Psiche e Soma

Ricette per una vita migliore!

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Il fronte di liberazione del contadino pazzo

Ecco a voi il Manifesto del fronte di liberazione del contadino pazzo creato da Wendell Berry, poeta e conatdino bio americano.
Berry chiaramente non approva l’uso del computer, ma i suoi ammiratori mettono comunque on line poesie, novelle, discussioni e notizie sull’autore.

“Amate pure il guadagno facile,
l’aumento annuale di stipendio, le ferie pagate.
Chiedete più cose prefabbricate,
abbiate paura di conoscere i vostri prossimi e di morire.
Quando vi vorranno far comprare qualcosa
vi chiameranno.
Quando vi vorranno far morire per il profitto,
ve lo faranno sapere.

Ma tu, amico,
ogni giorno fa qualcosa che non possa essere misurato.
Ama la vita. Ama la terra.
Conta su quello che hai e resta povero.
Ama chi non se lo merita.
Non ti fidare del governo, di nessun governo.
E abbraccia gli esseri umani:
nel tuo rapporto con ciascuno di loro riponi la tua speranza politica.
Approva nella natura quello che non capisci,
perché ciò che l’uomo non ha compreso non ha distrutto.
Fai quelle domande che non hanno risposta.
Investi nel millennio… pianta sequoie.
Sostieni che il tuo raccolto principale è la foresta che non hai seminato,
e che non vivrai per raccogliere.
Poni la tua fiducia nei cinque centimetri di humus
Che crescono sotto gli alberi ogni mille anni.
Finché la donna non ha molto potere,
dai retta alla donna più che all’uomo.
Domandati se quello che fai
potrà soddisfare la donna che è contenta di avere un bambino.
Domandati se quello che fai
disturberà il sonno della donna vicina a partorire.
Vai con il tuo amore nei campi.
Risposati all’ombra.
Quando vedi che i generali e i politicanti
riescono a prevedere i movimenti del tuo pensiero,
abbandonalo.
Lascialo come un segnale della falsa pista,
quella che non hai preso.
Fai come la volpe, che lascia molte più tracce del necessario,
diverse nella direzione sbagliata.
Pratica la meditazione.”

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Come produrre meno spazzatura.

C’è un dato di fatto che è fondamentale sapere: le confezioni incidono fino al 30% sul prezzo di vendita degli alimenti, pesando sulle tasche degli acquirenti piu’ del prodotto agricolo in esse contenuto!
I pacchi con i quali sono confezionati i prodotti della spesa generano complessivamente 12 milioni di tonnellate di rifiuti, il 40 per cento della spazzatura che si produce ogni anno in Italia.

L’agroalimentare, con oltre i 2/3 del totale, è il maggior responsabile della produzione di rifiuti da imballaggio
Nell’alimentare spesso il costo dell’imballaggio supera quello del prodotto agricolo in esso contenuto, come nel caso dei fagioli in scatola dove l’imballaggio incide per il 26 per cento sul prezzo industriale di vendita, mentre per la passata in bottiglia da 700 grammi si arriva al 25 per cento, per il succo di frutta in brick al 20 per cento e per il latte in bottiglia di plastica sopra il 10 per cento.

Si puo’ arrivare a ridurre di oltre due chili a settimana i rifiuti prodotti utilizzando buste della spesa riutilizzabili (140 grammi di plastica in meno), con il ragù fatto in casa (500 grammi di vetro e metallo in meno), acquistando l’insalata fresca anziché confezionata (80 grammi di plastica in meno) o i legumi al mercato anziché quelli in scatola (220 grammi in meno).

Vademecum Coldiretti per ridurre i rifiuti nella spesa

Scegli alimenti freschi (frutta, verdura, carne, formaggi) invece di quelli confezionati, magari acquistandoli direttamente dai produttori agricoli
Utilizza borse per la spesa fatte con materiali biodegradabili di origine agricola nazionale (bio shoppers) o di tela invece di quelle in plastica.
Bevi acqua dal rubinetto invece di acquistare acqua minerale, evitando di dover buttare le bottiglie di plastica.
Non acquistare i prodotti usa e getta come bicchieri e piatti, a meno che non siano fatti di materiale biodegradabile.
Acquista prodotti in confezioni riciclabili o riciclate.
Scegli confezioni famiglia invece di quelle monodose.
Acquista latte dai distributori alla spina e vino e olio direttamente dal produttore, che ti consentono di riutilizzare le bottiglie evitando di produrre rifiuti.

