insalataLe foglie d’insalata dall’apparente perfetto splendore per le quali abbiamo acquistato l’appetito non potrebbero raggiungere la loro perfezione “cosmetica” senza un aiuto di alta tecnologia, specialmente se cresciute fuori stagione. Una monocoltura intensiva d’insalate con ampie stagioni di raccolto favorisce l’aumento di infestazioni da insetti e malattie nel terreno. La conseguenza è stata un rapido aumento nel consumo di pesticidi. Le foglie di insalata, in particolare, è facile che contengano residui di pesticidi.
In Inghilterra, la maggioranza dei grandi produttori sono reticenti a rivelare quali pesticidi usano. Un agronomo, che lavora in Spagna nell’industria agro-chimica ci spiega come funziona il sistema: “Il periodo di crescita delle lattughe in Spagna va da due e mezzo a tre mesi. Ogni settimana, eccetto le ultime due, le piante vengono irrorate con una mistura di anticrittogamici e insetticidi. È molto cresciuta la resistenza ai pesticidi, perciò i prodotti che abbiamo usato l’anno scorso sono stati completamente diversi da quelli che utilizzavamo cinque o sei anni fa. Alcuni di questi sono molto tossici. Per esempio, trattiamo le lattughe preventivamente con ditiocarbammati. Pare che gli inglesi li usino in grandi quantità. È molto rischioso. Questa monocoltura fa moltiplicare tanti germi e funghi. È devastante: si può perdere anche metà del raccolto. Nelle serre di plastica le cose non vanno meglio: le piante sono così fitte che le malattie si propagano nelle colture come il fuoco. Agli agricoltori devo consigliare persine più pesticidi di quello che vorrei, perché se c’è solo un minuscolo afide, l’intero raccolto può essere rifiutato dai supermercati. Se si vuole una produzione così perfetta da non poterci trovare neppure un minuscolo afide, come se non provenisse dal suolo, ma da un’industria, naturalmente occorre usare molti pesticidi“.
Il Laboratorio Scientifico Centrale dello Stato documenta l’uso dei pesticidi in questo paese. I dati più recenti (del 1999) riportano che l’insalata coltivata all’aperto ha ricevuto in media quattro trattamenti di insetticidi, due di anticrittogamici e due dosi di diserbanti; la lattuga di serra è stata addirittura trattata con più anticrittogamici. Mentre vi è stata una riduzione dei pesticidi utilizzati tra il 1995 e il 1999, la quantità globale dei pesticidi dati a queste colture è aumentata in modo drammatico a partire dal 1986 ed è ancora molte volte superiore rispetto a 20 anni fa.

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