Psiche e Soma

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Meno psicofarmaci ai bambini? Finalmente ci siamo riusciti!

adhd

Leggo felicemente indignato una notizia dal sito ansa e provo ad analizzare insieme a voi il testo del comunicato stampa. (Fra virgolette gli stralci del comunicato stampo, in blu i miei commenti)

“Farmaci: Esperto, -30% prescrizioni psicofarmaci per bimbi.
Milano, 20 nov – Nessun boom di psicofarmaci tra i bambini italiani: dal 2004 al 2007 le prescrizioni sono calate del 30%, e anche i trattamenti per la sindrome da iperattivita’ (Adhd) sono nettamente al di sotto delle aspettative.
A dirlo e’ Carlo Lenti, neuropsichiatra infantile dell’Universita’ di Milano, durante il convegno Milanopediatria 2008. ”In questi ultimi anni – spiega Lenti – e’ in atto un drastico calo della prescrizione di psicofarmaci (come antidepressivi e neurolettici) in eta’ pediatrica. Questo soprattutto a causa di campagne di sensibilizzazione sociale che hanno demonizzato in modo acritico l’uso di questi farmaci, spaventando i genitori e gli stessi medici”.

Poveri medici spaventati e impauriti! Mi fa quasi sentire in colpa…
Allora il drastico calo della vendita di psicofarmaci è una cosa a dir poco fantastica e sembra molto strano che un neuropsichiatra non ne sia felice; solo chi ci guadagna qualcosa dalla vendita dei farmaci potrebbe essere triste e arrabbiato per una notizia del genere e infatti non vorrei trovarmi al posto dei rappresentati farmaceutici delle ditte in questione (ho avuto notizia che stano già licenziando molti lavoratori con la scusa della crisi).  Non mi va comunque di concentrarmi sull’amarezza del Prof. Lenti perchè mi prende più il contenuto della sua dichiarazione ovvero il drastico calo della vendita degli psicofarmaci. Le cause? Per me è una sola: internet! L’informazione corretta viaggia proprio attraverso le rete e sono sempre più i genitori e gli insegnanti che preferiscono informarsi sul web piuttosto che tramite le vie classiche (tv e giornali pagati dallo stato e dalla pubblicità… anche delle stesse case farmaceutiche!).
Ora non vi vengo certo a dire che tutto ciò che trovate in giro per il web sia oro colato ma di certo, nella stragrande maggioranza dei casi, chi scrive non segue tornaconti personali. Il consiglio che comunque mi preme darvi è quello di valutare la qualità dei siti scientifici e per farlo vi basterà imparare le semplici regole che trovate sul sito della Health On The Net Foundation.

Continuiamo con il comunicato stampa:
“Lenti dedica poi un capitolo a parte alla chiacchieratissima sindrome da iperattivita’. ”L’Istituto superiore di sanita’ aveva stimato una prevalenza tra i 6 e i 18 anni dell’1%: in pratica – precisa – si pensava che 75mila giovani ne fossero colpiti. Ma in un anno di attivita’ del registro nazionale dell’Adhd (istituito per controllare l’uso dei farmaci in questi pazienti) sono stati segnalati solo 626 casi”. Il boom di prescrizioni tanto temuto non si e’ quindi verificato, e lo testimonia anche l’attivita’ del centro di riferimento regionale per l’Adhd dell’Universita’ di Milano presso l’ospedale San Paolo. ”In un anno sono arrivati 52 bambini con sospetta sindrome da iperattivita’. Di questi – conclude Lenti – 20 ne erano davvero colpiti, e solo 7 sono stati posti in trattamento con farmaci e supporto psicologico”.”

Ed eccoci all’ADHD ovvero il cosiddetto deficit di attenzione e iperattività. Intanto notiamo che guarda caso le stime erano a dir poco gonfiate: 100 volte maggiori della realtà! Perchè? Forse perchè i poveri medici italiani si sono spaventati? O forse perchè le stime erano fatte dagli americani dove le case farmaceutiche possono persino fare pubblicità in televisione e negli studi medici? Mi sa che è la seconda che ho detto.
L’informazione che viaggia sul web spaventa demonizzando acriticamente i medici e i pazienti? A me sembra che molte di queste “disinformazioni” siano scientificamente dimostrate! Tipo quella che il Ritalin (il farmaco per l’ADHD) blocca la crescita dei bambini o che ha la Mania fra gli effetti collaterali.
Meglio non aggiungere altro anche perchè se no i commenti che ci stanno a fare?
Voglio infine ringraziare il blog ri-vivere per averci fatto capire che ci sono sempre altre alternative ai farmaci, il blog Protonutrizione e Giù Le Mani dai Bambini in quanto entrambi hanno sempre affrontato il tema degli psicofarmaci ai bambini in maniera seria e scientifica.

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3 Comments

  1. Magda61

    Sono fra i 6 e i 7 milioni (Dichiarazione del dottore F. Baughman nell’articolo “Making Sense of Ritalin”, di John Pekkanen) solo negli Stati Uniti i bambini trattati con uno psicofarmaco stimolante, il ritalin, e le diagnosi di tale “male” con conseguenti prescrizione di droghe di sintesi sono in aumento in tutto il mondo occidentale. Adesso addirittura tale disturbo viene diagnosticato a partire dal primo anno di vita, e senza alcuno scrupolo i medici prescrivono a bambini ancora lattanti una droga, il ritalin appunto, che negli anni sessanta era utilizzata da alcune comunità di hippies per ‘sballare': “A volte li vedevi completamente immersi in un delirio totale da Ritalin. Non un gesto, non un’occhiata: potevano sedere assorti in qualsiasi cosa – un tombino, le rughe del palmo delle proprie mani – per un tempo indefinito, saltando un pasto dopo l’altro, fino all’insonnia più incoercibile … puro nirvana da metilfenidato.” (Tom Wolfe dal suo articolo “Il cervello senz’anima” del 1996).
    Certo è una notizia confortante che in Italia non ci sia stata una diffusione così devastante come negli Stati Uniti. Ben vengano i genitori e i medici spaventati sempre più coscienti!! E ben vengano le campagne di sensibilizzazione sociale, ma ahimè, la mia sensazione è che questi farmaci non vengono mai demonizzati abbastanza…al contrario di quanto sostiene l’illustre neuropsichiatra infantile..

  2. @ Magda61: sembra (e dico sembra) quasi che qualche medico sia pagato direttamente o indirettamente dalle case farmaceutiche…Grazie mille per il commento che aggiunge altre preziose informazioni!

  3. Grazie per l’attenzione che hai deciso di dedicare al nostro lavoro, citandoci in questo post. Abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare proprio per questo: limitare il consumo inappropriato e la prescrizione disinvolta di psicofarmaci. E non è quindigrazie al dott. Lenti che il consumo sta venendo messo sotto controllo… Tuttavia attenzione: avremo delle sorprese nel prossimo futuro, la strategia delle multinazionali sta cambiando…dal momento che la promozione tout-court di questi prodotti in Italia non sta premiando, ora la tendenza è quella di dire “si, sono da usare con attenzione, ma FACENDO BENE LA DIAGNOSI non c’è alcun problema. Abbasso l’uso disinvolto, ma l’uso corretto e responsabile aiuta il bambino…” Molto intelligente, come virata, dai tempi recenti nei quali difendevano la somministrazione al di la di ogni ragionevole dubbio… Meditate, amici…
    Luca Poma

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