capelli

Uomini in ascolto: non vi siete mai accorti che lei era appena tornata dal parrucchiere? Non è colpa della vostra sbadatezza o superficialità. Una nuova ricerca infatti, pubblicata pochi giorni fa dalla rivista britannica ‘New Scientist’, mostra che il cervello umano elabora l’aspetto della capigliatura distintamente dagli altri elementi del volto rendendoci in alcuni casi ‘ciechi’ ai capelli.
In realtà si parla di un’evenienza abbastanza rara tanto che Brad Duchaine, neuroscienziato della cognizione allo University College London, che ha presentato le sue conclusioni preliminari in una tavola rotonda al Mit del Massachusetts, ha ammesso:”Mi piacerebbe scoprirne qualcuno di loro, ma per il momento non ne abbiamo ancora trovati”.
Duchaine, che lavora in maniera molto estesa su persone che hanno la cosiddetta ‘cecita’ per i volti’ o prosopagnosia, ha notato come i suoi pazienti abbiano elaborato modi diversi per riconoscere amici o parenti. ”I miei pazienti prosopagnostici mi hanno detto di usare i capelli come mezzo per riconoscere la gente”, spiega il neurologo.
Circa quaranta di anni fa i ricercatori notarono come le persone che non hanno difficolta’ a riconoscere i visi, spesso entrano in crisi se questi vengono loro mostrati sottosopra, cosa che pero’ non avviene mostrando sottosopra vari oggetti, come a esempio immagini di automobili. Questo ‘effetto inversione’ dimostrerebbe che gli umani ‘processano’ le facce diversamente dagli altri oggetti, dice Duchaine, il quale ha notato come i prosopagnostici, che hanno difficolta’ a riconoscere nasi, bocche o gli occhi, siano pero’ molto piu’ abili nel riconoscimento dei capelli. Questo dunque porta a supporre, con una certa scientificita’, che possano esserci persone con problemi opposti, ossia che si concentrano sul ‘riconoscimento’ dei volti, ma ignorano i capelli.
(Fonte)

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