Psiche e Soma

Ricette per una vita migliore!

Month: settembre 2010

Un attimo di relax #113

Foto, citazione e libro della settimana sono il mio modo per regalarvi un minuto di relax.

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“Il mio piede ha un buon sapore.”

C’è una storia nella vita di tutti gli uomini.” ~ William Shakespeare

Libro della settimana:

Cibo Locale

Nasce il primo poliambulatorio low cost del sud Italia!

Come i più affezionati lettori avranno notato, da un po’ di tempo il blog viene aggiornato meno spesso e con minore continuità. A quelli che si sono chiesti quale fosse il motivo rispondo che un motivo c’è e che è anche bello (e non solo per me): sono impegnato nella realizzazione del primo poliambulatorio low cost del sud Italia, progetto in cui svolgo il ruolo di direttore sanitario.

L’ambulatorio di visite specialistiche “Nuova città”, nascerà a Capurso (Ba), in via Ortolabruna 25, con l’intento di andare incontro alle difficoltà di molti utenti che si trovano ad affrontare spesso la caotica macchina del servizio sanitario pubblico, offrendo prestazioni mediche di alto livello a prezzi inferiori a quelli del settore privato.

“La nostra iniziativa – precisa Mario Costantini, ideatore e principale promotore del progetto – nasce dall’esperienza assistenziale offerta per anni dal Circolo ACLI “Luisa Bissola” di Capurso. E’ una proposta che nasce dal basso e tiene conto di una attenta lettura dei bisogni della gente. Fondamentale è stato l’incontro con il Consorzio “Meridia” e il suo Presidente Gianfranco Visicchio, oggi Presidente di Confcooperative Puglia”.

Il prezzo delle visite sarà di 45 Euro, uguale per tutte le specialità che saranno: cardiologia, dermatologia, endocrinologia, dietetica, medicina interna, senologia, urologia, andrologia, pneumologia, otorinolaringoiatria, oculistica ed infine la psicoterapia la cui tariffa sarà di soli 35 euro proprio perché è un’area in cui la sanità pubblica è carente.

Infine, poiché come ben sapete sono un dottore 2.0, l’ambulatorio sarà innovativo anche da un punto di vista digitale: le prenotazioni potranno essere effettuate, oltre che telefonicamente allo 080/4550079, anche online su visitespecialistiche.com, ai pazienti verrà ricordato l’appuntamento via Facebook e via Twitter, sarà disponibile internet wi-fi gratuito in sala d’attesa e ci saranno agevolazioni e sconti per gli utenti di Foursquare.

L’ambulatorio aprirà Lunedì 27 Settembre mentre Sabato 25 ci sarà l’open day per permettere a chiunque di visitare la struttura, che si concluderà alle 18,30 con l’inaugurazione ufficiale. Io sarà ovviamente presente e, se sei un mio lettore, sentiti libro di salutarmi, sarò davvero felice di conoscerti di persona.

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Un attimo di relax #112

Foto, citazione e libro della settimana sono il mio modo per regalarvi un minuto di relax.

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“Anche al gatto non piace come cucini.”

L’amore è un’astrazione alla perenne ricerca di un corpo.” ~ Alessandro Morandotti

Libro della settimana:

Guida pratica all’autosufficienza

Bambini senza mal di schiena

Vi scrivo per farvi conoscere come i bambini devono stare in classe, seduti ad ascoltare le lezioni o intenti a scrivere. Saperlo vi aiuterà a prevenire il mal di schiena ai vostri bambini.

Molto spesso la postura è una questione di banco, che deve essere, prima di tutto, adeguato alla statura del bambino, dal momento che una posizione viziata può provocare, anche nei bambini, mal di schiena. Altro fattore cui prestare attenzione è che l’ alunno non abbia difficoltà di visione o problemi di udito, che potrebbero indurlo a protendersi in avanti, in una posizione non corretta, per sentire o vedere meglio. Molto spesso, poi, la scelta del posto in classe avviene sulla base delle amicizie e non della statura, cosicché capita che i più piccini debbano sedersi male per riuscire a vedere, se hanno davanti un compagno più alto. Impossibile pretendere che i bambini stiano seduti a lungo nella stessa posizione: i bambini devono assumere una postura non rigida, ma dovrebbero appoggiare bene la schiena al sedile e non accavallare le gambe. Mentre ascoltano, i bambini dovrebbero appoggiare i gomiti sul banco. E’ auspicabile, infine, che, tra un’ ora e l’ altra, i bambini possano sgranchirsi un po’ le gambe.

