Con il termine di parasonnie si indica un insieme di manifestazioni critiche, caratterizzate dalla presenza di fenomeni motori o neurovegetativi, che si manifestano durante il sonno. Le parasonnie, nettamente più frequenti nell’età infantile, vengono attualmente classificate i tre gruppi a seconda della loro comparsa nel corso della notte: “disordini dell’aurasl”, “disordini della transizione sonno-veglia”, “parasonnie associate al son-REM”; rimane poi una serie di manifestazioni non ancora perfettamente inquadrabili in nessuno dei gruppi citati, fra le quali vi sono il bruxismo, l’enuresi notturna ecc.
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Nell’ambito dei disturbi del sonno caratterizzati da eccessiva sonnolenza, si possono distinguere le ipersonnie primarie (narcolessia, ipersonnia idiopatica, ipersonnia ricorrente di Kleine-Levin), l’ipersonnia psicofisiologica, l’ipersonnia associata a disturbi psichiatrici e la sindrome delle apnee morfeiche.
La narcolessia
La narcolessia, descritta per la prima volta nel 1880 da Gélineau, è caratterizzata da attacchi incoercibili di sonno, cataplessia, allucinazioni ipnagogiche e paralisi del sonno. È di origine sconosciuta, ma con una relativa frequenza esiste una stretta associazione con un antigene leucocitario HLA-DR2, considerato come marker biologico della narcolessia; considerata in passato malattia rara, la narcolessia presenta un’incidenza simile sia in Europa che negli USA, (2-5 casi ogni 10.000 abitanti) mentre è più frequente in Giappone e la diagnosi viene posta sulla presenza di almeno due sintomi.
È stata anche riscontrata nei tumori cerebrali, soprattutto a livello del talamo o del tronco, oppure in corso di sclerosi multipla, dopo encefaliti, ecc. (narcolessia secondaria).
L’eccessiva sonnolenza diurna si presenta con attacchi di sonno, talora più volte nel corso del giorno; la loro durata varia da pochi minuti fino ad alcune ore, e vengono facilitati da situazioni di basso stimolo. Con il termine di cataplessia si indica la perdita improvvisa del tono muscolare, la cui entità può essere modesta, fino ad arrivare a dei quadri di completa atonia muscolare con caduta a terra.
Oltre alla paralisi del sonno, possono essere presenti allucinazioni ipnagogiche, caratterizzate da esperienze visive e uditive il più delle volte a contenuto spiacevole.