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Vuoi ancora i Bastoncini del Capitano?

pesce

II consumo di pesce e frutti di mare è in crescita. Non così le risorse ittiche selvatiche utilizzate a scopo commerciale. Una situazione critica In tutto il mondo: il 75% degli stock ittici è oggetto di una pesca indiscriminata, o rischia di esserlo.
L’International Council for the Exploration of the Sea (Ices) è un organismo internazionale per le ricerche scientifiche nel Nord Atlantico. Coordina i lavori di oltre 1.600 scienziati marini dei 19 paesi che lo costituiscono. Fornisce annualmente nuovi dati scientifici sui mari alla Commissione europea.

Stop alla pesca.
Tutti gli ultimi rapporti presentati alla Commissione europea richiedono uno stop alla pesca, nei nostri mari i pesci si stanno estinguendo. L’Ices non fa che ribadire l’allarme: “zero catture” per merluzzo, nasello e platessa. Stanno finendo! Il loro numero nelle acque continentali, tra l’Atlanticoe l’Irlanda, diminuisce irreversibilmente.

Scorrendo il sommario delle raccomandazioni Ices degli ultimi anni, per i merluzzi nei Mari del Nord e Skagerrak, del Mare d’Irlanda, di Scozia, zero catture fino al ristabilirsi degli stock. Per la platessa nei Mari del Nord si consiglia l’attuazione di un piano di limitazione della pesca e recupero per ricostituire lo stock. Idem per il nasello dall’Irlanda al Portogallo. Gli scienziati continuano a raccomandare di ridurre la pressione della pesca.
“Insieme ad altri stock, i merluzzi nei Mari del Nord, Mare d’Irlanda e della Scozia sono diminuiti costantemente, da molti anni, e ne abbiamo dato ripetuti allarmi – spiega David Griffith, segretario generale Ices – e questi stock sono a livelli talmente bassi che alla fine ci siamo risolti a emanare una raccomandazione di ‘zero catture’, per dare loro una tregua. Se verrà data loro la possibilità di ritornare al loro stato precedente, speriamo che in futuro potranno sopportare ancora un’attività di pesca”. Gli stock di platesse nei Mari del Nord sono prossimi ai livelli minimi storici. La pressione della pesca è troppo alta. Il problema maggiore è che ben l’80% delle platesse vengono scartate dopo essere state uccise, perché pescate insieme alle sogliole, ritenute più pregiate.
Ci sono altri pesci atlantici per cui l’Ices dice “zero catture”: eglefini, capelan e merlano (pesci simili al merluzzo, impiegati dalle industrie ittiche come filetti o per preparazioni a base di pesce).

Dove si pesca il merluzzo.
Tra avvertimenti di “zero catture” e forti limitazioni di pesca, il “capitano” degli spot tv non è stato capace di barcamenarsi in altro modo che andandosene a pescare illegalmente. La multinazionale del pesce surgelato è stata accusata nel 2006 di vendere merluzzi pescati illegalmente nel Mare di Barents, dove, ufficialmente, il pesce è pescabile solo in quote limitate. Un canale televisivo svedese ha mandato in onda un documentario in cui si mostravano i pescherecci intenti a saccheggiare illegalmente le riserve di pesca. Greenpeace si è unita alla protesta. Pare che l’azienda, forse spaventata dai danni di un possibile boicottaggio del suo merluzzo, abbia chiuso i contratti in corso con la compagnia di pesca danese colpevole del misfatto, impegnandosi a garantire una migliore tracciabilità del pescato.

Il Wwf suggerisce alcune norme a cui attenersi:
• Non considerare il pesce come una pietanza per tutti i giorni (un consumo eccessivo fa male al mare!).
• Acquistare preferibilmente pesce autoctono.
• Orientarsi su prodotti ittici contrassegnati dall’etichetta Msc (pesce selvatico) o da marchi di qualità ambientale per l’allevamento
• Evitare di acquistare varietà di pesce a rischio di estinzione.

