Anche quando a tavola c’è un solo coperto i commensali sono numerosi: batteri e lieviti mangiano infatti con noi. E nel piatto spesso si trovano parti di muffe e frammenti di insetti. In tutti gli alimenti ci sono decine di batteri e spore di muffe: è normale. Le nostre tecniche di conservazione possono soltanto rallentare il loro sviluppo, non impedirlo. Così gli armadietti della cucina sono il regno degli insetti.
Scatole bucate.
Le scatole di pasta o di riso non sono ermetiche. Ci sono organismi che si sono specializzati nell’arte di penetrarle per nutrirsi degli amidi che costituiscono questi prodotti. Insetti come la tignola fasciata possono forare le scatole di carta o quelle di plastica e deporre le uova; mentre coleotteri come l’anobio del pane e il punteruolo del riso penetrano nelle confezioni di farina sugli scaffali dei supermercati. Così a volte questi insetti possono addirittura finire nel nostro piatto.
Pane e zanzare.
Tuttavia c’è un modo molto più comune di ingerire insetti: mangiarne i resti contenuti nella pasta, nel pane, nel cioccolato, nelle marmellate, nella passata di pomodoro e in tutti i cibi che derivano da materie prime macinate o spappolate.
Allergie.
Anche se può fare impressione, mangiare insetti non fa male. Solo in alcuni casi i frammenti di insetti possono provocare allergie o irritazioni alla mucosa intestinale a causa delle spine sulle zampe. Negli Usa ci sono leggi che obbligano i produttori a limitare il contenuto di frammenti di insetti. In Italia ancora non esistono limiti, ma alcune aziende effettuano controlli e, se trovano una partita di cereali particolarmente “contaminata”, la mescolano con un’altra, in modo da diminuire il contenuto totale di insetti.