Quando vediamo nello specchio retrovisore un automobile avvicinarsi velocemente, spesso valutiamo la situazione e la velocità della macchina in base al carattere dell’automobilista che ricaviamo dal modello dell’automobile che sta guidando. Un nuovo studio suggerisce che questo tipo di stereotipi possano influenzare la nostra memoria falsando ad esempio le dichiarazioni che vengono fornite dai testimoni oculari di un incidente.
In un primo esperimento, Graham Davies ha mostrato un videoclip di 10 secondi sia di una BMW sia di una meno potente e più piccola Volkswagen Polo a 42 studenti non laureati ed ha chiesto loro di valutare quanto la velocità di quelle automobili. Basandosi sui dati di una precedente ricerca che mostrava che le persone si aspettavano che la BMW doveva essere guidata più velocemente di una Polo, Davies dava praticamente per scontato il fatto che gli studenti avrebbero sopravvalutato la veloictà della BMW mostrata nella clip. Si sbagliava. Infatti i ragazzi hanno sopravvalutato la velocità della Polo, forse perché era un’automobile più rumorosa o forse perchè i veicoli più piccoli sembra che viaggino più velocemente.
Nel secondo esperimento il Dr. Davies ha provato a influenzare il giudizio dei partecipanti proprio per far capire loro il meccanismo di questi stereotipi. Ai ragazzi è stato detto che la BMW era guidata di un giovane mentre la Polo da un signore di 62 anni, sono state fatte vedere loro le foto degli autisti, ed è stato chiesto loro di immaginare la personalità dei guidatori. Ma anche dopo tutto questo, i giudizi dei partecipanti sulle velocità delle automobili era esatti e non c’era quindi la tendenza a sopravvalutare la velocità della BMW.
Il punto chiave di tutto emerse però nel terzo esperimento. Era simile ai primi due, ma a i partecipanti questa volta fu chiesto, inaspettatamente, di valutare la velocità delle automobili il giorno dopo avere veduto i videoclip. In questo caso, i ragazzi dissero che la velocità del BMW era più veloce (56 miglia orarie) della Polo (50 miglia orarie), anche se entrambe le automobili in realtà stavano viaggiando alla stessa velocità (60 miglie orarie). Davies fu stato sorpreso del fatto che entrambe le stime erano minori delle velocità reali delle automobili, ma ciò nonostante i giudizi retrospettivi sono sembrati essere influenzati dagli stereotipi tenuti dai partecipanti sulle automobili e i loro autisti.
Dato che di solito si è chiamati a testimoniare su un incidente un po’ di tempo dopo di sicuro quindi questi stereotipi possono influenzare il nostro giudizio e avranno quindi influenzato molte testimonianze.
Bibliografia
Davies, G. (2009). Estimating the speed of vehicles: the influence of stereotypes. Psychology, Crime & Law, 15 (4), 293-312
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