Psiche e Soma

Ricette per una vita migliore!

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Come produrre meno spazzatura.

C’è un dato di fatto che è fondamentale sapere: le confezioni incidono fino al 30% sul prezzo di vendita degli alimenti, pesando sulle tasche degli acquirenti piu’ del prodotto agricolo in esse contenuto!
I pacchi con i quali sono confezionati i prodotti della spesa generano complessivamente 12 milioni di tonnellate di rifiuti, il 40 per cento della spazzatura che si produce ogni anno in Italia.

L’agroalimentare, con oltre i 2/3 del totale, è il maggior responsabile della produzione di rifiuti da imballaggio
Nell’alimentare spesso il costo dell’imballaggio supera quello del prodotto agricolo in esso contenuto, come nel caso dei fagioli in scatola dove l’imballaggio incide per il 26 per cento sul prezzo industriale di vendita, mentre per la passata in bottiglia da 700 grammi si arriva al 25 per cento, per il succo di frutta in brick al 20 per cento e per il latte in bottiglia di plastica sopra il 10 per cento.

Si puo’ arrivare a ridurre di oltre due chili a settimana i rifiuti prodotti utilizzando buste della spesa riutilizzabili (140 grammi di plastica in meno), con il ragù fatto in casa (500 grammi di vetro e metallo in meno), acquistando l’insalata fresca anziché confezionata (80 grammi di plastica in meno) o i legumi al mercato anziché quelli in scatola (220 grammi in meno).

Vademecum Coldiretti per ridurre i rifiuti nella spesa

Scegli alimenti freschi (frutta, verdura, carne, formaggi) invece di quelli confezionati, magari acquistandoli direttamente dai produttori agricoli
Utilizza borse per la spesa fatte con materiali biodegradabili di origine agricola nazionale (bio shoppers) o di tela invece di quelle in plastica.
Bevi acqua dal rubinetto invece di acquistare acqua minerale, evitando di dover buttare le bottiglie di plastica.
Non acquistare i prodotti usa e getta come bicchieri e piatti, a meno che non siano fatti di materiale biodegradabile.
Acquista prodotti in confezioni riciclabili o riciclate.
Scegli confezioni famiglia invece di quelle monodose.
Acquista latte dai distributori alla spina e vino e olio direttamente dal produttore, che ti consentono di riutilizzare le bottiglie evitando di produrre rifiuti.

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Appello a tutti i negozianti e a tutte le cassiere!

busta

Si mi rivolgo a te negoziante o cassiera/e: per favore aiutaci a diminuire l’uso dei sacchetti di plastica!
Come? Fate finta di essere tirchi…
Riempite le buste il più posssibile, guardate male il cliente che vi chiede un sacchetto in più e fate un sorriso a chi vi dice che non lo vuole.
Sembra una cosa semplice ma a me capita il contrario praticamente tutti i giorni…

Informo poi tutti i miei lettori che il 31 dicembre 2009 sarebbe dovuto scattare il divieto di utilizzare sacchetti di polietilene in negozi e supermercati, sostituiti per legge da buste esclusivamente biodegradabili. La norma che recepisce la direttiva europea EN13432 era già stata approvata in parlamento nel 2007, invece nel giugno scorso è stato deciso di ritardarne nuovamente l’attuazione facendola slittare al 2011.
Quindi dato che tu, lettore di Psiche e Soma, sei avanti fai finta che siamo già nel 2011 (ah dimenticavo, Auguri di Buon Anno!) e inizia ad usare meno busta di plastica.

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Li smaltisci i farmaci scaduti?

stipetto

Fa una prova: apri lo stipetto del bagno o il cassetto dove di solito tieni i farmaci e controlla quanti di questi medicinali sono scaduti. Tanti vero? Questo piccolo esperimento, oltre ad essere utile per sapere quali farmaci ancora validi hai, mi è servito per introdurre un argomento spesso ignorato ovvero lo smaltimento dei farmaci.

