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Ricette per una vita migliore!

Category: mal di schiena

Bambini senza mal di schiena

Vi scrivo per farvi conoscere come i bambini devono stare in classe, seduti ad ascoltare le lezioni o intenti a scrivere. Saperlo vi aiuterà a prevenire il mal di schiena ai vostri bambini.

Molto spesso la postura è una questione di banco, che deve essere, prima di tutto, adeguato alla statura del bambino, dal momento che una posizione viziata può provocare, anche nei bambini, mal di schiena. Altro fattore cui prestare attenzione è che l’ alunno non abbia difficoltà di visione o problemi di udito, che potrebbero indurlo a protendersi in avanti, in una posizione non corretta, per sentire o vedere meglio. Molto spesso, poi, la scelta del posto in classe avviene sulla base delle amicizie e non della statura, cosicché capita che i più piccini debbano sedersi male per riuscire a vedere, se hanno davanti un compagno più alto. Impossibile pretendere che i bambini stiano seduti a lungo nella stessa posizione: i bambini devono assumere una postura non rigida, ma dovrebbero appoggiare bene la schiena al sedile e non accavallare le gambe. Mentre ascoltano, i bambini dovrebbero appoggiare i gomiti sul banco. E’ auspicabile, infine, che, tra un’ ora e l’ altra, i bambini possano sgranchirsi un po’ le gambe.

Con in spalla lo zainetto
Le ricerche fino ad ora eseguite hanno escluso una correlazione diretta tra peso dello zaino scolastico e insorgenza di patologie della colonna, quali la scoliosi. E’ comunque preferibile che lo zainetto dei bambini non sia eccessivamente pesante e che venga indossato dal bambino in modo che il peso risulti ben bilanciato. Ecco, allora, alcuni consigli. Lo zaino deve essere leggero e non troppo grande, adeguato alla statura del bambino. E’ meglio usare sempre tutte e due le spalle per portare lo zainetto e la cintura di fissaggio addominale. Saltuariamente è opportuno utilizzare lo zainetto come se fosse una cartella, con l’ apposita maniglia (se il peso non è eccessivo), alternando la mano. Non sovraccaricare lo zainetto con materiale inutile. Non sollevare lo zainetto rapidamente o bruscamente. Non correre con il peso dello zainetto pieno in spalla. Non “tirare” i compagni per lo zainetto.

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Soffri di mal di schiena? Muoviti!

mal di schiena

E’ difficile trovare chi non sappia cos’ è il mal di schiena. È infatti un evento normale per l’ uomo, scotto pagato all’ acquisizione troppo recente (pochi millenni) della posizione eretta; con l’ aggiunta che oggi l’ homo non è più erectus, ma “sedutus”.
Di certo, chi è piegato in due dal dolore è convinto che qualcosa si sia rotto per sempre. Per fortuna non è così: di solito in pochi giorni tutto (o quasi) si risistema e si riprendono le proprie attività, almeno fino alla ricaduta successiva.
Il dolore è, infatti, un preciso messaggio da cogliere: il rapporto ideale tra sforzi quotidiani (stare seduti a lungo è uno dei peggiori) e capacità di affrontarli (derivante da una buona condizione fisica) si è sbilanciato.
La ricetta? Movimento regolare. Eppure, anche chi si muove sul lavoro ha mal di schiena. Non ci si deve far ingannare: l’ attività fisica allena, mentre la casalinga, il camionista, il muratore o l’ infermiere, usurano la schiena nella ripetitività dei gesti professionali. Sul lavoro è determinante usare bene il proprio corpo: i principi ergonomici della legge 626 sono fondamentali, ma ci vuole sempre un’ educazione. Anche la miglior sedia o il più valido utensile possono essere usati male.
Tennis proibito, nuoto consigliato? Ginnastica dolce sì, aerobica no? Stretching e non body-building? In realtà, non esiste l’ attività ideale: tutte hanno pregi e difetti; proibire spinge solo a non far più nulla. L’ attività migliore è quella che piace, si sposa con le necessità familiari e professionali, altrimenti dura poco. Il movimento deve essere uno svago: anche questo serve al fisico. Sempre con l’ avvertenza della pratica regolare, dell’ inizio graduale e progressivo, della presenza di una buona guida. Senza farsi intimorire da qualche dolore iniziale: passa in fretta e poi ci sono solo benefici. Il movimento non solo previene il dolore, ma addirittura favorisce la guarigione. È ormai una certezza: mettersi a letto con il mal di schiena a volte dà sollievo, ma non cura. Meglio continuare a muoversi, anche a lavorare: ci si deve riguardare, ma continuare la propria vita, sia pure con qualche difficoltà, fa star meglio e guarire più in fretta. Se questo non succede, si vada dal proprio medico per una buona visita: serve più di tante radiazioni (radiografie, o peggio TAC) spesso inutili. Se necessario, il medico indicherà uno specialista della colonna che, escluse le rarissime situazioni chirurgiche, guiderà ad un recupero corretto del movimento. Perché è proprio il movimento la medicina più efficace contro il mal di schiena.

