Quando andiamo a comprare del cibo la maggior parte di noi diventa sospettosa quando chi lo vende non esplicita cosa contiene. Infatti di solito alla larga dagli ambulanti che vendono fantomatiche “zuppe di carne” e “burritos”.
Alla stessa maniera però quando guardiamo un’etichetta che riporta la voce “aromi naturali” dovremmo ugualmente allarmarci.
Se pensate che gli aromi naturali nella vostra caramella all’arancia siano veramente provenienti dalle arance ripensateci un attimo. Se derivassero veramente dalle arance lo scriverebbero bello grosso sulla confezioni perché sarebbe un sinonimo di qualità.
Il problema è, che letteralmente “aromi naturali” identifica tutto ciò che non è fatto dall’uomo.
Se qualcuno scoprisse che la saliva di capra aggiunta nel gelato è un energizzante favoloso e provasse a mangiare quel gelato non ti verrebbe da vomitare? Eppure è un aroma naturale! Non dico che nessuno di questi “ingredienti” è presente nei vostri alimenti ma voi non avete idea di che cosa si nasconde dietro la parola “aroma naturale”.Un inquietante esempio di aroma naturale potenzialmente nocivo viene, e come poteva essere altrimenti, da Mc Donald’s.
Torniamo indietro nel 1990: a causa della denuncia sull’aumento del colesterolo nelle loro patatine fritte, Mc Donald’s ha iniziato ad usare olio vegetale nel loro fritto.
E secondo voi cosa usavano prima? Purissimo lardo di manzo! Quando hanno smesso di usare il grasso animale per friggere Mc Donald’s si sono resi conto che il sapore delle patatine fritte non era più così buono ed è stato trovato come rimedio in extremis l’aggiunta di un aroma naturale.
Quando le associazioni vegetariani hanno chiesto di sapere quali fossero i misteriosi aromi, il rappresentante della compania si limitò a dire che erano derivati da animali, ma non disse di che animali si trattava.
Secondo il libro Fast Food Nation il manzo è la fonte più probabile anche se non si possono scartare altri tipi di carne. In Francia ad esempio si usa a volte cucinare le patatine in grasso di anatra o in grasso di cavallo!
Un altro esempio è il tipico aroma artificiale di fragola, come quello che troviamo in un milk shake alla fragola di Burger King, che contiene questi ingredienti: amil-acetato, amil-butirato, amil-valerato, anetolo, anisil-formato, benzil-acetato, benzile-isobutirato, acido butirrico, cinnamil-isobutirato, cinnamil-valerato, olio essenziale di cognac, díacetíle, dipropil-chetone, etil-acetato, etil-amilchetone, etil-butirato, etil-cinnamato, etil-eptanoato, etil-eptilato, etil-Iactato, etil-metilfenilglucidato, etil-nitrato, etil-propionato, etil-valerato, eliotropina, idrossifreniP2-butanone (soluzione al dieci percento in alcol), alfa-ionone, isobutil-antranilato, isobutil-butirato, olio essenziale di limone, maltolo, 4metilacetofenone, metil-antranilato, metil-benzoato ‘ metil-cinnamato, carbonato di metil-eptina, metil-naftil_chetone, metilsalicìlato, olio essenziale di menta, olio essenziale dì neroli, nerolina, neril-isobutirato, burro di giaggiolo, alcol fenetilico, etere di rum, gamma-undecalactone, vanillina e solvente.
Il problema serio però riguarda sia le allergie agli aromi , molto difficili da diagnosticare, la cui incidenza sta aumentando fra i neonati, sia l’assuefazione ovvero se siamo abituati sin dalla culla ad associare un cibo ad un odore per tutta la vita continueremo a credere che il vero sapore delle fragole è quello dell’aroma di fragola e non quello delle fragole vere e proprie!
Per farvi capire l’importanza di quest’ultimo concetto vi riporto (evidenziando le parti più significative) alcuni stralci della puntata di Report andata in onda domenica 11 maggio 2008.
“NARRATORE
Sotto accusa sono gli alimenti per l’infanzia aromatizzati alla vaniglia. Di fatto, nella maggior parte dei casi, l’aroma serve a nascondere il sapore sgradevole del ferro, aggiunto come integratore alimentare. Benvenuto, piccolino, nel meraviglioso mondo degli aromi. Destinazione Digione. Nel Centro del Gusto ci si preoccupa anche delle abitudini alimentari dei più piccoli. Marin ha 8 mesi e non sa di essere al centro di un sofisticato dispositivo di osservazione. In fondo al biberon, un tampone che diffonde un odore gradevole.
Poichè, data la sua età, è difficile analizzare le reazioni di Marin, l’esperimento è ripreso da una telecamera, e le immagini saranno in seguito meticolosamente studiate con un software per l’analisi comportamentale. Questa volta l’odore è sgradevole.
Fino all’età di due anni, il piccolo Marin sarà sottoposto a diversi test e le sue reazioni saranno confrontate con quelle di altri piccoli volontari. Obiettivo: osservare come si forma il gusto dei neonati. E a volte il messaggio è alquanto chiaro …
Questo studio durerà diversi anni; i ricercatori come Vincent Boggio stanno iniziando solo adesso ad occuparsi dell’impatto degli aromi sulla formazione del gusto.