Cosa fare con i medicinali scaduti?
Prima di tutto non assumerli (!) e poi trattarli come rifiuti speciali quindi evita di buttarli nei semplici bidoni dell’immondizia ma portali negli speciali contenitori posti vicino a tutte le farmacie, agli ospedali e ai presidi medici. Si è calcolato che ogni anno le famiglie italiane si disfino di circa un miliardo di compresse, creme, fiale etc e il danno che inflitto all’ecosistema potrebbe essere molto serio perchè contengono numerose sostanze attive in grado di interagire con a flora e con la fauna. Certo se un orso col mal di denti trovasse una confezione di nimesulide potrebbe esserne felice ma è un’evenienza abbastanza rara…
Smaltire quindi i farmaci scaduti è molto facile basta ricordarti di portarli con te quando farai visita al tuo farmacista di fiducia.

Che fine fanno i farmaci?
I farmaci chemioterapici vengono trattati separatamente in quanto particolarmente tossici. Tutti gli altri farmaci finiscono negli inceneritori (detti anche termovalorizzatori…) che possono essere specializzati nella distruzione dei soli farmaci o essere usati anche per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. In realtà, anche se sugli inceneritori ci sono dubbi seri da un punto di vista di impatto ambientale, la fiamma dei moderni inceneritori è l’unica in grado di scomporre le complesse molecole organiche dei principi attivi nei componenti di base con un basso impatto ambientale.
L’alternativa finale è la discarica, dove invece i rischi che le sostanze filtrino nel terreno e contaminino l’acqua delle falde è molto più alto.

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Come si smaltiscono i farmaci?

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Spesso dimentichiamo i farmaci nello stipetto del bagno, a volte riemergono se frughiamo in qualche cassetto, oppure li ritroviamo abbandonati nelle valigie che abbiamo usato nell’ultimo viaggio all’estero.
E quando ci servono ancora, ci accorgiamo che sono scaduti e li buttiamo via distrattamente. Niente di più sbagliato: un medicinale non è spazzatura qualunque,

Contenitori da usare per i farmaci
I farmaci danno origine a rifiuti speciali, che non possono essere gettati nell’ambiente come se niente fosse. Perché contengono sostanze attive, in grado di interagire con l’ecosistema. Si calcola che ogni anno le famiglie italiane si disfino di circa un miliardo di compresse: una quantità che può alterare i normali ritmi biologici dell’acqua e del suolo. Questo esercito di pastiglie, creme, fiale e quant’altro dovrebbe finire negli speciali contenitori bianchi posti al di fuori delle farmacie, che servono a raccogliere i farmaci ormai scaduti o non più usati. Sono facili da individuare e non richiedono sforzi particolari: basta ricordarsi di portare con sé le vecchie medicine (dopo avere gettato le scatoline di cartone insieme alla carta da riciclare) in una delle nostre visite alla farmacia. In qualche Comune sono presenti anche nelle piazzole ecologiche.

Inceneriti o in discarica
I medicinali destinati alle terapie anticancro vengono trattati separatamente, a causa della loro particolare tossicità. Gli altri finiscono direttamente nei termovalorizzatori, dove vengono bruciati: questi impianti possono essere specializzati nella distruzione di soli farmaci oppure essere anche usati per bruciare normali rifiuti solidi urbani. Qualcuno potrà storcere il naso, ma in realtà la combustione è il modo migliore per eliminare questo tipo di sostanze. La fiamma dei moderni termovalorizzatori (a 600 – 900 gradi) è in grado di scomporre le complesse molecole organiche dei principi attivi nei componenti di base, che hanno un basso impatto ambientale. Inoltre i sistemi di filtrazione delle ciminiere degli inceneritori hanno filtri tali da permettere di bloccare la maggior parte degli inquinanti più pericolosi.

L’alternativa è la discarica, dove invece i rischi che le sostanze filtrino nel terreno e contaminino l’acqua delle falde è molto più alto.
Fonte.

