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Come rendere il mondo un posto migliore?

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Il dizionario De Mauro dà questa definizione di gentilezza: azione, parola, modo gentile, cortesia.
E’ un concetto semplice in teoria ma nella realtà è un tipo di comportamento che qualche volta è difficile da mettere in pratica quotidianamente.
Badate bene, non vi sto parlando della gentilezza che dovreste usare con il vostro coniuge, con i vostri familiari, o con i vostri amici, anche se, ovviamente, anche quel tipo di gentilezza è importante.
Allo stesso modo se state andando in un luogo di culto o in luogo di ritrovo è facile mostrarsi gentili con chi vi sta accanto e con le persone che vi sono familiari, ma avete mai pensato in che modo trattereste tutti coloro che appaiono diversi?
In maniera particolare voglio parlare della gentilezza verso gli stranieri, e, nello specifico, verso tutti coloro che possono apparire differenti da noi.

Un piccolo passo indietro.
L’altro giorno mi chiedevo:”Esiste anche qualcosa di piccolo che io possa mettere in pratica per rendere il mondo un luogo migliore?”
Ecco i risultati di questa riflessione.

Di solito non rifletto su argomenti così importanti mentre lavoro. In ogni modo, due articoli che ho letto di recente, uno era un post su un blog, l’altro la prefazione di un libro, mi hanno veramente toccato il cuore.
Il libro, La Germania nazista e gli ebrei, di Saul Friedlander narra la terribile vicenda storica della Germania nazista e dell’ Olocausto dal 1939 al 1945. Nella prefazione al libro Friedlander prende spunto per raccontare la storia di una foto di un giovane uomo, David Moffie, alla cerimonia della sua laurea in medicina nel 1942 all’università di Amsterdam. Lo scrittore descrive la foto in cui Moffie indossa la stella a sei punte con sotto la scritta ebreo.

Qual’è la rilevanza della foto?
David Moffie fu l’ultimo studente ebreo all’università di Amsterdam durante l’occupazione tedesca. Secondo Friedlander, poco dopo la sua laurea, Moffie fu deportato al campo di concentramento di Auschwitz.
Oltre alla prefazione del libro, di cui vi ho detto sopra, l’altro articolo che mi ha fatto pensare al mondo e alla gentilezza è stato un recente post sul razzismo sul blog di Chris Brogan.
In questo suo post Chris ha lasciato i suoi argomenti abituali, come la rete, i social media, il blogging, per dedicarsi ad un post delicato e sottile che ha fatto riflettere molte persone su come i media possano essere uno strumento per perpetuare la piaga del razzismo.
Ad esempio chi non ricorda la copertina del New Yorker in cui Barack Obama e sua moglie Michelle venivano ritratti, anche se in una caricatura, come due terroristi, cercando di metterli in una luce la più negativa possibile?

Cosa ha a che fare tutto questo con la gentilezza?
Sebbene certamente questo non sia un post sul razzismo o sull’Olocausto, io sento che entrambi gli argomenti non sono così alieni come si può pensare dalla gentilezza, infatti entrambe queste tragedie si riferiscono alla massima umiliazione, degradazione e sofferenza create, e patite, dal genere umano.
Nella mia vita sono stato abbastanza fortunato e ho avuto la possibilità di viaggiare e conoscere molti paesi, di vivere per brevi periodi in nazioni straniere, e in ogni occasione ho potuto fare amicizie indimenticabili.
Sfortunatamente mentre viaggiavo sono anche stato il bersaglio, in qualche occasione, dell’antipatia e dell’ostilità di qualcuno, semplicemente perchè apparivo diverso.
Poteva essere per il colore della mia pelle, per il mio accento, per il mio modo di portare i capelli, o forse per qualsiasi altra cosa, non ne sono veramente sicuro.

Tuttavia, ho cominciato a farmi spesso la seguente domanda: “Da dove nascono l’odio e la strisciante piaga del razzismo e cosa si potrebbe fare per rendere il modo un luogo anche solo un po’ più bello gli uni per gli altri?”
Sicuramente la maggior parte di noi non è perfetta, ma ho anche pensato che è molto difficile coltivare odio per qualcuno o agire in modo ostile, se stiamo sinceramente provando a essere gentili nei riguardi degli altri.
Quello che dico non deve essere inteso come una predica, infatti, è più una nota per me stesso e per i miei lettori abituali che hanno scelto di leggere questo post.