VINCENT BOGGIO-RICERCATORE
Uno studio pubblicato in Germania ha evidenziato che gli adulti conservano un lontano ricordo della vanigliatura dei prodotti a base di latte che hanno consumato da neonati. Gli adulti che sono stati alimentati in passato con un latte aromatizzato alla vaniglia preferiscono il Ketchup che contiene quell’aroma.
NARRATORE
Ecco in che modo l’aroma di vaniglia fa vendere il Ketchup. Si può quindi parlare di assuefazione, o addirittura di dipendenza dagli aromi?
Dobbiamo considerarci vittime di una manipolazione del gusto, a nostra insaputa, sin dalla più tenera età?”
Ecco adesso l’esempio di come i bambini già non siano più in grado di riconoscere il vero gusto delle cose.
“Destinazione Nantes. Rientro in classe, dopo pranzo, per questi alunni di prima e seconda elementare. Loro non lo sanno ancora, ma hanno già sviluppato una dipendenza dall’aroma di fragola. Per questi bambini, oggi pomeriggio, lezione di educazione del gusto.
MARIE-CLAIRE THAREAU-ASSOCIAZIONE “POMME ET SENS”
Prendiamo il primo bicchiere e…
Vi siete accorti che nella vostra bocca sta succedendo qualcosa.
NARRATORE
Questo esperimento vuole portare i bambini a riflettere sugli aromi. Altro bicchiere e correzione.
MARIE-CLAIRE THAREAU-ASSOCIAZIONE “POMME ET SENS”
Allora, che cosa c’era?
BAMBINA
La fragola.
MARIE-CLAIRE THAREAU-ASSOCIAZIONE “POMME ET SENS”
Allora, in quale bicchiere era la fragola?
BAMBINA
Nel primo.
MARIE-CLAIRE THAREAU-ASSOCIAZIONE “POMME ET SENS”
Nel primo recipiente c’era una bevanda aromatizzata alla fragola. Hanno preso dell’acqua, così, e hanno aggiunto qualche goccia di un liquido che si è mischiato all’acqua e le ha dato quel profumo. Significa che non hanno usato fragole vere. In un certo senso, siamo stati imbrogliati.
NARRATORE
E l’altro bicchiere?….
MARIE-CLAIRE THAREAU-ASSOCIAZIONE “POMME ET SENS”
Come ti è sembrato?
NARRATORE
Era dolce.
MARIE-CLAIRE THAREAU-ASSOCIAZIONE “POMME ET SENS”
Era dolce?
BAMBINA
Sì, sapeva un po’ di caramello.
MARIE-CLAIRE THAREAU-ASSOCIAZIONE “POMME ET SENS”
In quello c’era del vero sciroppo di fragola.
NARRATORE
Sorpresa: i bambini non l’avevano riconosciuto.
MARIE-CLAIRE THAREAU-ASSOCIAZIONE “POMME ET SENS”
Per loro, la fragola ha il sapore dello sciroppo industriale, non di quello artigianale, fatto con fragole e zucchero che magari è stato un po’ riscaldato, caramellato. Il sapore della fragola è quello dello sciroppo industriale.
NARRATORE
Per questi bambini il danno è già fatto. L’aroma di fragola ha già visibilmente modificato il loro gusto.
MARIE-CLAIRE THAREAU-ASSOCIAZIONE “POMME ET SENS”
Se una persona si abitua, prima con un prodotto, e poi con una gran quantità di altri prodotti, a sapori completamente artificiali, beh, se qualcuno un giorno le offre una fragola vera, o un’albicocca vera, le troverà insipide, penserà che non hanno nessun sapore particolare, perchè quel sapore non è abbastanza deciso da risvegliare le sue papille gustative e proverà una grande delusione.“
Quest’ultimo pezzo dell’intervista è a dir poco angosciante! Sono anni che mi chiedo: che fine hanno fatto i sapori di una volta? Fino ad oggi davo la colpa solo alla agricoltura “moderna” ma adesso capisco che non sono solo loro i responsabili!
Che tristezza…
Bibliografia
Libro: Fast food nation
Articolo su disinformazione.it
Puntata di Report
Food additives
sito
Veramente con aromi naturali si possono distinguere 2 categorie di aromi ovvero quelli naturali e quelli natural-identici.
Gli aromi naturali sono veramente naturali, ricavati da sostanze vegetali o da animali mentre gli aromi natural-identici sono molecole di sintesi, ottenute con processi chimici a partire da matrici di laboratorio, ma aventi la medesima composizione delle molecole presenti in natura.
Ovviamente i natural-identici vengono usati molto di più dato che costa di meno produrli.
Il problema sono gli aromi che sono tecnicamente aromi artificiali dunque creati con sostanze artificiali e non hanno alcun equivalente in natura dunque ottenuti tramnite processi chimici.
E sono quelli che fanno più male.