altrimenti è il capo-cabina a gestire la situazione. Nei casi più seri si può chiedere aiuto via radio a medici a terra, chiamando il Centro di Medicina della compagnia aerea o uno dei Centri Radio-Medici Internazionali (CIRM), a disposizione 24 ore su 24. Così si possono prestare le prime cure e valutare l’ opportunità di un atterraggio. Una decisione che spetta al comandante, su consiglio dei medici a bordo o a terra, e che deve tener presenti anche le opportunità di assistenza una volta scesi dall’ aereo. In altre parole, un atterraggio d’ emergenza in Africa Centrale può non bastare a garantire cure migliori di quelle possibili in aereo. Peraltro, va anche detto che gli “incidenti” a bordo non sono frequenti né drammatici: nella maggior parte dei casi si risolvono facilmente e senza conseguenze.

Certo non bisogna approfittarsi troppo della “sicurezza” degli aerei: si tratta pur sempre di un ambiente particolare, che può creare qualche problema se non si è proprio in forma. E’ bene viaggiare quando si è in buona salute, perché l’ aereo può amplificare i sintomi di molte patologie. E ogni malattia può rendere necessarie speciali precauzioni per il volo, difficili da generalizzare: per questo, se si soffre di una qualsiasi patologia e ci si deve mettere in viaggio è opportuno rivolgersi al proprio medico (o al Servizio di Medicina della compagnia aerea) per avere i consigli giusti.

I “kit” di bordo
Questo è il contenuto delle cassette per pronto soccorso presenti a bordo
First aid. È il kit di primo soccorso; ve ne sono fino a 3-4, a seconda della grandezza dell’ aereo. Contiene: stetoscopio, manicotto per misurare la pressione, siringhe, bisturi, forbici, bende. E farmaci: dagli analgesici ai cortisonici, dai coronarodilatatori agli antiipotensivi, dagli antispastici ai sedativi.
Doctor’ s Kit. È la “cassetta del medico”, da pochi anni obbligatoria sui velivoli che effettuano lunghe tratte internazionali (soprattutto sulle rotte che non consentono atterraggi d’ emergenza per molto tempo). Contiene più farmaci e strumenti anche per piccoli interventi chirurgici.

La classifica dei rischi
Lo spauracchio di molti viaggiatori è l’ infarto: ma scorrendo le statistiche degli “incidenti” a bordo scopriamo che non è questo l’ evento più comune: ecco, in ordine di frequenza, le “emergenze” ricorrenti.
1. Problemi respiratori: la bassa umidità a bordo può irritare le vie aeree e provocare la comparsa o la riacutizzazione di sintomi respiratori.
2. Disturbi addominali: spesso sono provocati dall’ alimentazione scorretta o da cibi consumati in luoghi dall’ igiene precaria prima del volo; inoltre, la pressurizzazione favorisce la dilatazione dei gas intestinali, che possono dare sgraditi sintomi.
3. Eventi traumatici: sono possibili perché ci si sposta in modo poco accorto all’ interno dell’ aereo o, più spesso, perché non si tengono le cinture allacciate.
4. Attacchi di panico e manifestazioni di ansia: probabili soprattutto fra i passeggeri che hanno più paura di volare.
5. Problemi cardiovascolari: di varia natura, si manifestano specialmente in chi ha qualche disturbo già a terra.
6. Reazioni allergiche: sono possibili ad esempio nei confronti dei cibi serviti in aereo.

firma.png