Con in spalla lo zainetto
Le ricerche fino ad ora eseguite hanno escluso una correlazione diretta tra peso dello zaino scolastico e insorgenza di patologie della colonna, quali la scoliosi. E’ comunque preferibile che lo zainetto dei bambini non sia eccessivamente pesante e che venga indossato dal bambino in modo che il peso risulti ben bilanciato. Ecco, allora, alcuni consigli. Lo zaino deve essere leggero e non troppo grande, adeguato alla statura del bambino. E’ meglio usare sempre tutte e due le spalle per portare lo zainetto e la cintura di fissaggio addominale. Saltuariamente è opportuno utilizzare lo zainetto come se fosse una cartella, con l’ apposita maniglia (se il peso non è eccessivo), alternando la mano. Non sovraccaricare lo zainetto con materiale inutile. Non sollevare lo zainetto rapidamente o bruscamente. Non correre con il peso dello zainetto pieno in spalla. Non “tirare” i compagni per lo zainetto.

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Un attimo di relax #111

Foto, citazione e libro della settimana sono il mio modo per regalarvi un minuto di relax.

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“Hey Bert ti sei accorto anche tu che l’albero si sta muovendo?”

L’intelligenza non è saggezza.” ~ Euripide

Libro della settimana:

Le Origini della Malattia

Due spezie per la mente

Per insaporire i cibi si utilizzano, da sempre, spezie ed erbe che entrano nei piatti in quantità normalmente modeste, ma che ugualmente possono fare bene alla salute, perché contengono sostanze ad azione simile a quella dei farmaci. A questo proposito sono state effettuate molte ricerche in tutto il mondo, eccone alcune

Curry e cervello
Secondo la ricerca condotta da ricercatori dell’ Università di Catania, in collaborazione con il New York Medical College, mangiare, qualche volta al mese, piatti insaporiti col curry, può aiutare il cervello a restare giovane. Il curry è una miscela, anche molto piccante, preparata con spezie di vario tipo come curcuma, coriandolo, pepe, cumino nero. Secondo i ricercatori, la sostanza che difende il nostro cervello è nella curcuma, detta anche zafferano delle Indie o zenzero giallo, una pianta dalla cui radice amara si estrae la curcumina, utilizzata per dare al curry il colore giallo, che da sola non trova impiego in cucina perché è amara. Ed è proprio la curcumina la sostanza capace di attivare un enzima chiave, che può proteggere le cellule cerebrali dall’ ossidazione, causa di invecchiamento e responsabile di disordini neurovegetativi come l’ Alzheimer. Secondo gli studiosi, l’ effetto antiossidante di questa spezia, potrebbe essere utile anche in alcuni casi di cancro, disturbi autoimmuni e sclerosi multipla. Il curry può poi facilitare la digestione, perché stimola la produzione di saliva in bocca e quella di succhi gastrici nello stomaco, ma non bisogna abusarne perché può avere azione tossica sul sistema nervoso centrale. In ogni caso, il curry non è adatto per chi soffre di disturbi digestivi, come la gastrite.

Cannella e rapidità
Masticare gomme alla cannella, può aiutare a ricordare meglio. Lo suggerisce uno studio di scienziati della Wheeling Jesuit University negli Stati Uniti, presentato dalla Association for Chemoreception Sciences. La cannella, inspirata durante la masticazione attraverso le vie retronasali da un gruppo di volontari, avrebbe migliorato non solo la loro memoria ma anche la capacità di attenzione e la rapidità di risposta visiva. La cannella viene preparata con la corteccia di un albero ad alto fusto, coltivato nelle foreste dell’ isola di Ceylon, Giava, Seyschelles. La varietà cinese viene considerata meno buona.

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Hai in bocca un’amalgama al mercurio?