Bibliografia
100 domande sul cibo di Stefano Carnazzani, Ed. Ambiente

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Li smaltisci i farmaci scaduti?

stipetto

Fa una prova: apri lo stipetto del bagno o il cassetto dove di solito tieni i farmaci e controlla quanti di questi medicinali sono scaduti. Tanti vero? Questo piccolo esperimento, oltre ad essere utile per sapere quali farmaci ancora validi hai, mi è servito per introdurre un argomento spesso ignorato ovvero lo smaltimento dei farmaci.

Cosa fare con i medicinali scaduti?
Prima di tutto non assumerli (!) e poi trattarli come rifiuti speciali quindi evita di buttarli nei semplici bidoni dell’immondizia ma portali negli speciali contenitori posti vicino a tutte le farmacie, agli ospedali e ai presidi medici. Si è calcolato che ogni anno le famiglie italiane si disfino di circa un miliardo di compresse, creme, fiale etc e il danno che inflitto all’ecosistema potrebbe essere molto serio perchè contengono numerose sostanze attive in grado di interagire con a flora e con la fauna. Certo se un orso col mal di denti trovasse una confezione di nimesulide potrebbe esserne felice ma è un’evenienza abbastanza rara…
Smaltire quindi i farmaci scaduti è molto facile basta ricordarti di portarli con te quando farai visita al tuo farmacista di fiducia.

Che fine fanno i farmaci?
I farmaci chemioterapici vengono trattati separatamente in quanto particolarmente tossici. Tutti gli altri farmaci finiscono negli inceneritori (detti anche termovalorizzatori…) che possono essere specializzati nella distruzione dei soli farmaci o essere usati anche per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. In realtà, anche se sugli inceneritori ci sono dubbi seri da un punto di vista di impatto ambientale, la fiamma dei moderni inceneritori è l’unica in grado di scomporre le complesse molecole organiche dei principi attivi nei componenti di base con un basso impatto ambientale.
L’alternativa finale è la discarica, dove invece i rischi che le sostanze filtrino nel terreno e contaminino l’acqua delle falde è molto più alto.

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Il cibo: smettiamo di sprecarlo!

spreco di cibo

Lo spreco di cibo è una iattura per il portafogli e per la dieta.Può essere molto utile fare un’attenta riflessione sulla tipologia di alimenti che acquisti abitualmente, e vedere quali sono i prodotti che con più frequenza finiscono nel cestino dei rifiuti. Pare che i cibi che più di frequente vengono cestinati sono quelli deperibili come frutta, verdura e pane. Alcuni sondaggi realizzati nel Regno Unito dimostrano che al vertice della lista compaiono:

1. Patate ( 359,000 tonnellate)
2. Pane (328,000 tonnellate )
3. Mele (190,000 tonnellate )

Quindi se hai l’abitudine di acquistare grosse quantità di frutta e verdura, non devi dimenticare di controllare quotidianamente lo scomparto del frigorifero della frutta e della verdura per constatarne lo stato di conservazione, che come sappiamo rimane buono per al massimo due settimane.
Lo spreco di cibo fa impennare il prezzo del cibo
Se anche voi siete costernati dal continuo aumento dei prezzi e scaglate ivettive continue verso chi ritenete responsabili di questo tracollo sappiate che un ruolo in questo processo lo abbiamo anche noi consumatori. Gordon Brown ha infatti sottolineato, in un suo intervento, che anche i nostri acquisti influiscono sui prezzi, infatti quando compriamo cose di cui non abbiamo bisogno stiamo contribuendo allo sviluppo di una domanda fasulla che fa alzare il prezzo dell’offerta.
Comprare due buste di patate, quando invece ne serve una soltanto fa aumentare i costi, così si alimenta una fittizia domanda di patate, che a sua volta alzerà inesorabilmente il prezzo.

