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Creme solari. Meglio sapere cosa stiamo spalmando sulla nostra pelle!

crema solare

E’ di circa un mese fa la notizia che l’ Ue ha sancito per legge il divieto di utilizzare la dicitura “schermo totale”. Perchè? E’ fuorviante! Infatti generano l’errata convinzione che una volta applicati ci si possa esporre al sole come e quanto si voglia. Invece della formula ingannevole “schermo totale”, il fattore di protezione ai raggi solari dovrà essere contrassegnato con basso, medio, elevato, molto elevato. Le confezioni dei cosmetici dovranno contenere avvertenze più severe, indicando che i raggi UVA sono responsabili dell’invecchiamento della pelle e alterazione del sistema immunitario.

Riportata questa notizia (che spero già conoscevate) e ricordando comunque che è sempre meglio non esporsi al sole dalle 11 alle 15 e che è sempre il caso di usare una crema protettiva, vediamo adesso come sono fatte queste creme solari e come scegliere quella giusta.

Ma cosa stiamo mettendo sulla nostra pelle?

Sebbene gli industriali del cosmetico affermano che i prodotti chimici presenti nelle loro creme non vengono assorbiti all’interno del corpo, molti gli studi dimostrano il contrario: almeno quattro tra i più comuni filtri solari vengono assorbiti eccome, dato che sono stati ritrovati non solo negli strati più profondi della pelle,  ma anche nelle urine. E poi, c’è da chiedersi come potrebbero funzionare certi farmaci veicolati con il cerotto (nicotina, ormoni, cardiologici) ?

Vediamo le caratteristiche di alcuni filtri presenti nei solari:
Octinoxate (Octyl Methoxycinnamate) – Il più utilizzato perché poco sensibilizzante e fotoallergenico. A concentrazioni simili a quelle presenti nelle creme solari, ha dimostrato una certa azione estrogenenica (rischio di tumore al seno) sui topi da laboratorio.
Benzophenone-3Causa reazioni fotoallergiche. Viene assorbito dalla cute in quantità significative. In uno studio è stato trovato nelle urine di 86 ragazze su 90 che ne facevano uso.
Octisalate – favorisce l’assorbimento cutaneo di altre sostanze chimiche presenti nelle creme.
Avobenzone (Parsol 1789) Butyl Methoxydibenzoylmethane – E’ un filtro UVA. I raggi del sole lo scompongono in prodotti chimici sconosciuti, soprattutto se in presenza (nella crema) di Octixonate.
Octocrylene – Viene miscelato con altri filtri UV per aumentarne l’effetto schermante. Esposto alla luce solare produce radicali liberi.
Homosalate – Ha dimostrato di possedere una blanda azione xenoestrogenica (rischio di tumori ormonodipendenti). Facilita l’assorbimento di sostanze chimiche.
Esulizole (Phenilbenzimidazole Sulfonic Acid) Produce radicali liberi se esposto alla luce del sole, causando danni al DNA. Potrebbe causare il cancro.
Padimate-O (Octyl-Dymethyl PABA/PABA ester) – Un derivato del famoso filtro solare PABA. Gli studi mostrano che si decompone in radicali liberi, danneggia il DNA, ha un’azione estrogenica e in alcune persone può causare reazioni allergiche.
Sulisobenzone (Benzophenone-4) Può causare irritazione cutanea. Non penetra gran che nella pelle, ma facilita la penetrazione di altre sostanze chimiche.
4-Methylbenzylidene camphorRicercatori europei temono che possa avere una tossicità tiroidea e un’azione xenostrogenica.

Inoltre, in molte creme solari e anche nei dopo-sole, spessissimo si trovano antisettici e conservanti potenzialmente cancerogeni, come il triclosan e i parabeni.
Non dimentichiamoci che, alla fine, tutte queste sostanze chimiche finiscono nei fiumi, nei laghi e…nel mare! Infatti secondo il ricercatore italiano, Roberto Danovaro, in un lavoro pubblicato sull’ultimo numero di “Environmental Health Perspectives”anche a bassissime concentrazioni, le creme solari contenenti filtri chimici sono in grado di scatenare organismi virali latenti che causano lo sbiancamento dei coralli.

Come proteggerci naturalmente?

Va subito detto che oltre alle creme (la cui dose giusta per un adulto è di 6 cucchiaini da té di crema, più o meno due milligrammi per cm quadrato di pelle ) anche gli indumenti proteggono dal sole e va sottolineato che i materiali giusti per proteggersi sono solo quelli naturali (lana e cotone) e non certo quelli sintetici (mi si irrita la pelle solo a pensarci…) e che un indumento bagnato protegge molto meno di uno asciutto.

