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Si può morire d’amore?

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“Morirò d’amore“ può non essere soltanto il titolo di una canzone (di Jovanotti), come ci riferisce una ricerca pubblicata presso la National Academy of Sciences.
Un’equipe ha riscontrato che le regioni del cervello responsabili dell’apprendimento, della memoria e dell’emozione possono avere degli effetti destabilizzanti sul muscolo cardiaco per chi ha già disturbi al cuore.
Quando attraversiamo momenti di stress intensi, queste regioni del cervello è come se partecipassero ad un circolo vizioso che porta ad effetti negativi per il nostro organismo, questo è quello che ci riferiscono i ricercatori.
Il dottor Marcus Gray di Brighton afferma: “ Noi siamo a conoscenza che lo stress può aumentare il rischio di morte improvvisa per arresto cardiaco e che l’area del cervello interessata alla regolazione del cuore può essere non in equilibrio a causa dello stress. La nostra ricerca mostra che la corteccia cerbrale può svolgere un ruolo significativo in questi eventi contribuendo a creare un vero circolo vizioso.”
Queste scoperte, si basano sull’osservazione di soli dieci individui tuttavia i risultati riscontrati costituiscono una buona premessa e sarà interessante vedere gli ulteriori sviluppi della ricerca.

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La monogamia è genetica?

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Gli atti di una ricerca realizzata dall’Associazione Nazionale di Scienze riferiscono che l’eredità genetica può incidere nella propensione alla monogamia e alla fedeltà negli esseri umani.

Gli uomini che possiedono una variante genetica AVPR1A , che regola la Vasopressina, mostrano una seria difficoltà a stabilire rapporti di lunga durata e anche una propensione alla discordia. Questa è in assoluto la prima volta che la scienza mette in relazione l’aspetto genetico e la monogamia.

La comprensione di elementi neurobiologici che ci compongono può aiutarci a dare un senso alle cose della vita. Tuttavia non dobbiamo dimenticare di considerare l’unicità della storia personale di ciascuno quando prendiamo in considerazione un comportamento. Dobbiamo sempre fare i conti con le nostre scelte!

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Psicologia: ditemi come dormite con il vostro partner e vi dirò se vi amate

Ecco un elenco di posizioni assunte dalle coppie durante il sonno notturno. Voi in quale vi ritrovate?

Posizione stammi vicino vicino: è detta anche “a cucchiaio” ed è la posizione più comune durante i primi mesi di convivenza. E’ l’uomo di solito ad abbracciare la donna e non è necessariamente una posizione erotica. Con il tempo si sentiranno abbastanza sicuri da allontanarsi poco alla volta. In questa posizione possiamo quindi vedere un senso sia di legame forte che di leggera insicurezza (dato il legame ancora giovane).

Posizione Luna di Miele: faccia a faccia, abbracciati fortemente. Di solito la si assume durante luna di miele anche perchè non è molto duratura, spesso ci si stanca e ci si sente oppressi da questa posizione. Conferma un amore intensissimo e giovane ma a lungo andare può indicare che c’è qualcosa che non va.

Posizione Reale: quando un partner (generalmente l’uomo) è sdraiato con la faccia verso l’alto questo denota un forte Io e un leggero senso di superiorità. La donna in questo caso si abbandona alla sicurezza dell’uomo e ciò dimostra un legame forte e sicuro. Bisogna iniziare a preoccuparsi seriamente quando l’uomo inizia a dire che vuole comprare almeno tre televisioni e il Milan

Posizione abbraccio delle gambe: è una posizione in cui la coppia, sebbene ami dormire distante, vuole comunque mantenere un legame corporeo.

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