Lo spreco degli alimenti è dovuto ad una scarsa pianificazione.
Una delle ragioni per cui siamo costretti a buttare via il cibo è dato dal fatto che non sappiamo quelo di cui abbiamo bisogno. E’ importante stilare una lista dei prodotti e di alimenti, calcolando il budget di cui il nucleo familiare può disporre per una settimana.
Quando vai al supermercato senza avere le idee chiare, oppure solo con un vago ricordo della dispensa tutto verrà lasciato al caso ,metterete nel carrello quel che vi balza agli occhi. Spesso veniamo attratti da confezioni molto grandi vendute in offerta, non badando al fatto che non riusciremo a consumarla interamente e così diciamo addio all’affare.

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Dal Salento un inno alla vita!

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Il Salento è un posto di mostri o di favole, a seconda del vento. Di fronte alla deriva di una terra impolverata da ogni genere di inquinante, diossina su tutti, la Lega contro i tumori di Lecce lancia una campagna di sensibilizzazione per la tutela dell’ambiente e della salute in Puglia.Portavoce di questa nuova battaglia sono i Sud Sound System, da sempre impegnati nella denuncia dei problemi della loro terra attraverso la musica, e i quattordici musicisti dell’Ensemble Notte della Taranta guidato dal batterista Antonio Marra.

Il progetto sfocerà in un grande concerto che gli indomiti lottatori del reggae e l’Ensemble terranno il 6 settembre a Lecce, nell’area ex Foro Boario (ingresso superstrada Lecce-Brindisi), la manifestazione sarà presentata dalla conduttrice Rai SERENA DANDINI.

Allarmati dal forte aumento di tumori dovuto a fattori ambientali come le sostanze sprigionate dall’Ilva di Taranto, la centrale Enel di Cerano o il petrolchimico di Brindisi, i Sud Sound System sognano di “trasformare il Salento in un parco naturale, con tutti i salentini arruolati nella tutela del territorio”.

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Vestire ecologico: una scelta salutare

ecolabelSono in aumento le patologie allergiche: l’asma nei bambini causato dall’aria inquinata; le allergie ai pollini non sono più stagionali ma quasi annuali poichè la primavera non si sa più quando inizia e quando finisce; infine sono aumentate anche le dermatiti allergiche da contatto causate anche da un nemico quasi inimmaginabile.. i vestiti!
Infatti tra le comuni cause di [W: dermatite allergica ] da contatto (DAC) troviamo i tessuti e i capi di abbigliamento, soprattutto per il contenuto in prodotti per il finissaggio e in coloranti sensibilizzanti.
I coloranti tessili che causano sensibilizazzione appartengono al gruppo dei dispersi (ad esempio, disperso arancio 3, disperso blu 124, disperso blu 106, disperso giallo 3, disperso rosso 1). Sono costituiti da strutture che gli permettono di disperdersi in acqua ma non di scioglersi e formano legami poco stabili con le fibre sintetiche, sono liposolubili e facilmente assorbiti attraverso la cute. Il colorante viene trasferito dal tessuto alla cute, in genere per contatto diretto, soprattutto nelle aree di frizione, ma può talvolta passare attraverso un indumento sottostante. La sudorazione, la frizione e il sovrappeso rappresentano fattori favorenti la sensibilizzazione.
Data l’eziologia della malattia, la prima “cura” della DAC è rappresentata dall’esclusione del contatto con l’agente sensibilizzante e a nulla valgono terapie generali e locali, se l’esposizione a tale agente persiste.

Come vengono prodotti i tessuti di origine naturale, come cotone, lino, lana e seta?

Le fasi della lavorazione delle fibre naturali possono essere così sintetizzate:
Pesticidi, Fertilizzanti Chimici, Defolianti: usati durante la coltivazione delle fibre vegetali.
Carbonizzo (lavaggio in acido solforico), Antitarlo, Antiparassitari, Superwash: alcuni dei trattamenti che subisce la lana.

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Diretta ecoCamp!

Oggi, ovvero Sabato 29 Marzo, inizieremo a trasmettere dalle 10 circa. La sede ci offre due sale in cui potranno svolgersi due sessioni concomitanti. Per permettervi di seguire la sessione che desiderate, ma lasciarvi la possibilità di dare un’occhiata a cosa succede nell’altra sala, abbiamo creato due canali su Ustream: ecoCamp Room 1 e ecoCamp Room 2.

Se volete solo guardare, la password è letmein e lo potete seguire da qui!