Le amalgame al mercurio sono state molto utilizzate dai dentisti italiani e mondiali, infatti credo che una buona parte dei lettori in questo momento si starà toccando con la lingua il suo dente ripieno di mercurio.
A parte il fatto che non andrebbero usate perchè inquinano in maniera impressionante (secondo un rapporto dell’OMS il mercurio delle amalgame è ben il 53% del mercurio che viene rilasciato ogni anno nell’ambiente), sono anche pericolose per la nostra salute poichè, come già saprete, il mercurio è molto tossico per l’uomo e viene rilasciato lentamente nell’ organismo.
Sebbene non ci siano dati certi che ne confermino la pericolosità, io credo che di fronte anche ad un minimo dubbio (ed in questo caso il dubbio è più che minimo, nei paesi scandinavi sono le amalgame al mercurio sono vietate) si dovrebbe evitare di utilizzarle (dato che ci sono alternative più sicure) e, nel caso siano già state utlizzate, si dovrebbe procedere alla rimozione e alla sostituzione.
Ma la rimozione non va presa sotto gamba, è un momento molto delicato perchè l’amalgama viene vaporizzata e ci si può esporre al mercurio in maniera acuta e così potremmo trovarci con un’intossicazione acuta che si sovrappone a quella cronica (in un altro post ho già  parlato dei sintomi e della diagnosi dell’intossicazioni da mercurio).
Prima di procedere alla rimozione è il caso che vi leggiate LINEE GUIDE SULLA RIMOZIONE PROTETTA DELL’AMALGAMA, presentate dalla Accademia Internazionale di Odontoiatria Biologica.

· L’emissione di mercurio è causata dal contatto della fresa con l’otturazione. Minore è il percorso di contatto, minore è l’esposizione. Da evitare la classica tecnica di smontaggio totale dell’otturazione per usura è il sistema che porta la fresa in contatto continuo con l’amalgama ed è quindi il più dannoso. Il dentista è portato ad operare così in funzione della grande efficienza del trapano-turbina e di fatto rimane il sistema con cui si smonta qualsiasi altro materiale.
Idealmente l’amalgama va disincastonata dal dente senza toccarla o con il minor numero di passaggi possibili nel materiale.

· Le frese ideali per la rimozione sono sottili e lunghe fiamme in carburo di tungsteno, magari monouso. Il disegno lamellare delle frese in carburo di tungsteno permette un taglio netto con una temperatura di contatto più bassa e quindi minore emissione.
Da evitare le frese diamantate che hanno per loro natura un taglio di tipo abrasivo ed un coefficiente di attrito alto. (Attrito = Calore).

· Utilizzare strumenti rotanti con basso numero di giri ed alto torque; tendenzialmente è meglio il moltiplicatore anello rosso alla turbina.

· Aumentare al massimo il raffreddamento della fresa, scegliere manipoli con ugelli multipli e con getti in buone condizioni. Se possibili portare al massimo la portata di acqua ed abbassare la quantità di aria nello spray per evitare di soffiare in giro mercurio.

· Una volta tagliato il margine periferico dell’otturazione è possibile sganciarla dal dente, che la ritiene meccanicamente e senza adesione chimica, tramite l’uso di piccole leve ed escavatori. Non occorre forzare e bisogna porre attenzione alle pareti sottili del dente.

· La diga di gomma (foglio di lattice che ricopre la bocca lasciando fuori i soli denti da trattare) è un ausilio sempre importante: (1) fa da contenimento per eventuali particelle prodotte durante il taglio dell’amalgama, (2) ha un parziale effetto membrana che isola la bocca, (3) è fondamentale per tutte le procedure di ricostruzione con materiali adesivi, per evitare la contaminazione del dente da parte della saliva, (4) inoltre aumenta notevolmente la visibilità della zona e facilita la precisione di lavoro.
Se esiste un singolo indice che identifica un buon professionista questo è probabilmente il fatto che usi di routine la diga di gomma per le varie procedure odontoiatriche.

· L’aspirazione è fondamentale! Risulta del tutto insufficiente l’aspira-saliva, deputato unicamente ad evacuare liquidi da una pozza. Per avere un effetto di eliminazione di fumi e vapori serve l’aspirazione chirurgica con cannule larghe (alta portata) ed un buon motore aspirante. L’ideale è aggiungere sulla testa dell’aspiratore una mini-cappa di plastica (es. Clean-Up) che non pone problemi alle operazioni ma che aumenta l’efficacia della canalizzazione di eventuali vapori liberati. Oltre ai tradizionali aspiratori chirurgici “monouso” (mai mettere oggetti contaminati da amalgama in autoclave!!) esistono vari tipi di cannule dedicate allo scopo.

· La ventilazione ed il contenimento della zona di lavoro sono importanti tanto per il paziente quanto per lo staff odontoiatrico. Vale il concetto che più vicino alla zona di produzione dei fumi si effettua l’aspirazione ed il ricambio d’aria, minore è la dispersione dei vapori stessi e minore è la quantità di aria da muovere. I vari sistemi di aspirazione ambientale da posizionare attorno al campo operatorio hanno questa ratio e servono per contenere l’emissione di nuvole tossiche.

