Come iniziare a spostarci verso il cibo locale?
Molti politici spingono verso una globalizzazione alimentare, cercando solo la crescita del commercio. Come risultato, tanti prodotti uguali si incorciano attraverso il globo, senza alcuna logica se non quella di una economia impazzita.
Un primo passo immediato sarebbe assicurare che prodotti identici non vengano allo stesso momento importati ed esportati.
Ma per cambiare mentalità servirebbe riscrivere tutti trattati commerciali, puntendo sui diritti dei cittadini. Dovrebbero cambiare tutto il sistema degli incentivi spostandolo verso le realtà locali oltre alla scrittura di linee guida nuove e più “intelligenti”.
La prima cosa da fare per passare al cibo locale è quella di inizare a “boicottare” le grandi catene di supermercati e cercando di fare aquisti presso i produttori locali magari organizzandosi in dei gruppi d’acquisto eco e solidale che ci permettono di risparmiare tempo e soldi e soprattutto di comprare prodotti locali o quanto meno provenienti ma mercati solidali.
Il biologico non esiste solo nei negozi bio ma lo potete trovare anche presso un contadino che ama ancora la terra; basta approfondire la conoscenza del contadino magari visitando i suoi terreni per essere tranquilli di ciò che si compra.
Infine prepararsi in casa la maggior parte dei cibi giornalieri tipo il pane, la pasta e lo yogurt ovvero il simbolo della decrescita felice (alla faccia del PIL!)
Bibliografia:
Fonte parziale: Pensa globalmente mangia localmente pubblicato da l’ecologist italiano
Questo è un’altro post di “preparazione” all’Ecocamp (gli altri li trovate qua) che si terrà a Conversano (Ba) il 29 Marzo 2008. Potete trovare tutte le informazioni qua e qua. Che aspettate? Iscrivetevi! Su questo blog potrete seguire i lavori in diretta via ustream.
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