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Il colpo di frusta.

colpo di frusta

Questo trauma cervicale riguarda il almeno 10-15% della popolazione. Tipica causa del colpo di frusta sono i tamponamenti o le collisioni laterali: la brusca variazione di velocità sottopone il collo a un trauma che può lesionare le ossa e i muscoli, dando origine al dolore. Il numero è molto alto ed è anche più alto degli stessi incidenti stradali perchè molti, infatti, non denunciano l’ incidente o non vanno al pronto soccorso perché sul momento non sentono dolore, salvo poi avvertire mal di testa, formicolio alle mani, dolore al collo dopo qualche giorno. E al colpo di frusta si associano spesso anche vertigini e disturbi dell’ equilibrio, sintomi inattesi che preoccupano, in realtà manifestazioni comuni di cui non aver paura.
Di solito il disturbo si risolve nel giro di un mese senza strascichi. Ma in alcuni pazienti il dolore resta più a lungo, per mesi o addirittura anni. E uno dei fattori che possono facilitare questo “slittamento” della guarigione è l’ essere coinvolti in un contenzioso legale o con le assicurazioni… in pratica, se di mezzo ci sono risarcimenti, avvocati e pratiche assicurative che si trascinano o che potrebbero fruttare soldi, il dolore non se ne va o se ne va assai più lentamente.
Considerazioni maligne a parte, questo non è l’ unico elemento che ostacola una ripresa veloce: un fattore importante è ad esempio l’ intensità del dolore, ma in molti casi l’ entità del danno biologico comunque non basta a spiegare perché i sintomi persistano tanto.
Anche alcuni fattori psicosociali influenzano il recupero. Si è dimostrato, infatti, che il vissuto personale e problemi in famiglia, oppure sul lavoro, possono compromettere una piena ripresa e devono essere quindi valutati nei pazienti che non guariscono.

Il collare
Nei primi giorni, soprattutto se il dolore è intenso, si può ricorrere per breve tempo a un antidolorifico leggero come il paracetamolo o con uno dei molti farmaci antivertiginosi disponibili o con specifiche manovre liberatorie. Può essere utile anche indossare il collare, ma per non più di sette, dieci giorni. Anzi, se la visita medica non ha ravvisato danni specifici, è bene piuttosto non immobilizzarsi, ma restare attivi per favorire il recupero delle strutture cervicali coinvolte. Anche la fisioterapia e i massaggi possono aiutare. Ma in linea generale il colpo di frusta si risolve da solo, a meno che non si rientri in quel 7-8% di pazienti in cui il dolore diventa cronico e disabilitante, tanto da compromettere in maniera significativa la qualità della vita.
È qui che entrano in gioco ansia, paura di non riuscire a lavorare come prima, problemi familiari e anche la preoccupazione per un eventuale risarcimento: ecco perché, quando il colpo di frusta non passa, l’ approccio terapeutico cambia e curare soltanto il dolore non basta più a risolvere il problema.

Rieducazione
In fase cronica, quando cioè il dolore dura per oltre tre mesi, il cardine della cura diventa la rieducazione a base di ginnastica medica con impronta cognitivo-comportamentale. Significa imparare a gestire il dolore e la disabilità che ne deriva, senza subire passivamente i sintomi. La terapia consiste in specifiche tecniche di recupero funzionale associate a un percorso di modifica delle convinzioni e dei comportamenti sbagliati del paziente, come il controllo della postura o le piccole precauzioni che devono essere messe in pratica ogni giorno. Purtroppo quando il dolore è diventato cronico non è detto che scompaia, nonostante le cure, ed è probabile dover ricorrere ad antidolorifici (comunque, per non più di 3 o 4 giorni ) se diventa insostenibile: ecco perché nel caso dei pazienti cronici l’ obiettivo principale diventa soprattutto fornire strumenti “attivi”, a base di esercizi e comportamenti corretti, per gestire i sintomi e vivere normalmente. E’ importante individuare quanto prima chi tende a non guarire: per questo serve una visita di controllo fra uno e tre mesi dall’ incidente.