Per quanto riguarda la scelta delle creme solari credo che sia il caso di seguire queste indicazioni:

1. Evitare le creme che contengono gli ingredienti descritti all’inizio dell’articolo.
2. Scegliere prodotti privi di profumi (più che profumare io direi che puzzano!), conservanti e coloranti sintetici derivati del petrolio e con ingredienti vegetali (se possibile di agricoltura biologica) e con emulsionanti e tensioattivi delicati.
3. Scegliere prodotti certificati da enti di controllo seri ed affidabili! I principali in questo campo sono BDIH e AUSTRIA BIO GARANTIE ( ABG ).  BDIH è l’acronimo di Bundesverband Deutscher Industrie – und Handelsunternehmer (associazione federale di aziende industriali e commerciali della Germania) che operano nei seguenti settori : farmaceutico, erboristeria, integratori alimentari e prodotti per la cura del corpo. I prodotti recanti il bollino “Cosmesi naturale controllata” contengono prevalentemente materie prime quali oli, grassi e cere vegetali, estratti di erbe e idrolati, nonché oli essenziali ed aromi provenienti da coltivazioni biologiche controllate o da raccolta controllata di erbe selvatiche. ABG è il principale ente di controllo austriaco nel settore biologico. Questo sigillo garantisce la massima qualità dei prodotti in relazione alla percentuale di materie prime biologiche ( almeno il 95% da coltivazioni biologiche controllate ) e alla scelta di emulsionanti, tensioattivi, coloranti, conservanti e profumi. E’ garantita la protezione degli animali e della specie; gli organismi geneticamente modificati e le materie prime prodotte con nanotecnologie non sono ammessi.

Infine ecco qualche curiosità.

Anche una buona alimentazione ricca di fattori protettivi per la salute (vit.C, E, Selenio, Luteina, Zeaxantina, ecc.) aiuta a proteggere dal sole . Tra gli alimenti indicati, i frutti di bosco serebbero i migliori per prevenire le ustioni solari.

Sono proprio le gite brevi, in cui si sta (erroneamente) di più al sole e con meno attenzione per abbronzarsi prima, a provocare i danni maggiori. La maggior parte dei casi di eritemi e di scottature si verifica proprio nei week-end.

Spellarsi è un’evenienza comune solo quando la pelle è traumatizzata. Se l’abbronzatura è stata presa in modo graduale e utilizzando la giusta protezione, l’esfoliazione della pelle è lenta e impercettibile, esattamente come quando la pelle non è esposta al sole.

L’abbronzatura da lampada non è sufficiente a proteggere la pelle durante l’esposizione solare.

La pelle viene colpita dalla radiazione diretta del sole, ma anche da quello riflessa: ghiaccio, neve, acqua e sabbia hanno una grande capacità di riflettere da radiazione, come uno specchio. Non riusciamo ad accorgerci di questa “doppia esposizione” solo perché non siamo in grado di vedere i raggi UV, che non sono percepiti dall’occhio umano. Anche le nuvole, fatte di vapore acqueo, riflettono la radiazione solare (e in parte la lasciano anche passare), mentre trattengono i raggi infrarossi, che riscaldano: quindi non fidatevi della sensazione di fresco sotto un cielo nuvoloso, meglio proteggersi ugualmente per difendersi dalla radiazione riflessa.

Infine, se ti sei scottato al sole, ti consiglio di leggere questo altro mio articolo: I rimedi naturali per le scottature solari.

Bibliografia
Creme solari: dai numeri alle fasce la rivoluzione è nell’etichetta
Le creme solari non bastano!
Creme solari
Come difendersi dal sole.

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4 Comments

  1. un buon articolo (me ne occupo per professione), e una sola precisazione quelle europee sono raccomandazioni e non norme: è facoltà delle aziende adeguarsi, anche se le principali lo hanno fatto o lo stanno facendo. I fattori protettivi due e quattro, non potranno più riportare la dicitura protettivo e l’indicazione numerica, ma dovranno essere definiti abbronzanti.

    una nota: sotto il sole non reidratatevi con gli spruzzini. L’acqua che usate contiene calcare, e il calcare corrode l’acciaio, sotto l’azione delle radiazioni ha un effetto deleterio per la pelle. Devono essere usate acque di altissima qualità, che si trovano in commercio.

  2. Ottimo articolo come al solito, con un sacco di info che non conoscevo, grazie!

  3. E’ inquietante il fatto che cerchino di inchiappettarti ogni volta che devi comprare qualcosa. Molto utile.

  4. buone info, mi hai fatto sapere un sacco di cose importanti sulle creme solari e i loro “ingredienti”… spero di trovarne una adatta!!

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