Inizio il post con il consiglio che reputo più importante e più valido: non allarmatevi. Informatevi bene (anche con questo post in cui proverò ad essere il più chiaro possibile) e, armati di conoscenza, filtrate le informazioni dei giornali e delle televisioni.
La situazione in Italia, per ora, è oltremodo tranquilla ed è il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, a confermarlo: ”Ribadisco in ogni caso che per fugare ogni rischio basta attenersi agli elementari criteri di igiene: lavare bene i cetrioli o le altre verdure e lavarsi le mani.”
Chi è il responsabile?
E’ il batterio Escherichia Coli (abbreviato in E. Coli), che è una delle specie principali di batteri che vivono nella parte inferiore dell’intestino di animali a sangue caldo (uccelli e mammiferi, incluso l’uomo), necessario per la digestione corretta del cibo. Nella grande famiglia dell’E. Coli si distinguono numerosi ceppi fari cui uno dei più pericolosi è il ceppo enteroemorragico Escherichia coli O157: H7 mentre, come comunicato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), il ceppo responsabile del focolaio tedesco è Stec 0104:H4.
La trasmissione avviene attraverso la via oro-fecale, e la maggior parte dei casi di malattia sono associati all‘assunzione alimentare di cibi crudi o poco cotti, contaminati dalla terra o da acque potabili contaminate, e da verdure inquinate da queste acque.
Il ceppo batterico Stec 0104:H4 produce una tossina responsabile del quadro clinico della patologia denominata diarrea causata da ceppi enteroemorragici e colite emorragica (CE).
Dopo un periodo di incubazione che si aggira tra i 3 e gli 8 giorni, il primo sintomo a comparire è la diarrea, che nel giro di poche ore diventa emorragica. Ci si deve allarmare quando assume queste caratteristiche e compaiono tracce di sangue. Non è presente febbre e i dolori addominali sono molto forti, tanto da essere spesso scambiata per appendicite. La diarrea da Escherichia coli nella maggior parte dei casi si risolve da sola nel giro di 4-5 giorni (fino ad oggi in Germani sono circa 2000 i casi riportati, la maggior parte dei quali sono guarite senza grossi problemi).
Nei casi sfortunati (normalmente il 2-7% dei casi, non sappiamo ancora la percentuale di questo nuovo ceppo, anche se probabilmente è la stessa) la tossina va in circolo e provoca la sindrome emolitico-uremica (Seu)
La sindrome emolitico-uremica (Seu) è una malattia rara che si osserva soprattutto negli anziani e nei bambini, in particolare nei primi anni di vita. È caratterizzata dalla comparsa di tre sintomi tipici: anemia emolitica microangiopatica, piastrinopenia (ridotto numero di piastrine) e insufficienza renale acuta a causa della quale molto spesso è necessario ricorrere alla dialisi. Nei bambini la Seu può avere un decorso grave fino ad essere, talvolta, mortale.
Cosa fare? Terapia e prevenzione.
La terapia è basata sulla somministrazione di fluidi e altri supporti. Il ruolo della terapia antibiotica resta controverso in quanto si è osservato l’aggravarsi delle condizioni generali di pazienti ai quali è stata somministrata. Sapete perché? Si usano troppi antibiotici, e questo batterio nel tempo è riuscito ad imparare a difendersi sviluppando un antibiotico-resistenza (ma di questo ne parleremo in un altro post).
Mai quindi come in questo caso è valido il detto “prevenire è meglio che curare”, e vi riporto le regole della prevenzione indicate dal Ministero della Salute, a cui va aggiunto il consiglio di assumere, a scopo profilattico, di yogurt contenenti fermenti lattici vivi e quello di comprare verdure locali e di stagione.
Innanzitutto il rispetto delle comuni regole d’igiene riduce il rischi di infezione:
- prima della preparazione di cibi o dopo il contatto con alimenti crudi, lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone e asciugarle bene.
- conservare e preparare la carne cruda separatamente dagli altri cibi (frutta e verdura), ad esempio in caso di barbecue usare taglieri, piatti e pinze separati.
- pulire accuratamente, sciacquare con acqua calda e asciugare le superfici e gli oggetti dopo un contatto con alimenti crudi, i suoi involucri o l’acqua di condensa.
- lavare accuratamente frutta e verdura crude prima del consumo (possibilmente con acqua calda, strofinandole energicamente per almeno 30 secondi) e, se necessario pelarle.
- lavare e sbucciare successivamente frutta e verdura, pur non eliminando completamente i germi, riduce la carica batterica e quindi il rischio di infezione.
Come può essere eliminato il batterio?
Il batterio può essere eliminato con il calore della cottura. La temperatura di 70°C al centro dell’alimento deve essere raggiunta e mantenuta per almeno due minuti. Il comune processo di riscaldamento per la produzione di confetture e conserve porta all’inattivazione del batterio; anche nel caso di cetrioli in salamoia, la combinazione di trattamento termico, il basso pH e il contenuto salino costituiscono una sufficiente garanzia.
Fonti
Ministero della Salute
Organizzazione Mondiale della Sanità
Wikipedia
Sicurezza alimenti
Nik
Bel blog… un altro bel blog di informazione alternativa è http://limpopolare.blogspot.com/ . Se avete tempo e voglia, vi consiglio di farci un giro! Ne vale la pena.
valentino
credo che sia molto utele questa informazione grazie