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Rachialgie ovvero dolori alla spina dorsale ovvero mal di schiena ovvero… devo continuare?

mal di schiena

Ulteriore articolo sul mal di schiena, forse un po’ più scientifico degli altri ma troverete qua la risposta a molte delle vostre domande.

Definizione e aspetti clinici

Possiamo differenziare quattro tipi di dolore: locale, riferito, radicolare e dolore conseguente allo spasmo muscolare secondario (protettivo).

Il dolore locale è determinato da ogni processo patologico che colpisce o irrita le terminazioni sensitive; è spesso descritto come continuo ma può essere intermittente, variando considerevolmente con la posizione o l’attività. Risulta sempre avvertito a livello o accanto alla parte interessata della colonna ed è esacerbato dalla digitopressione e dalla percussione delle strutture superficiali. Inoltre spesso si verifica l’immobilizzazione riflessa dei muscoli paravertebrali con deformità o anomalie posturali.

Il dolore riferito è quello proiettato dal rachide alle regioni situate entro i dermatomeri corrispondenti o quello che si proietta dai visceri pelvici e addominali al rachide.

Il dolore radicolare possiede alcune delle caratteristiche del dolore riferito ma differisce per la maggiore intensità, l’irradiazione distale, la circoscrizione del territorio della radice ed i fattori che lo scatenano. I meccanismi di questo dolore sono rappresentati da distorsione, stiramento, irritazione e compressione della radice spinale, più spesso all’interno del forame intervertebrale.

Il dolore da contrattura muscolare è generalmente cupo, talora crampiforme, si può percepire la rigidità dei muscoli paravertebrali e dimostrare mediante la palpazione che il dolore è localizzato alle strutture muscolari.

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Postura giusta? Un nuovo gadget e qualche consiglio.

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Ho spesso parlato delle posture giuste per evitare o almeno alleviare il mal di schiena. Potete dare un’occhiata ai post: “Mal di schiena: le posture giuste!” e a “Le posizioni per dormire che alleviano il mal di schiena“.
Oggi vi parlerò di un gadget: iposture il cui scopo è quello di aiutarci a mantenere una corretta postura… ma come farà mai?

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Cinque modi per ridurre il dolore lombare.

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Spesso parlando con chi mi è vicino scopro che molti di loro si lamentano del mal di schiena. E’ un problema trasversale che coinvolge uomini e donne e svariate fasce d’età. Io personalmente proprio la scorsa settimana ho dovuto lottare con dolori lombari e ho cominciato a chiedermi se si potesse fare qualcosa per combattere questo insidioso compagno di vita. Diverse sono le cause che concorrono al verificarsi di questo inconveniente, e diversi sono i rimedi per prevenirlo e curarlo e in molti casi è possibile farlo senza ricorrere a medicinali.

Qui di seguito elenchiamo le cause più comuni del mal di schiena:

– Postura scorretta (leggetevi questo post sulla giusta postura)
– Non tenere il computer ad un’altezza adeguata
Trascorrere troppe ore seduti alla scrivania senza fare alcun esercizio
– Non essere abbastanza coperti quando la temperatura è molto bassa
Dormire nella giusta posizione

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Mal di schiena: le posture giuste!

Sulla postura vostra madre non si sbagliava di certo. I suoi frequenti moniti del tipo “stai dritto con le spalle” o “stai seduto dritto”erano di sicuro degli ottimi consigli!
La colonna vertebrale è forte e sana se si assume una giusta posizione per la maggior parte del tempo. Se state troppo rilassati e avete la tendenza a curvare le spalle, i muscoli avranno un compito molto arduo nel mantenere il corpo in equilibrio. Se soffrite di mal di schiena cronici, una posizione sana può contribuire a distendere i muscoli dorsali, riducendo così il fastidioso dolore.
Acquisire un’ottima postura è il frutto di un allenamento e costituisce il modo migliore per prevenire il mal di schiena.

schiena

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Mal di schiena: prevenzione e terapie alternative.

