Con il termine di parasonnie si indica un insieme di manifestazioni critiche, caratterizzate dalla presenza di fenomeni motori o neurovegetativi, che si manifestano durante il sonno. Le parasonnie, nettamente più frequenti nell’età infantile, vengono attualmente classificate i tre gruppi a seconda della loro comparsa nel corso della notte: “disordini dell’aurasl”, “disordini della transizione sonno-veglia”, “parasonnie associate al son-REM”; rimane poi una serie di manifestazioni non ancora perfettamente inquadrabili in nessuno dei gruppi citati, fra le quali vi sono il bruxismo, l’enuresi notturna ecc.
I disordini dell’arousal
I disordini dell’arousal presentano come caratteristica comune quella manifestarsi nel corso del sonno profondo (stadi 3 e 4) e quindi con una netta predilezione per il primo terzo della notte.
I risvegli confusionali, caratterizzati da uno stato confusionale, si riscontrano prima infanzia, mentre negli adulti appaiono secondari a ipersonnia idiopatica, narcolessia, sindrome delle apnee ostruttive e facilitati da deprivazione di sonno e uso di sostanze deprimenti il Sistema Nervoso Centrale.
Il sonnambulismo presenta un picco di incidenzaa tra i 4 e gli 8 anni e talora può associato ad altre parasonnie. Si manifesta con una serie di automatismi, semplici o complessi, di durata variabile da pochi minuti fino ad un’ora, in cui il soggetto compie azioni finalizzate quali il vestirsi o compie i normali atti per l’igiene personale, camminare, ecc.
Il pavor nocturnus è caratterizzato dalla comparsa di un improvviso risveglio associato a grida o a pianto ed il soggetto appare in preda ad una crisi di paura con evidenti manifestazioni vegetative quali midriasi, tachicardia, sudorazione profusa.
I disordini della transizione sonno-veglia.
Questi disordini possono essere considerati parafisiologici, essendo di scarso rilievo per il paziente, ma notevole fonte di disturbo per il partner.
Nei “movimenti ritmici in sonno” (o “jactatio capitis nocturna”) gli episodi iniziano all’addormentamento, e sono caratterizzati da movimenti del tronco o della sola testa; spariscono generalmente entro il 7° anno.
I sussulti ipnici consistono in violente scosse che interessano contemporaneamente la muscolatura del tronco e degli arti, in particolare quelli inferiori, talora accompagnati dall’emissione di un grido. È un disturbo molto frequente, riferito dal 60-70% della popolazione normale.
Il sonniloquio che colpisce con prevalenza il sesso maschile è caratterizzato dall’emissione di suoni o di veri e propri discorsi di durata variabile da pochi se condi ad alcuni minuti, soprattutto quando da parte del partner viene intrapresa la conversazione con il dormiente.
I crampi notturni caratterizzati da contrazione muscolare che interessa soprattutto gli arti inferiori, si manifestano con più frequenza nelle persone anziane. La loro durata può oscillare da alcuni secondi fino a 30′ e tendono a ripresentarsi nel corso della notte rendendo il sonno particolarmente disturbato.
Parasonnie associate al sonno REM.
Gli incubi si presentano nell’età infantile per diminuire poi nell’adolescenza, anche se possono persistere nell’età adulta mostrando una prevalenza nel sesso femminile. Causano risvegli angosciosi non accompagnati da reazioni vegetative come nel pavor; il soggetto è in grado di raccontare il sogno quasi sempre a contenuto terrifico.
La paralisi ipnagogica o dell’addormentamento che fa parte della tetrade narcolettica può manifestarsi anche da sola e consiste nell’impossibilità a compiere qualsiasi movimento volontario per una durata variabile da uno a più minuti per poi interrompersi spontaneamente o in seguito a stimolazione esterna (tattile e/o uditiva).
L’erezioni dolorose in sonno REM: l’erezione che compare regolarmente durante il sonno REM può essere in alcuni soggetti di intensità tale da provocare dolore e risvegliare il dormiente; insorge generalmente dopo i 40 anni.
L’arresto sinusale in REM è un disturbo caratterizzato da asistolie notturne per una durata di circa 9-10″; che si possono ripetere più volte durante il sonno REM e rendono necessaria un’accurata indagine cardiologica; in alcuni casi a seguito di un brusco risveglio i soggetti possono presentare disturbi visivi e lipotimia.
I disordini comportamentali in REM: con questo termine si vuole indicare un comportamento aggressivo del paziente verso se stesso o verso il coniuge. Nel corso degli episodi i pazienti spesso gridano, cadono dal letto e molte volte vengono risvegliati dalle grida del partner perché colpito da pugni o calci. La frequenza degli episodi può oscillare da uno ogni 10-15 giorni sino a più volte per notte e per molti notti di seguito. Tale parasonnia si riscontra in soggetti normali, ma è stata riportata anche in corso di patologie neurologiche.
Altre parasonnie
In base alle conoscenze attuali essi non possono essere identificate in nessuno dei 3 gruppi precedentemente citati; rientrano il bruxismo, l’enuresi notturna, la disfagia notturna salivare, la distonia parossistica notturna, la sindrome della morte improvvisa in sonno da causa sconosciuta, la sleep apnea infantile, la sindrome della morte improvvisa del lattante, il mioclono benigno neonatale in sonno. Verranno brevemente discusse solamente le parasonnie che presentano una maggiore incidenza.
Il bruxismo è caratterizzato da digrignamento dei denti ed il suono provocata dallo sfregamento può essere molto forte e disturbare il sonno del partner. Con il passare del tempo questo fenomeno può provocare dolore mandibolare e usura della dentizione. Esordisce normalmente fra i 10 e i 20 anni e questi episodi di breve durata si possono ripetere fino a centinaia di volte per notte con una certa predilzione durante lo stadio 2 e talora REM. L’entità del disturbo può essere tale da richiedere l’uso di dispositivi di gomma utili per evitare l’erosione dei denti.
L’enuresi notturna viene distinta in primaria e in secondaria; nel primo caso non è mai stato raggiunto il controllo vescicale, mentre nell’enuresi secondaria si ha la presenza di questo fenomeno quando il controllo della funzione vescicale è stato acquisito. Questi episodi, che possono manifestarsi in qualunque stadio di sonno, ma con prevalenza negli stadi 3 e 4 specie nel primo e secondo ciclo. ripetendosi talora più volte, mostrano una certa predilezione per il sesso maschile con un picco di incidenza fra i 5 e i 6 anni. Dal punto di vista terapeutico è importante innanzitutto tranquillizzare il bambino sulla benignità del disturbo: ottimi risultati sono stati ottenuti cosiddetto “allenamento della vescica” grazie al quale il soggetto acquista progressivo incremento del controllo cicale attraverso un’adeguata risposta allo stimolo. Scarsi risultati sono stati ottenuti invece da sistemi acustici collegati alle mutandine che si mettono in funzione al primo gocciolare dell’urina.
La distonia parossistica notturna è caratterizzata per la presenza di movimenti , spesso molto violenti che interessano tutti: e quattro gli arti, il collo ed il capo. Questi i movimenti che si ripetono durante sonno NREM, possono avere durata di alcuni secondi, oppure oscillare dai 2 ai 5 minuti, ma talora sono protratti nel tempo con durata che in casi eccezionali raggiunge l’ora. I movimenti possono essere a carattere distonico, ballico e/ coreoatetosico. accompagnati da evidenti fenomeni vegetativi quali tachicardia, arresto del respiro, sudorazione, vasocostrizione periferica.
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