· Il paziente e l’operatore possono essere protetti dall’inalazione nasale di vapore di mercurio attraverso vari accorgimenti: (1) mascherine con filtri al carbonio o ioduri specifici per il vapore di mercurio, (2) caschi integrali con filtri, (3) mascherine nasali con flusso di aria non contaminata. Non è chiaro se esista un beneficio ad utilizzare l’ossigeno, che rischia di essere ossidante e facilitare l’assorbimento di mercurio.

· La fretta è incompatibile con la bonifica delle otturazioni in amalgama. Rimuovere più otturazioni per appuntamento e far trascorrere tempi brevi tra le rimozioni stesse tende a sovrapporre eventuali picchi di esposizione, senza particolari benefici se non quelli della praticità operative.
La rimozione di una otturazione al mese rimane l’indicazione più sensata.

Io vi consiglierei anche di stamparle e farle leggere al vostro dentista nel caso pensi che rimuovere l’otturazione sia una cosa da prendere alla leggera (e di dentisti che la pensano così ce ne sono a centinaia).

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Un attimo di relax #110

Foto, citazione e libro della settimana sono il mio modo per regalarvi un minuto di relax.

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“Ce la posso fare, ce la posso fare, ce la posso fare!”

L’intelletto è sempre ingannato dal cuore.” ~ François De La Rochefoucauld

Libro della settimana:

Iperlettura - La Lettura ad Alta Velocità

C’è un nuovo batterio resistente a tutto!

Secondo un report pubblicato sul Lancet, una nuova mutazione che rende i batteri resistenti a quasi ogni antibiotico conosciuto per l’uomo si è diffusa sempre più nel subcontinente indiano ed è già “emigrata” sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti. Poiché la medicina moderna non può fare nulla per fermarlo, il “superbatterio” NDM-1 potrebbe facilmente diffondersi a livello globale.

L’NDM-1 (o New Delhi metallo-beta-lattamasi) è una mutazione genetica che protegge molti dei più comuni batteri nocivi come l’E. coli e la Klebsiella pneumoniae, con una resistenza agli antibiotici che può anche sopportare i carbapenemi, ovvero gli antibiotici utilizzati come ultima risorsa, quando più comuni farmaci oramai non hanno più effetto. Quel che è peggio è che il gene è stato trovato su plasmidi – piccoli pezzetti di DNA in grado di spostarsi facilmente tra i ceppi di batteri. I dettagli dello studio che ha monitorato la migrazione transcontinentale di questa mutazione sono descritti in questo articolo scritto da Tim Walsh per la rivista The Lancet Infectious Diseases.

Le parole che ha usato Walsh non sono per nulla rassicuranti (!!!) “Questa è potenzialmente la fine. Non ci sono antibiotici in cantiere che hanno attività contro gli Enterobacteriaceae con la mutazione NDM 1.”

La cosa preoccupante è che il gene è molto mobile e non ci sono proprio cure per sconfiggere i batteri con il gene mutato ed è quindi quasi impossibile rallentare la sua diffusione. Alternative agli antibiotici, come i batteriofagi potrebbero essere efficaci nel frenare la diffusione, ma nella pratica medica standard antibiotici sono il nostro modo di trattare le infezioni batteriche e, anche se un trattamento sperimentale è risultato essere efficace ci vorrà un bel po ‘ di tempo per farlo approvare.

Nell’articolo del New York Times (che sto usando come fonte per questo post) dicono che in realtà in giro ci sono molti batteri altamente resistenti (l’MRSA ad esempio), ed ogni volta che ne arriva uno nuovo sulla scena batterica, vengono immediatamente prospettate scene apocalittiche salvo poi, dopo qualche mese, rivedere il tutto e dire che c’è solo una minaccia ma che la situazione non è critica (è già successo 10 anni fa quando un batterio molto resistente si diffuse negli ospedali newyorkesi).

Anche io credo sia molto probabile che sia un tantino esagerato dire che non c’è più via di scampo e che moriremo tutti, ma vorrei vedere questa notizia sotto una prospettiva ancora differente. A differenza dell’influenza suina, la cui notizia è servita solo a vendere antibiotici, in questo caso un po’ di sano panico potrebbe contribuire a ridurre l’uso smodato di antibiotici ed infatti, stranamente, i grandi media sembra che non si siano accorti di questa ghiotta notizia.

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