Quindi cosa ho deciso di fare?
Cominciando da oggi, la semplicissima azione che mi accingo a mettere in pratica per provare a rendere il mondo un posto migliore è: Essere gentili.
Perchè essere gentili? Perchè è gratis, facile da fare, e possiamo coscientemente scegliere di essere gentili verso il genere umano.

Come puoi partecipare?
Secondo le vere consuetudini zen, che mi piacerebbe che i miei lettori seguissero in modo semplice, siate gentili con qualcuno oggi, mettete al primo posto la gentilezza nelle vostre azioni e nelle vostre relazioni.
Il mio personale atto di gentilezza è solamente un piccola goccia nel secchio globale, ma ci siete voi tutti i miei lettori!
Insieme in un unico fronte e in uno sforzo collettivo, se tutti decidiamo di mettere al prmo posto la gentilezza oggi, domani, e domani ancora, riuscite ad immaginare che tipo di impatto potrebbe avere tutto questo?
Pensateci, se anche solo la metà di voi compisse due atti di gentilezza extra oggi, ci sarebbero nel modo 4000 azioni gentili in più oggi. Verosimilmente se le 4000 persone che hanno ricevuto una gentilezza potrebbero decidere di essere a loro volta gentili verso altre due persone durante il giorno. Questo diffonderebbe il movimento per la gentilezza a 8000 unità… cominci a farti un’idea?

Invece di elencare modi di essere gentili ( salutare, sorridere, dare un passaggio a qualcuno) mi piacerebbe far diventare questo post un esercizio zen partecipativo.
Nella sezione dei commenti ho pensato che, come aiuto, potrebbero essere elencati 100 modi con cui la nostra gentilezza collettiva potrebbe aiutare uno straniero o rendere il mondo un luogo migliore.

Comincerò con i primi 5.
La nostra gentilezza oggi potrebbe:

1. Salvare la vita a qualcuno.
2. Fare in modo che qualcuno sia a sua volta più gentile.
3. Far sorridere qualcuno.
4. Sciogliere un pò di tensione a qualcuno.
5. Aiutarti a incontrare qualcuno con cui normalmente non potresti metterti in contatto.

Riusciremo a cambiare il mondo? Non lo so.
Ma avremo la capacità di far sentire meglio qualcuno con una piccolissima azione? Assolutamente si!
Let’s start!

Photo by bass_nroll

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7 Comments

  1. … dare speranza a qualcuno

  2. @ Amanda: ottimo suggerimento! Grazie mille :)

  3. Pupazza

    “Perchè essere gentili? Perchè è gratis, facile da fare, e possiamo coscientemente scegliere di essere gentili verso il genere umano”

    Perchè possiamo coscientemente scegliere di farlo. Questo è il nocciolo.

    Non deve esserci un motivo, sennò si chiamerebbe gratificazione.

    Bello :) mi piace, sposa esattamente il mio pensiero.

    Per quanto riguarda la tua domanda, personalmente credo che il male non esista, che sia solo frutto di esperienze di vita negative che avvelenano la purezza in cui il nostro animo nasce. Semplicistico ? Si, ma se si cominciasse a pensare che dietro ad ogni comportamento ostile ci sia necessariamente una spiegazione, tutto sarebbe paradossalmente più semplice.

    Perchè il fulcro dell’interazione interpersonale è la comprensione.

  4. @ Pupazza: ma che bel commento! Mi piace molto il tuo punto di vista :)

  5. Ottima riflessione :-)

  6. Carmen

    A pensarci basterebbe veramente poco ad essere gentili, ma spesso sembra essere la cosa più complicata..

  7. Perchè essere gentili? Perchè è la soluzione di ogni crisi, anche economica: non costa niente e paga moltissimo.

    Oggi cercherò d’essere gentile:

    – invitando degli amici a cena
    – portando un regalo a qualcuno, senza un motivo
    – telefonando a mia nonna che, lontana, purtroppo sento pochissimo.

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