Se volete anche interagire via chat:
1. Create un profilo su Ustream
2. Effettuate il login
3. Andate sul canale di ecoCamp Room 1 ( http://www.ustream.tv/channel/ecocamp-room-1 )
4. Mandate un messaggio in chat per dire che ci siete, che ci vedete e ci sentite
5. Ti risponderemo e ti accrediteremo a interagire nella chat
6. Controllate il sito di ecoCamp per l’elenco delle sessioni che verranno proposte in fase di registrazione (si chiuderà entro le 11:00)
7. Deciderai a quale sessione partecipare e entrerai nella Room 1 o nella Room 2 a seconda di dove si svolgerà la tua sessione
8. La chat sarà moderata e solo gli utenti accreditati potranno interagire con i partecipanti in loco


Mozzarella di bufala e diossina. Perchè non consiglio di mangiarla!

BufalaMa di che cosa stiamo parlando, di quale contaminazione stiamo parlando?
Sivio Borriello, Dir. Gen. Sicurezza alimenti Ministero della Salute

Difficile restare calmi di fronte a questo problema ma proverò ad essere il più chiaro possibile e vi esporrò il mio punto di vista e i motivi per cui non mangio e non mangerò carne ovina, carne bovina, mozzarella di bufala e non berrò latte campano per molto tempo ancora.

Qualche informazione sulla diossina

In senso tossicologico per diossina in realtà intendiamo le diossine perché in realtà sono circa 200 fra cui le più note sono le dibenzodiossine policlorurate; la maggior parte delle diossine polialogenate sono inquinanti organici persistenti.
Il principale meccanismo d’interazione (ma non l’unico) implica il coinvolgimento del recettore cellulare Ahr, che è un fattore trascrizionale genico, (un protooncogene) la cui anomala modulazione conduce ad effetti distruttivi sulle funzioni vitali della cellula.
Le diossine, nel loro insieme sono molecole molto varie a cui appartengono composti cancerogeni e sono tra i più potenti veleni conosciuti. Viene classificata come sicuramente cancerogena e inserita nel gruppo 1, Cancerogeni per l’uomo dalla IARC, dal 1997 la TCDD.
Sono poco volatili, poco o nulla solubili in acqua, ma sono più solubili nei grassi, dove tendono ad accumularsi. Proprio per la loro tendenza ad accumularsi nei tessuti viventi, anche un’esposizione prolungata a livelli minimi può recare danni. Mediamente il 90% dell’esposizione umana alla diossina avviene attraverso gli alimenti (in particolare dal grasso di animali a loro volta esposti a diossina) e non direttamente per via aerea: il fenomeno del bioaccumulo fa sì che la diossina risalga la catena alimentare umana concentrandosi sempre più, a partire dai vegetali, passando agli animali erbivori, ai carnivori ed infine all’uomo.
“Studi di laboratorio hanno dimostrato che l’esposizione a dosi bassissime di diossina durante un periodo critico brevissimo nel corso della gestazione è sufficiente ad influire negativamente sulla salute del feto.”

Allarme o bufala?

Sono contrario all’allarmismo poiché molto spesso è il modo migliore per pilotare il popolo. In questo caso però non si può parlare di falso allarmismo perchè la sfacelo ambientale campano è sotto gli occhi di tutti e soprattutto sotto gli occhi dell’informazione straniera (Corea del Sud, Inghilterra e Giappone) perchè in Italia se ne è parlato troppo poco e solo dopo l’allarme straniero.
Prima dicevamo che le diossine sono volatili e liposolubili (ovvero si accumulano nei grassi), cosa significa questo da un punto di vista alimentare?
Essendo volatili si accumulano sull’erba, questa viene brucata dagli erbivori accumulandosi e concentrandosi nel loro grasso e nel loro latte; l’uomo bevendo il latte e mangiando la carne (n.b. Il grasso non è solo quello visibile ad occhio nudo, quindi non basta toglierlo prima di mangiare la carne!) si espone a dosi massicce di diossina poiché come dicevo poco fa in questi alimenti le diossine si concentrano.

