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Tag: psichiatria

Mi parli di sua Madre Superiora…

suore

I rapporti fra Chiesa e Psicoanalisi sono spesso stati molto conflittuali e alla base di questi conflitti ci sono alcune storie molto curiose…

In un articolo del 1969 pubblicato sul The British Journal of Psychiatry (1969) dal titolo “La malattia psichiatrica nel clero” si parlava di un gruppo di monaci che avevano intrapreso un percorso psicoanalitico. Alla fine di questo percorso due terzi dei monaci capirono che in realtà avrebbero preferito una “vita da sposati”.

Chiaramente il Papa immediatamente vietò la psicoanalisi ai sacerdoti:
[Bovet] suggerisce che molte persone del clero avrebbero tratto giovamento dalla psicoterapia durante i loro studi. Ci fu una tentativo proprio un Messico quando in 1961 un gruppo di 60 monaci benedettini si sottopose a sedute di psicoanalisi individuale e di gruppo. Tuttavia, dei 60 monaci che partecipano a questo esperimento, soltanto 20 sono ancora monaci; e dei 40 che lasciarono il monastero molti preferirono sposarsi (Lemercier, 1965).

La Corte Pontificia rispose a questa “minaccia” con il seguente decreto: “Non sosterrete in pubblico e in provato la teoria o la pratica psicoanalitica, pena la sospensione dal sacerdozio ed è inoltre rigorosamente vietato, pena la destituzione, di suggerire ai candidati per il monastero di sottoporsi alla psicoanalisi” (Singleton, 1967).

Il libro Lesbian Nuns, Breaking Silence (Suore lesbiche: Rompere il silenzio) contiene un capitolo scritto dalla ex sorella Mary Benjamin del convento californiano Immaculate Heart of Mary.
Gli Psicoterapeuti Carl Rogers e William Coulson fecero partecipare le suore di questo convento a delle sedute di “gruppo di incontro”, essenzialmente una forma di gruppo terapeutico incentrato sulla persona più che sul paziente e che ha come obbiettivo la “crescita personale”.
L’effetto fu disastroso per il convento, con centinaia di suore che lasciarono i voti e con molte di loro che scoprirono desideri lesbici nascosti.
Il convento alla fine collassò e fu chiuso nel1970.
C’è un breve articolo online che racconta questa storia ed è molto particolare la nota a piè pagina:
Dopo aver abbandonato la sua carriera lucrativa, il Dott. William Coulson ora insegna i pericoli della psicoterapia a gruppi di cattolici e protestanti, con particolare enfasi sui “gruppi di incontro”.
Deve esserci una storia molto particolare in questa “conversione” del Dott. Coulson, ma non ci è dato conoscerla.

Via

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Le terapie psichiatriche più malsane della storia.

antichi

Conoscere la storia è utile perchè ci permette di anche di capire gli errori del passato e quindi aiuta dovrebbe aiutare o non farne di nuovi. La storia della medicina è piena di esempi di terapie facilmente definibili “stupide” ma ho la sensazione che fra 100-200 anni molte delle avanzatissime terapie attuali sembreranno quantomeno bizzarre…
La psichiatria è ua branca della medicina che ha fornito parecchi esempi di terapie basate su presupposti più magici che scientifici e tutt’oggi il pensiero che tutte le malattie psicologiche si possano curare solo con i farmaci, da prendere solo per tutta la vita, già fa sorridere per non dire piangere…
Ecco quindi un paio di esempi di terapie psichiatriche storiche e malsane:

Lobotomia

Immagina di essere seduto davanti ad uno psichiatra con il cuore vessato da mille turbamenti e decisamente depresso. Lui siede dall’altro lato della scrivania, ti osserva con piglio concentrato e prende nota sul taquino in maniera puntuale. “ Ho la soluzione per liberarti per sempre dal tuo stato d’animo.. “ e mentre dice questo maneggia un maglio piuttosto ingombrante. “Attraverso un piccolo intervento chirurgico asportando una parte della corteccia prefrontale la tua vita cambierà in meglio, e non preoccuparti quella parte della testa non ti serve. Te lo garantisco io.”
Questa scena che ai nostri occhi non sembra vera era invece molto frequente negli anni 40. La lobotomia veniva praticata con molta facilità nella prima metà del ventesimo secolo e veniva fatta passare come “cura” per numerosi disturbi che andavano dalla schizofrenia alla depressione, all’ansia. I risultati sui pazienti erano devastanti si riducevano le abilità verbali, mostravano uno stadio cerebrale infantile e spesso regredivano fino all’incontinenza.
All’inventore della lobotomia è stato consegnato il Premio Nobel nel 1949. Il dottore di nome Antonio Egas Moniz ha affermato che la pratica della lobotomia era veloce e semplice come andare dal dentista. Dal 1960 i genitori erano soliti sottoporre i loro figli adolescenti a questa terapia quando si mostravano volubili e un po’ ribelli.
Per fortuna hanno smesso di praticare questa tortura che chiamavano terapia, tuttavia pare che almeno 70.000 persone sono state sottoposte a lobotomia. Questa tecnica così semplice veniva presentata come la risposta moderna a tutti i problemi.
La storia ha dimostrato che non era così.

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Una scoperta importante, che potrebbe aprire nuove strade per la terapia dell’obesità patologica. Questo spiega perché per alcuni è estremamente difficile perdere peso, e perché spesso si recuperano chili in un breve periodo .

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