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Il cibo: smettiamo di sprecarlo!

spreco di cibo

Lo spreco di cibo è una iattura per il portafogli e per la dieta.Può essere molto utile fare un’attenta riflessione sulla tipologia di alimenti che acquisti abitualmente, e vedere quali sono i prodotti che con più frequenza finiscono nel cestino dei rifiuti. Pare che i cibi che più di frequente vengono cestinati sono quelli deperibili come frutta, verdura e pane. Alcuni sondaggi realizzati nel Regno Unito dimostrano che al vertice della lista compaiono:

1. Patate ( 359,000 tonnellate)
2. Pane (328,000 tonnellate )
3. Mele (190,000 tonnellate )

Quindi se hai l’abitudine di acquistare grosse quantità di frutta e verdura, non devi dimenticare di controllare quotidianamente lo scomparto del frigorifero della frutta e della verdura per constatarne lo stato di conservazione, che come sappiamo rimane buono per al massimo due settimane.
Lo spreco di cibo fa impennare il prezzo del cibo
Se anche voi siete costernati dal continuo aumento dei prezzi e scaglate ivettive continue verso chi ritenete responsabili di questo tracollo sappiate che un ruolo in questo processo lo abbiamo anche noi consumatori. Gordon Brown ha infatti sottolineato, in un suo intervento, che anche i nostri acquisti influiscono sui prezzi, infatti quando compriamo cose di cui non abbiamo bisogno stiamo contribuendo allo sviluppo di una domanda fasulla che fa alzare il prezzo dell’offerta.
Comprare due buste di patate, quando invece ne serve una soltanto fa aumentare i costi, così si alimenta una fittizia domanda di patate, che a sua volta alzerà inesorabilmente il prezzo.

Lo spreco degli alimenti è dovuto ad una scarsa pianificazione.
Una delle ragioni per cui siamo costretti a buttare via il cibo è dato dal fatto che non sappiamo quelo di cui abbiamo bisogno. E’ importante stilare una lista dei prodotti e di alimenti, calcolando il budget di cui il nucleo familiare può disporre per una settimana.
Quando vai al supermercato senza avere le idee chiare, oppure solo con un vago ricordo della dispensa tutto verrà lasciato al caso ,metterete nel carrello quel che vi balza agli occhi. Spesso veniamo attratti da confezioni molto grandi vendute in offerta, non badando al fatto che non riusciremo a consumarla interamente e così diciamo addio all’affare.

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Dal Salento un inno alla vita!

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Il Salento è un posto di mostri o di favole, a seconda del vento. Di fronte alla deriva di una terra impolverata da ogni genere di inquinante, diossina su tutti, la Lega contro i tumori di Lecce lancia una campagna di sensibilizzazione per la tutela dell’ambiente e della salute in Puglia.Portavoce di questa nuova battaglia sono i Sud Sound System, da sempre impegnati nella denuncia dei problemi della loro terra attraverso la musica, e i quattordici musicisti dell’Ensemble Notte della Taranta guidato dal batterista Antonio Marra.

Il progetto sfocerà in un grande concerto che gli indomiti lottatori del reggae e l’Ensemble terranno il 6 settembre a Lecce, nell’area ex Foro Boario (ingresso superstrada Lecce-Brindisi), la manifestazione sarà presentata dalla conduttrice Rai SERENA DANDINI.

Allarmati dal forte aumento di tumori dovuto a fattori ambientali come le sostanze sprigionate dall’Ilva di Taranto, la centrale Enel di Cerano o il petrolchimico di Brindisi, i Sud Sound System sognano di “trasformare il Salento in un parco naturale, con tutti i salentini arruolati nella tutela del territorio”.

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Tutte le magagne dei supermercati!

Eccoci all’ultimo post “estivo”.
Oggi tratteremo l’argomento “Supermercati“: vi consiglio di leggere due articoli già pubblicati su questo blog (“8 cose che il supermercato non vuole che tu sappia!” e “I segreti del supermercato“) e di vedere questo filmato tratto da Zelig in cui Giacobazzi ci racconta della sua esperienza all’Ipercoop.
Estrapolo dal video una frase da imparare a memoria:

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Vestire ecologico: una scelta salutare

ecolabelSono in aumento le patologie allergiche: l’asma nei bambini causato dall’aria inquinata; le allergie ai pollini non sono più stagionali ma quasi annuali poichè la primavera non si sa più quando inizia e quando finisce; infine sono aumentate anche le dermatiti allergiche da contatto causate anche da un nemico quasi inimmaginabile.. i vestiti!
Infatti tra le comuni cause di [W: dermatite allergica ] da contatto (DAC) troviamo i tessuti e i capi di abbigliamento, soprattutto per il contenuto in prodotti per il finissaggio e in coloranti sensibilizzanti.
I coloranti tessili che causano sensibilizazzione appartengono al gruppo dei dispersi (ad esempio, disperso arancio 3, disperso blu 124, disperso blu 106, disperso giallo 3, disperso rosso 1). Sono costituiti da strutture che gli permettono di disperdersi in acqua ma non di scioglersi e formano legami poco stabili con le fibre sintetiche, sono liposolubili e facilmente assorbiti attraverso la cute. Il colorante viene trasferito dal tessuto alla cute, in genere per contatto diretto, soprattutto nelle aree di frizione, ma può talvolta passare attraverso un indumento sottostante. La sudorazione, la frizione e il sovrappeso rappresentano fattori favorenti la sensibilizzazione.
Data l’eziologia della malattia, la prima “cura” della DAC è rappresentata dall’esclusione del contatto con l’agente sensibilizzante e a nulla valgono terapie generali e locali, se l’esposizione a tale agente persiste.

Come vengono prodotti i tessuti di origine naturale, come cotone, lino, lana e seta?

Le fasi della lavorazione delle fibre naturali possono essere così sintetizzate:
Pesticidi, Fertilizzanti Chimici, Defolianti: usati durante la coltivazione delle fibre vegetali.
Carbonizzo (lavaggio in acido solforico), Antitarlo, Antiparassitari, Superwash: alcuni dei trattamenti che subisce la lana.

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Diretta ecoCamp!

Oggi, ovvero Sabato 29 Marzo, inizieremo a trasmettere dalle 10 circa. La sede ci offre due sale in cui potranno svolgersi due sessioni concomitanti. Per permettervi di seguire la sessione che desiderate, ma lasciarvi la possibilità di dare un’occhiata a cosa succede nell’altra sala, abbiamo creato due canali su Ustream: ecoCamp Room 1 e ecoCamp Room 2.

Se volete solo guardare, la password è letmein e lo potete seguire da qui!

Se volete anche interagire via chat:
1. Create un profilo su Ustream
2. Effettuate il login
3. Andate sul canale di ecoCamp Room 1 ( http://www.ustream.tv/channel/ecocamp-room-1 )
4. Mandate un messaggio in chat per dire che ci siete, che ci vedete e ci sentite
5. Ti risponderemo e ti accrediteremo a interagire nella chat
6. Controllate il sito di ecoCamp per l’elenco delle sessioni che verranno proposte in fase di registrazione (si chiuderà entro le 11:00)
7. Deciderai a quale sessione partecipare e entrerai nella Room 1 o nella Room 2 a seconda di dove si svolgerà la tua sessione
8. La chat sarà moderata e solo gli utenti accreditati potranno interagire con i partecipanti in loco


E’ in arrivo l’ecocamp!

wiki ecoCamp Dal comunicato stampa ufficiale:
Sabato 29 marzo, presso l’incubatore di impresa Believing Cube a Conversano, dalle 10:00 alle 17:00 si svolgerà ecoCamp,
EcoCamp è una (non) conferenza, un evento in cui il contenuto delle sessioni verrà deciso e proposto dai partecipanti il giorno stesso.
In ecoCamp si parlerà di tematiche legate all’ambiente, l’ecologia, lo sviluppo sostenibile e il consumo critico.
L’evento è stato proposto da Carmen Boscolo e da Julius D. Solaris, e prevede la partecipazione a numero chiuso di 100 persone. Per parteciparvi, basta iscriversi gratuitamente sul sito ufficiale.
L’icontro prevede varie sessioni di discussione che avranno luogo nelle diverse sale riunioni messe a disposizione dall’incubatore Believing.
I partecipanti promuoveranno e suggeriranno gli argomenti di discussione e parteciperanno attivamente alla creazione di un documento chiamato “ecoCamp@World”. Questo documento sarà poi disponibile (per partecipanti e non) sul sito ufficiale della manifestazione.
Chiunque potrà prendere la parola per proporre un argomento, discutere, essere d’accordo o dissentire tutto in uno spirito collaborativo e con la decisione di voler realizzare un progetto.
Tutte le informazioni necessarie le potete trovare in questo post riassuntivo del blog ecocamp news.
Noi ci saremo.. e tu?

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