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Sette punti contro gli OGM!

ogmHo letto un post che in cui ho trovato una spiegazione scientifica dettagliata dei motivi per cui l’ogm oggi è da considerare pericoloso. Feci tempo fa un post per invitare a firmare una petizione contro l’ogm e oggi vi riassumo brevemente i sette punti di questo articolo pubblicato dal blog essenze di natura (il blog è stato appena chiuso…).

Sette punti contro gli OGM

Primo: Depauperazione dei complessi pro-vitaminici e vitaminici delle piante.

Depauperazione di complessi vitaminici e pro-vitaminici non più presenti negli alimenti, con conseguente incremento delle malattie degenerative e carenziali come ad esempio il Cancro.

Secondo: le mutazioni genetiche delle piante e conseguentemente l’ alterazione della Biochimica umana a causa dell’introduzione di geni estranei (es. di animali, batteri, virus, retrovirus) nel DNA della pianta.

Possono così comparire nuove sostanze simili alle vitamine naturali, ma in realtà con caratteristiche di reattività enzimatica e biochimica diverse da quelle naturali, con induzione di modifica della loro componente di attività biochimica sul genoma umano, una volta introdotte con l’alimentazione. Di qui la comparsa potenziale di nuove malattie insorte “artificialmente”.

Terzo: la minaccia alla dieta-anticancro.

Come già dimostrato da diversi Autori , solo un’alimentazione basata su frutta e verdura fresca biologica è in grado di indurre risposta immunitaria contro il tumore, la detossificazione degli organi e dei tessuti. Oggi però, tramite l’introduzione in commercio di cereali, legumi e altri vegetali modificati geneticamente (O.G.M.) in molti di questi alimenti sono contenuti tutti gli aminoacidi essenziali, rendendo in tal modo effettivamente non più curabile il Cancro secondo quanto descritto nella terapia ideata da [W:Max Gerson], e da molti altri autori.

Quarto: malattie indotte da virus transgenici.

I virus transgenici con cui oggi si fanno gli Organismi Geneticamente Modificati (O.G.M.) entrano nel DNA della pianta, modificandola in maniera a noi sconosciuta. Questi virus dovrebbero restare latenti, ma nulla può escludere che possano anche riattivarsi e divenire così portatori di malattie nuove o di malattie abbastanza simili a ben note sindromi purtroppo ancora poco comprese nella loro dinamica(AIDS, Mucca Pazza, etc…), e di cui è ancora molto vaga l’origine (forse virus trangenici ).

Quinto: intossicazione da veleni sintetizzati da piante transgeniche.

Intossicazione cronica di cibi a causa di sostanze tossiche insetticide contenute nelle piante per renderle resistenti ai parassiti come il Bacillus touringiensis, con conseguente possibile incremento di cancri, aborti spontanei,mutazioni genetiche sulla discendenza, Sindromi da Immunodeficienze acquisite, malattie degenerative e da sostanze tossiche, etc….

Sesto: modificazione transgenica di piante naturali.

Passaggio a specie “indigene” naturali delle sostanze tossiche artificiali, come ad esempio il “Bacillus thuringiensis” o di altro tipo, tramite impollinazione incrociata, con potenziale minaccia anche per le piante e le erbe mediche oggi impiegate in FitoTerapia poiché queste ultime saranno inquinate dai geni transgenici provenienti dalle zone agricole a coltura transgenica (OGM).

Settimo: scomparsa irreversibile del patrimonio genetico delle piante naturali!

Graduale ed irreversibile scomparsa delle diversità biologiche, cioè della normale flora naturale. Le coltivazioni transgeniche arrecheranno infatti una gravissima minaccia alle zone ricche di bio-diversità (genomi naturali): il flusso transgenico che andrà dalle piante modificate alle piante naturali sarà inevitabile quando il rapporto numerico fra aree coltivate con piante artificiali supererà le superfici delle piante naturali, determinando così la perdita irreversibile di gran parte del patrimonio genetico naturale di tutte le piante esistenti al mondo.

Fonte

wiki ecoCampQuesto è un’altro post di “preparazione” all’Ecocamp (gli altri li trovate qua) che si terrà a Conversano (Ba) il 29 Marzo 2008. Potete trovare tutte le informazioni qua e qua. Che aspettate? Iscrivetevi!

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