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Molti di noi sono vessati dal mal di schiena, tuttavia per evitare problemi alle spalle è consigliabile un costante allenamento fisico, adatto a rendere la schiena più forte e in salute.

Esercizi.

Una regolare attività aerobica, è in grado di tonificare i muscoli e aumentare la resistenza alle ingiurie inferte dalla fatica e dalla stanchezza alla vostra schiena.
Ottime scelte sono il nuoto e passeggiare quotidianamente a lungo. Tuttavia il consiglio del vostro medico è sempre da privilegiare, prima di incominciare qualsiasi attività.

Sviluppare forza muscolare e una maggiore flessibilità.

Eseguire esercizi addominali e per le spalle contribuisce a favorire il benessere della schiena. La flessibilità è un grosso aiuto per le anche e per le gambe, rafforza le ossa del bacino che contribuiscono a migliorare la schiena.

Smettere di fumare.

I fumatori hanno un livello inferiore di ossigeno nei tessuti spinali e questo può portare a problemi alla salute.

Dire addio ai chili di troppo.

Essere in sovrappeso affatica notevolmente i muscoli della schiena. Se hai chili in più è consigliabile perderli.

Stare in piedi in maniera intelligente.

Se state in piedi per un periodo piuttosto lungo è consigliabile alternare il piede su cui poggia il vostro peso, in modo da non premere su una parte soltanto della schiena.

Stare seduti in maniera intelligente.

E’ importante scegliere una sedia con uno schienale solido, con braccioli e una base girevole. Valuta la possibilità di usare anche un cuscino o eventualmente un fazzoletto arrotolato che riesca a creare la naturale curvatura della schiena. E’ altrettanto importante tenere i piedi e le ginocchia sempre allineati.

Dormire in manera intelligente.

Leggete il post di ieri “Le posizioni per dormire che alleviano il mal di schiena“.

Medicina alternativa

Molte persone scelgono di curare il loro mal di schiena ricorrendo a tecniche naturali:

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Le posizioni per dormire che alleviano il mal di schiena


Mentre dormiamo è importante assumere una posizione che non provochi dolore, ma quale ?
Trovare la giusta posizione può aiutare a non svegliarsi con il mal di schiena, a volte sono sufficienti piccoli cambiamenti per non aggravare lo sforzo della vostra schiena. Scegliete una posizione comoda per dormire prendete un materasso adatto, una sedia reclinabile e un letto dotato di ottime doghe e il mal di schiena sarà solo un ricordo.
Voi come dormite?

dormire di lato

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Un po’ di stretching da fare in ufficio

dita

Stretching per le dita

Lavori duramente seduto alla scrivania? Per evitare di avere ripercussioni sul nostro corpo, è consigliabile di prendersi una pausa-stretching ogni trenta minuti. Dopo lo stretching sarai rilassato e maggiormente concentrato e svolgerai il tuo lavoro più rapidamente.
Se trascorri la maggior parte del tempo con la penna in mano oppure usando la tastiera del Pc, è necessario un po’ di stretching per le dita. Distanzia le dita e prova a stirarle, tieni la mano tesa in corrispondenza del polso, mantieni questa posizione per 10 secondi. Dopo procedi piegando la falange media delle dita, stirando contemporaneamente la mano e il polso. Poi distendi sia la mano sia il polso. La stessa operazione va ripetuta con l’altra mano.

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Rilassate la schiena

Osservando il modo in cui grattate la vostra schiena, è chiaro che contemporaneamente state facendo stretching con il vostro braccio. Mettete la vostra mano dietro la testa e ponendola vicino al vostro orecchio. Ora lentamente tenete il gomito con la mano opposta. Ora tirate il gomito dietro la vostra testa e tenete la vostra mano fino a metà della schiena, fino a sentirvi tirare delicatamente.
Mantenete questa posizione per 15 secondi. Poi distendetevi e ripetete lo stesso movimento dall’altro lato.

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Stirate il collo

Per allungare i muscoli del collo, tirate il collo all’indietro, poi inclinate la testa da un lato, e spingete delicatamente il vostro orecchio sulla vostra spalla. Tenete questa posizione per 10 secondi, alzate la testa in posizione normale, distendetevi. Ripetete il movimento 3-5 volte per lato.

spalle

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