Sabato a Putignano (Bari) ho partecipato all’ incontro dal titolo “La felicità non si misura con il PIL” che aveva fra i principali relatori Maurizio Pallante.
Non ero l’unico blogger presente e quindi per la descrizione vi invito a leggere il post pubblicato sul blog Verde non è un colore.
Tempo fa ho pubblicato sul sito psycosomatica.it la ricetta per preparare lo yogurt normale o di soja in pochi semplici passi, semplice da fare e ottimo da gustare.
Lo yougurt preparato in casa è infatti uno dei simboli della decrescita felice; vi cito una parte dell’articolo tratto dal sito decrescitafelice.it: “Un vasetto di yogurt comprato, prima di raggiungere la mensa del consumatore percorre qualche migliaio di chilometri, quindi contribuisce alla crescita dei consumi di fonti fossili e dell’effetto serra; produce tre tipologie di rifiuto: carta, plastica e alluminio; ha bisogno di sostanze conservanti che spesso uccidono i fermenti lattici riducendo il suo valore nutrizionale; incorpora nel prezzo di vendita oltre i costi di trasporto e confezionamento, i costi di produzione industriale, di intermediazione commerciale e pubblicitari. Uno yogurt autoprodotto non deve essere trasportato, non produce rifiuti, è ricchissimo di fermenti lattici vivi e, non richiedendo nessun costo oltre quello del latte, ha un prezzo inferiore di due terzi.

Contribuisce alla decrescita del prodotto interno lordo, ma è qualitativamente migliore, migliora la qualità ambientale riducendo le emissioni climalteranti e i rifiuti, richiede meno denaro per soddisfare lo stesso fabbisogno alimentare e, di conseguenza, permette di lavorare meno e di avere più tempo per sé. La decrescita indotta dall’autoproduzione dei beni è fattore di felicità. “Per sapere tutto sullo yogurt, vedi il sito di yogurt-forever:
www.i-2000net.it/mirror/yogurt/